di Alberto Mariotti - 14 December 2020

Test Pearl 62, family boat con quattro cabine e cinque anni di garanzia

Cinque anni di garanzia, layout con quattro cabine e spazio per il marinaio. Il 18 metri del cantiere inglese è un fly per la famiglia con carena di Bill Dixon e interni della designer Kelly Hoppen

È la prima volta che navighiamo a bordo di un Pearl, e per l’occasione voliamo alle Isole Baleari dove proviamo il 62 presentato allo scorso salone di Düsseldorf, in Germania. Si tratta dell’ultimo modello del cantiere inglese che in gamma conta anche un 80 e un 95 piedi.

Uno yacht senza velleità sportive, dedicato alla famiglia e con un layout unico sul mercato per questa taglia composto da quattro cabine – due matrimoniali e due con letti singoli – e spazio per il marinaio sostituibile con un tender garage.

La barca è lunga 18,61 metri e di base monta due motori Volvo IPS950, mentre l’esemplare che proviamo noi, lo scafo n° 2, è spinto dagli IPS1200 optional che assicurano velocità intorno ai 32 nodi.

La storia del cantiere

Pearl Yachts è stato fondato nel 1998 da Iain Smallridge, capitano di una lunga esperienza, insieme all’imprenditore John Yarnold. I primi modelli sono un 41’ e un 45’ aft cabin. Dopo alcune difficoltà economiche nel 2003 entrano in società Tony Whittaker e la moglie Margaret, proprietari del dealer e società di noleggio Baxter Marine a Puerto Portals, a Palma di Maiorca, che nel corso degli anni successivi diventerà il dealer del cantiere più attivo.

L’impronta dei nuovi proprietari è subito chiara: migliorare lo stile delle barche e produrre una gamma di flybridge eleganti per attirare anche armatori mediterranei. Nel 2004 viene quindi varato il primo yacht del nuovo corso, iI Pearl 55. Lo sviluppo e la crescita della linea Pearl Yachts continua oggi con il suo fondatore Iain Smallridge nel ruolo di Managing Director, Paul Hannah come Production Director e Cenk Efe nel ruolo di Business Development Director. Il team di design conta invece nomi del livello di Bill Dixon per l’architettura navale e Kelly Hoppen per l’interior design.

Il cantiere è specializzato nella costruzione di flybridge tra i 18 e i 35 metri di lunghezza, gli scafi vengono stampati vicino a Honk Kong e poi allestiti in Inghilterra. I suoi migliori punti di forza sono senza dubbio la garanzia di 5 anni e l’attenzione al cliente e ai servizi post vendita grazie a una produzione piccola e curata di circa 12 imbarcazioni all’anno per i tre modelli oggi in gamma. Come ci spiega Iain Smallridge in persona «il cantiere ha in programma quest’anno di costruire due Pearl 95, due Pearl 80 piedi e circa sei o sette 62 piedi».

Interni con cabina armatoriale separata

Il primo elemento che colpisce salendo a bordo del Pearl 62 è il ponte principale diviso in due livelli, con cucina e tavolo subito dopo l’ingresso e la zona salone con i divani verso prua. Il tavolo da pranzo è ideale per quattro o cinque persone, ma spesso in vacanza si mangia all’esterno, in questo caso in pozzetto e anche nel fly, dove due tavoli ben più grandi riescono a ospitare fino a otto persone.

Tutto l’ambiente è illuminato a dovere dalle ampie vetrate laterali, mentre l’aerazione naturale è affidata alla vetrata d’ingresso, alla porta della postazione di guida e a una piccola finestrella sulla vetrata di sinistra. La cabina dell’armatore ha un ingresso separato (a poppa del salone, sul lato di dritta) che ne esalta la privacy. Lo spazio è arredato con una zona caffè a murata, un tavolino con due sedute contrapposte, e un bagno verso poppa con un grande box doccia separato. Vetrate panoramiche con oblò circolari apribili assicurano vista verso l’esterno e ricambio d’aria.

Agli ospiti sono dedicate tre cabine distribuite tra centro barca e prua, tutte accessibili dal classico ingresso sotto al parabrezza: prima le due ospiti con letti singoli e poi la Vip con letto matrimoniale. Il layout è questo e non sono previste varianti, se non per la zona di poppa, dove si può scegliere tra cabina marinaio o garage di poppa, come nella nostra unità.

Velocità massima 30 nodi

Proviamo il 62 in una bella giornata estiva – è il 31 luglio – con mare calmo e poco vento. Abbiamo i motori optional IPS1200 e a bordo siamo in sei con serbatoio dell’acqua pieno e quello del carburante al 50 per cento. Una noia al sistema elettronico dei trim automatici ci impedisce di raggiungere la velocità massima di cui è capace la barca, 31,5 nodi. Ci fermiamo a tra 29,5 e 30 nodi a 2.300 giri con un consumo totale di 335 litri/ora.

Partendo da fermi impieghiamo 11 secondi per toccare i 20 nodi e 34 per arrivare alla massima. Con queste prestazioni crediamo che la scelta degli IPS1200 sia la più adeguata a una barca che disloca circa 32 tonnellate. Due parole sulla postazione di guida interna: è sulle mura di dritta ed è dotata di due poltrone singole e una pratica porta per accedere al passavanti, ma con il volante sistemato sulla sinistra il pilota può avere qualche difficoltà a uscire quando la poltrona di destra è occupata, inoltre l’accesso dal salone non è tra i più comodi.

Quella esterna è invece protetta da un hard top integrato ma optional (scelto al momento su tutti e quattro i Pearl 62 fino a oggi venduti) che permette di modulare a piacimento luce e ombra su gran parte della superficie del fly che verso poppa offre diverse soluzioni d’arredo: una coppia di divani a L o prendisole.

Scheda tecnica e prezzo

Prezzo di listino

£ 1.363950 Iva esclusa con due motori Volvo IPS950

I dati

Lunghezza f.t. m 18,61

Lunghezza scafo m 17,49

Larghezza m 5,30

Pescaggio m 1,59

Dislocamento a vuoto kg 32.000

Serbatoio acqua lt 800

Serbatoio carburante lt 2.750

Motori 2 x Volvo IPS950

Omologazione CE categoria B/15

Progetto Dixon Yacht Design

Interni Kelly Hoppen MBE

Indirizzi

Pearl Yachts Ltd, UK, tel. +44 (0) 1926 491069 - www.pearlyachts.com

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