di Alberto Mariotti - 19 June 2020

Test ClubSwan 50, la prova a bordo di un racer puro!

Progetto di Juan Kouyoumdjian, costruzione full carbon e dislocamento di 8.500 kg. Dedicato alle regate one design del circuito The Nations League, il ClubSwan 50 è un performance cruiser che emoziona al primo sguardo

Navigare con il ClubSwan 50 crea seria dipendenza. Una questione non solo di prestazioni e design, ma anche di equipaggio super professionale che si muove come fosse una sola entità. Mentre ci troviamo davanti a Port Ginesta, in Spagna, veniamo catapultati al timone appena tre minuti dopo essere saliti a bordo.

E non c’è niente di meglio che essere guidati da un equipaggio del genere. Sentirla filare tra le mani attraverso due ruote del timone che sembrano quelle di un Formula 1 tanto sono reattive è puro godimento. Possiamo solo immaginare di cosa sia capace in regata, quando si fa sul serio, e il piacere di usarla in crociera alla fine della stagione sportiva. Il progetto è dell’argentino Juan Kouyoumdjian, che ha poi esteso il suo lavoro anche al più recente ClubSwan 36 e al maxi ClubSwan 125. È quindi il primo esemplare, dopo moltissimi anni, a non portare la firma di Germán Frers, il progettista – anche lui argentino – che più di tutti ha legato la sua immagine al cantiere finlandese (e viceversa).

Tra i progetti più significativi di Juan K ricordiamo quelli per la Volvo Ocean Race (oggi The Race) con il vincente Volvo 70 Groupama 4, e poi Ericsson 4, ABN Amro 1 e il maxi Rambler 88. Il ClubSwan 50 è un performance cruiser dedicato al circuito di regate one design del cantiere, The Nations League, con una classe oggi composta da 27 barche già in acqua. La formula è quella dell’armatore/timoniere e quando si pensa a regate del genere, non si può non pensare al mitico TP52, altra barca one design con prestazioni estreme sulla cresta dell’onda da anni. Le differenze sono tante, anche economiche, con il CS 50 generalmente più accessibile, dal costo di acquisto alla stagione sportiva. Per ambire alla vittoria bisogna calcolare circa 350mila euro all’anno per vele, viaggi, equipaggio professionale. Mentre il costo della barca si aggira sul milione e 150mila euro.

Quando Juan K ha vinto il concorso indetto da Nautor’s Swan per disegnare la barca del 50° anniversario dalla fondazione, aveva ben chiaro che sarebbe dovuta essere una barca da regata pura per fare anche qualche crociera, e non il contrario.Se il contenimento del peso è stato uno degli obiettivi principali, cosa ci fa un ponte di teak su una barca del genere? Stiamo parlando di Nautor’s Swan, da sempre capace di conciliare l’anima race con quella luxury e quindi il 50 non poteva rinunciare a chicche come il ponte di teak standard (in pozzetto è optional, e si aggiungono altri 30 kg) e interni dallo stile unico, con ampio uso di teak, superfici laccate bianche e carbonio impreziosito insieme a Poltrona Frau.

Interni da weekend sailer

Quando si scende sottocoperta non sembra di entrare nella pancia di un racer one design, anzi ci sono pezzi unici come l’archetto di carbonio, che rinforza la zona dove posa l’albero, rivestito di pelle.

O la cabina dell’armatore a prua, che si smonta completamente durante le regate per diventare una grande cala vele.E ancora, i due divani in dinette che si trasformano in cuccette per le regate. Il layout prevede due o tre cabine, nel primo caso la cucina a L è a poppa e si guadagna un grande spazio per lo storage, una soluzione più comoda per chi la userà anche in crociera e non solo durante un weekend.Nella tre cabine la cucina viene spostata verso prua, subito prima della cabina armatoriale con uno spazio più sacrificato.

Piano velico versatile

La barca, diventata una star di fama mondiale ben prima del suo varo, ha infatti numeri e caratteristiche impressionanti: è costruita tutta in carbonio pre-preg (anche la pinna della deriva, dal peso di circa 160 kg) e ha un dislocamento a vuoto di 8.250 kg, la superficie velica di bolina tocca i 158 mq mentre alle andature portanti arriva a 363 mq (con il gennaker).

Grazie all’albero di carbonio a tre crocette in posizione leggermente arretrata, il CS 50 può contare su una J lunga 6,30 metri (la misura che va dalla landa di prua alla faccia prodiera dell’albero) e issare così asimmetrici potenti; la randa square top ha invece un doppio paterazzo. Basta poco, e questo è uno dei migliori punti di forza della barca, per trasformare l’assetto del piano velico da un potentissimo racer a un cruiser perfetto per il weekend: con vento leggero è possibile scordarsi dei due paterazzi che vengono portati a fianco dell’albero per semplificare le manovre.

