di Giuseppe Orrù - 09 May 2023

Vela e Motore di Maggio è disponibile online e in edicola

Vela e Motore di Maggio è online e in edicola. Come avviene da quattro anni, in questo numero troverete lo speciale "elettrico", diventato lo speciale "sostenibilità"; con interviste e prove di barche elettriche. La cover story è invece dedicata a Cantiere del Pardo, che quest'anno celebra i suoi primi 50 anni: ripercorriamo la storia dell'azienda, con una prova di ieri (1981) e di oggi

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Vela e Motore di Maggio è in edicola e disponibile online! La sua copertina è un omaggio ai 50 anni di storia di Cantiere del Pardo, un importante costruttore italiano di barche che ha scritto la storia della nautica italiana. Mezzo secolo di storia che ripercorreremo insieme, anche con due prove: il Grand Soleil 41, pubblicata nell’ottobre 1981, e una nuova, dedicata al Grand Soleil 40.

Come accade ormai da quattro anni, il numero di maggio è dedicato allo “Speciale elettrico”, che ormai è diventato uno “Speciale sostenibilità”, dato che il rispetto per l’ambiente non si può esprimere solo con un motore elettrico.

Oltre alle interviste ad Andrea Piccione di Volvo Penta, Fabian Bez di Torqeedo, Barbara Amerio di Permare, Matjaž Grm di Greenline Yachts e Michele Bolpagni di Aqua superPower, abbiamo provato diversi modelli di barche elettriche: Capoforte SQ240i con Harmo, Axopar 25 con Evoy 300+, X Shore Eleex 8000, i gommoni RS Pulse 63 e Vita Seal, il piccolo ma elegante 1600 Dogado-E 1010 e i motori Temo ed ePropulsion Navy 6.0 Evo.

Troverete anche le prove dell’Excess 14 e del Capelli Tempest 1000 WA. Scopriremo insieme il Marina di Scarlino e faremo una chiacchierata con Gianni De Bonis, Ceo di Sacs Tecnorib, licenziatario dei gommoni Pirelli.

A fine mese tornerà un appuntamento che sta diventando sempre più importante, quello con il Salone Nautico di Venezia: scoprite con noi tutte le anticipazioni sui cantieri presenti e sulle novità di questa edizione.

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L'editoriale

Navigare green, sfida e affare

Maggio è il mese che da quattro anni dedichiamo al navigare green. Era nato come un servizio speciale sulla propulsione elettrica ma poi, nel corso del tempo, si è trasformato in un focus più approfondito, che abbraccia temi sempre più attuali, come la sostenibilità. È una parola abusata, a volte utilizzata a sproposito e spesso sfruttata dai cliché della comunicazione.

Rimane comunque una parola seria, importante, di cui non possiamo fare a meno. È un bene che oggi, in un modo o nell’altro, sia sulla bocca di tutti, individui e aziende.

Come potevamo parlare soltanto di autonomia di navigazione elettrica senza accennare a come vengono prodotte e smaltite le batterie? A cosa serve presentarvi una nuova imbarcazione “green” senza capire se la sua costruzione ha tenuto conto di processi industriali e materiali più compatibili? Perché lasciare soltanto al prodotto – lo yacht, nel nostro caso – il compito, e la responsabilità di essere compatibile con l’ambiente? Anche l’armatore è chiamato a fare la sua parte, comprendendo meglio le possibilità tecniche del mezzo e trasformandone eventuali limiti in nuove opportunità. Sta già succedendo per l’auto, accadrà anche in mare.

Oggi si parla soprattutto di experience mentre si utilizza un qualsiasi prodotto, uno smartphone, un pc, un’automobile, una moto. Ma quale attività può anche solo avvicinarsi all’esperienza di una navigazione più calma e responsabile? Esplorare questi temi è avvincente, ma serve il punto di vista e la conoscenza di alcuni dei protagonisti più attivi in questo settore.

Per questo quarto appuntamento abbiamo scelto due “motoristi”, Volvo Penta e Torqeedo; due cantieri, Amer Yachts e Greenline, e un distributore di energia elettrica per porti e marina, Aqua superPower. Insieme a loro abbiamo intrapreso un viaggio nel cuore delle nuove tecnologie che un giorno ci porteranno a navigare davvero a zero emissioni.

Non sarà domani e non avverrà da un giorno all’altro. Ma proprio perché il viaggio è lungo, è importante non aspettare a fare la propria parte. Già oggi, con la tecnologia imperfetta di cui disponiamo, possiamo comportarci in modo più cosciente e responsabile sulla strada, in casa e in mare. In palio c’è tanto, per non dire tutto. Dalla salute del pianeta all’acquisizione – è bene dirlo – di nuove fette di mercato già da tempo abituate a ragionare secondo parametri ecocompatibili.

La sostenibilità è infatti sempre più riconosciuta come un potenziale fattore di successo così come una sfida e l'intera filiera deve essere coinvolta per affrontarla, cantieri, fornitori e clienti. Secondo lo studio che Deloitte ha realizzato per Confindustria Nautica dal titolo "The state of the art of the global yachting market" il 53 per cento dei costruttori dichiara di avere una missione e una strategia per le sostenibilità, ma il 71 per cento non ha formalizzato alcun target mentre il 59 per cento non ha un ruolo dedicato all'interno dell'azienda per problematiche connesse a questi temi. Non solo, il 79 per cento dei fornitori non sono coinvolti nella strategia ESG (Environmental Social Governance) del cantiere e, sebbene l'argomento sia ben noto tra le aziende, solo il 18 per cento adotta clausole ESG nei contratti con i fornitori.

Quindi, c’è molto da fare: nuove tecnologie e nuove abitudini, come ci spiega l’esperto di innovazione Giancarlo Orsini nella rubrica L’Opinione.

Chiudo facendo gli auguri a Cantiere del Pardo che compie 50 anni di vita e a cui dedichiamo sia la copertina, con la prova del nuovo GS 40, sia un’avvincente articolo che ne ripecorre una storia unica e ricca di successi, sportivi e commerciali.

Alberto Mariotti

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