L’esemplare della nostra uscita in mare montava il motore Suzuki DF350A, la massima potenza installabile prevista per questo modello. Con un mare molto mosso dall’onda alta e ripida, il Flyer 8 non ha avuto gioco facile, sia per le sue forme di carena votate alla velocità e alla stabilità laterale, sia perché l’abbiamo spinto ben oltre il buon senso in condizioni di mare che avrebbero suggerito di non lasciare gli ormeggi.
La navigazione, nonostante forti impatti sulle onde e rollii, che pur se ben frenati, erano comunque violenti, è risultata particolarmente asciutta per tutto il pozzetto. In ogni caso, il Flyer 8 è riuscito a navigare a una velocità costante di 30 nodi mantenendo una apprezzabilissima stabilità di rotta senza richiedere continue correzioni di assetto e direzione.
Da sottolineare quanto la pronta risposta ad ogni richiesta di accelerazione del grosso Suzuki sia riuscita a contribuire sostanzialmente a una navigazione più sicura.
Trovando una zona di mare un po’ più protetta siamo riusciti a far prendere tutti i giri al grosso fuoribordo fino a volare fra un’onda e l’altra a oltre 42 nodi in una navigazione brutale, ma che non ha sortito alcun cenno di affaticamento o cedimento delle strutture e degli incollaggi di ogni componente interno ed esterno.
Il risultato è che questo piccolo scafo ha dimostrato una caparbietà notevole nel resistere in condizioni difficili mantenendo sufficienti qualità di sicurezza e senza mai andare in crisi, neppure nelle virate più strette in velocità e con onda laterale. In tutti questi frangenti, lo scafo conserva un comportamento sempre prevedibile senza mai creare situazioni pericolose.