In caso di vento forte invece, entrano di nuovo in gioco i due paterazzi, riducendo però la randa, in modo da non doverli mollare ad ogni virata per far passare la penna. Inoltre, sempre con vento forte, la J lunga permette di usare un semplice staysail. Non solo, esiste anche un vero e proprio pack cruising che comprende una chiglia dal pescaggio ridotto, un avvolgitore per la vela di prua, verricello per l’àncora e un boma a V per raccogliere la randa ammainata.

Vista da poppa si nota subito il profilo di uscita delle due pale del timone: ricorda quello delle pinne delle megattere e riduce le turbolenze quando il timone sopravento entra ed esce dall’acqua seguendo lo sbandamento della barca e ritardare lo stallo quando ci si avvicina al limite. Anche il trasto a filo non passa inosservato, larghissimo e a estrema poppa per la massima efficacia. Vista la larghezza del pozzetto, due puntapiedi agevolano il lavoro dell’uomo a poppa. I winch sono sei: quelli più arretrati, una coppia di Harken B65.2STR manuali, servono per cazzare il doppio paterazzo, e già qui si apprezza una finezza: le scotte passano incassate sotto ai passavanti sbucando appena prima dei winch, una soluzione che contribuisce alla pulizia e sicurezza di una importante zona di passaggio.

Andando verso pura si incontrano poi i due winch della randa e la coppia sulla tuga, tutti e quattro Harken B65.3STR, elettrificabili in optional. Le timonerie sono particolari, la colonnina non ha i display elettronici (optional, aggiungono altri 8 kg), ma un pannello laterale con pulsanti per gestire winch elettrici e altri impianti; il comando del motore è sulle mura di dritta. A prua il fiocco ha le rotaie trasversali, per portare verso l’interno il punto di mura e migliorare l’angolo al vento di bolina.

Sbandamento controllato

Come nella prova del CS 36, siamo affiancati da Philippe Oulen, Product Line Leader della gamma ClubSwan e da una parte del design team. Il mare è calmo e il vento balla tra gli 8 e i 10 nodi. «Il gioco è davvero facile - ci spiega Philippe - di bolina si timona guardando soltanto i filetti e “sentendo” lo sbandamento».

Il Club Swan 50 ha infatti forme di carena disegnate per raggiungere la massima efficienza di bolina intorno ai 22° gradi di sbandamento (possono diventare 24° in assetto da regata) e con vento leggero, come nella nostra prova, le sezioni di prua sono leggere sull’acqua. Navigare con un equipaggio del genere renderebbe facile pilotare un caccia militare e non resistiamo alla tentazione di puntare gli occhi sui grandi display B&G all’albero per vedere i numeri.

Di bolina, senza esagerare con l’angolo di risalita al vento, navighiamo tra i 6,5 e i 7,5 nodi (ovviamente in regata, con equipaggio al completo e con un timoniere più abituato si può fare molto meglio) con una facilità disarmante. Bisogna solo acquisire la giusta sensibilità per farla andare e sbandare il necessario giocando continuamente sul filo dei gradi. Con il Code 0 avvolgibile e murato sul lungo bompresso fisso a prua, lo sbandamento target si riduce tra i 15° e i 21° mentre la velocità schizza tra i 7,7 e gli 8,7 nodi. Se guardiamo la tabella delle velocità target fornita dal cantiere, scopriamo che il CS 50, in queste condizioni può superare i 10 nodi di velocità con angoli al vento reale compresi tra 90° e 120°.

Scheda tecnica

Prezzo di listino su richiesta

I dati

Lunghezza f.t.m 16,74

Lunghezza scafo m 15,24

Lunghezza al gall. m 14,00

Larghezza m 4,20

Pescaggio std/opt m 3,50/2,20

Dislocamento a vuoto kg 8.250

Zavorra kg 3,450

Serbatoio acqua lt 240

Serbatoio carburante lt 170

Motore Volvo D2-40 cv

Omologazione CE categoria A

Progetto Juan Kouyoumdjian

Indirizzi

Nautor’s Swan, Finlandia.

Per informazioni: info@nautorswan.com

www.nautorswan.com

Costruzione

Scafo e coperta in carbonio Sprint pre-preg.

Piano velico

Albero di carbonio a 3 ordini di crocette. Superficie randa mq 93; fiocco mq 65; spi asimmetrico mq 235. Misure piano velico: I m 19,88; J m 6,30; P m 20,04; E m 7,23.

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