Lo stile è quello che non stanca mai, classico e senza tempo, rassicurante potremmo anche dire, grazie alle sue linee morbide. In sintesi un invito a salire a bordo. Ma la poesia finisce qui perché all’interno, Vanadis racchiude un concept tecnologicamente avanzato che va a braccetto con le più attuali correnti in fatto di eco-sostenibilità ed efficienza ambientale. Un precursore di quello che sarà il nuovo corso in casa CCN. «Vanadis rappresenta il cuore tecnologico a cui stiamo lavorando da tempo. – spiega Diego Deprati, a.d. del cantiere – Un percorso di eco sostenibilità che nel futuro verrà adottato da tutte le imbarcazioni progettate da CCN. Questa tecnologica ibrida ha dato vita alla nostra nuova linea Eprop che rappresenta la base su cui verranno pensate e costruite le nuove navi».
Un cambio di rotta significativo che avvicina il concetto della fruizione del mare, tipico della vela, alla navigazione a motore.
Lo yacht, quarto esemplare della famiglia Fuoriserie, è lungo 31 metri ed è costruito in alluminio, ma entriamo in questo mondo per capire quanta ricerca è stata applicata. Vanadis monta due eliche Schottel STP 150 FP comandate con sistema ibrido che prevede sia i motori tradizionali diesel che uno elettrico alimentato da generatori o da batterie, per una navigazione a bassi consumi e ridotto impatto ambientale. Inoltre, è equipaggiato con stabilizzatori antirollio sia con giroscopi che con pinne per garantire il massimo comfort e sicurezza all’àncora e in navigazione. I due CAT C9.3 B spingono l’imbarcazione a una velocità massima di 12,5 nodi che scendono a 8 nella modalità elettrica.
Un set di batterie agli ioni di litio ad elevata concentrazione energetica Akasol (175 kWh) alimentano gran parte delle utenze di bordo, consentendo lo stazionamento in rada a zero emissioni fino a 17 ore consecutive, e la crociera a velocità ridotta per 180 minuti in completa autonomia, a seconda del carico elettrico.
A bordo la tecnologia dei sistemi di governo integrati XENTA è stata per la prima volta associata ai Pod azimutali della Schottel, in grado di ruotare di 360° sul proprio asse verticale. Grazie al sistema di manovra, sia il controllo dei Pod sia quello dell’elica di prua sono gestiti da un unico processore. Dotato di un software, customizzato per quest’applicazione, modula in tempo reale e con grande efficacia spinta e direzione di ciascuna propulsione per mettere il comandante nella condizione di governare l’imbarcazione millimetricamente tramite joystick. Valore aggiunto è la funzione DP, ovvero Dynamic Positioning. Grazie a un Gps il posizionamento dinamico consente al comandante di ancorare elettronicamente, mantenendo la barca ferma e la prua fissa nella stessa direzione, solo premendo un pulsante.
Siemens ha fornito un sistema di gestione dell’alimentazione personalizzato in base alle esigenze del cliente: tale sistema di alimentazione integrato (IPS) gestisce la propulsione, la generazione di energia e l’energia immagazzinata in un banco batterie Li-ion attraverso un’unica rete 750V DC. Oltre a provvedere all’energia per crociere silenziose e a bassa velocità per periodi limitati, le batterie forniscono Peak Shaving per alimentare i picchi di carico e prevenire l’attivazione di generatori diesel e Strategic Control e limitare l’uso di generatori in condizioni di basso carico, massimizzando l’efficienza.
Uno studio particolare in fase di costruzione ha riguardato la definizione del layout della sala macchine. Grazie alla configurazione ibrida e alle dimensioni compatte dello yacht, il vano motore principale si trova a poppa e quello del generatore a prua. L’utilizzo della prua affilata e della poppa poco profonda per accogliere i macchinari ha portato a un’ottima distribuzione degli spazi sottocoperta che può essere quindi sfruttata per gli ospiti e l’equipaggio.