11 February 2019

Baltic Canova 142, in crociera con il foil

Sarà varato in primavera il Baltic Canova 142, superyacht di oltre 43 metri con un foil di 9 che migliorerà prestazioni e comfort. Non solo, dal piano velico alle appendici, dagli impianti di bordo allo studio della manutenzione tutto sembra proiettare la barca nel futuro

«Non volevo costruire la barca del cantiere o del comandante, volevo una barca per le mie esigenze». Sono le prime parole dell’armatore del nuovo Baltic 142 Canova che abbiamo incontrato allo Yacht Club Italiano a Genova. Lungo 43,33 metri e largo 9, è stato disegnato da Farr Design Yacht insieme allo studio italiano Micheletti+Partners per interni ed esterni. Innovazione e tecnologia impiegate a bordo sono le protagoniste assolute di un progetto che, secondo il suo armatore, cambierà il modo di navigare con un superyacht. Dal piano velico alle appendici, dal sistema DSS agli impianti di bordo tutto sembra proiettare la barca in avanti.

A bordo con armatore e comandante

Oltre che con l’armatore, ne abbiamo parlato con il project manager e comandante della barca, Mattia Belleri.
«Ho iniziato a navigare nel 1985 e non ho mai fatto derive, non ho quindi il culto del regatante – inizia l’armatore – e questo ha influito sul progetto, il cui filo conduttore è il comfort di bordo. Canova non nasce per le regate, è una barca cento per cento da crociera con cui vivere il mare. Quando navigo ho bisogno di sentirmi protetto e sono quindi tre gli elementi vincolanti che hanno condizionato la progettazione: avere un bimini sullo stesso piano della tuga, un gommone capiente per gestire gli amici che vanno e vengono e la posizione centrale della cabina armatoriale per la massima stabilità e comfort. Questi elementi, messi insieme, hanno determinato la lunghezza di Canova. All’inizio non mi ero reso conto delle dimensioni importanti, quando l’ho capito ho fatto di tutto per renderla facilmente gestibile. E sono convinto che insieme al cantiere e ai progettisti abbiamo centrato l’obiettivo. Il vero punto di forza dello yacht è il comfort in navigazione non tanto quello in rada, che puoi averlo con tutte le barche. Grazie alle ampie autonomie e alle capacità di refrigerazione possiamo sostenere lunghi periodi di navigazione con una qualità della vita che ci consente di provare piacere e non solo il desiderio di arrivare. Subito dopo il varo partiremo per un giro del mondo veloce, con poche tappe».

Easy sailing e facilità di manutenzione, comfort e prestazioni, propulsione elettrica con trasmissione Pod e autosufficienza in crociera, impianto elettrico prevalente su quello idraulico, strutture interne poggiate su telai di carbonio, sistema di aerazione forzata, chiglia retrattile da 6,50 a 3,80 metri di pescaggio. La lista delle dotazioni di bordo è lunga e sorprendente.

Un foil di 9 metri

L'impianto elettrico

Un aspetto importante di Canova è l’impianto elettrico con la rivoluzione di passare da una necessità di energia sostenuta da generatori accesi H24, con tutte le conseguenze di odori, consumi, vibrazioni e inquinamento a una necessità di appena sei ore al giorno per l’utilizzo quotidiano. Mentre in caso di lunghe navigazioni la barca potrà generare la corrente necessaria tramite il trascinamento dell’elica ed essere quindi autosufficiente.

Secondo i calcoli Canova potrà generare 20 kW di potenza perdendo appena mezzo nodo a 14 nodi di velocità. Sottocoperta non ci sono oblò apribili, l’aria verrà deumidificata dall’impianto di condizionamento riducendo tutti i problemi di umidità e odori tipici delle barche “normali”.

Interni su uno scheletro di carbonio

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