05 September 2017

Corsica generosa

A pesca nelle acque di Saint Florent. Un itinerario per scoprire luoghi, tecniche e prede di una zona ricca di vita sottomarina
Se è vero che il nostro amato Mediterraneo si sta impoverendo in modo costante è altrettanto vero che esistono luoghi dove ancora oggi si possono praticare con successo tante tecniche di pesca. Un esempio tipico di questi paradisi sono Corsica, Sardegna, Elba e altre isole minori. Vi sono diversi motivi per i quali il mare in prossimità delle isole sia più pescoso, per iniziare la pressione di pesca è stata storicamente minore in quanto anche la richiesta di pesce era correlata al numero di abitanti, inoltre le stesse si trovano spesso circondate da un mare che degrada veloce verso grandi profondità. Proprio per questo le coste della Corsica sono meta ambita da parte di molti dipostisti italiani e stranieri. In particolare la parte occidentale è costellata da veri e propri hot spot pescasportivi, il fatto che la costa di ponente sia più ricca di prede è dovuto all’incontro tra terra e mare aperto. Infatti procedendo per un’ipotetica rotta verso ovest non si incontrerebbe più terra fino ai confini del Mediterraneo.

Partenza da Sain Florent

La cittadina di Saint Florent è un’ottima base di partenza, splendida nella sua cornice medievale, vicina a Patrimoni, suggestivo paesino dove viene prodotto il più buon vino corso, è bagnata da un mare perfetto per tentare ogni genere di tecnica di pesca. Non solo la pesca nelle vicinanze è ottima, ma la sua posizione geografica ci permette di raggiungere altri hot spot vicini ad altri porti organizzando mini crociere, è il caso per esempio della zona nei pressi della Giraglia per poi pernottare o in rada o nel porto di Macinaggio. Oppure tutta la zona antistante l’île Rousse dove la presenza di grandi pesci è abbinata alla possibilità di gustare un’ottima Paella qui esportata dagli spagnoli nei secoli passati.

Le tecniche praticabili

Le tecniche sono quasi infinite e con risultati sbalorditivi, le più comuni sono il bolentino di medio fondale, il bolentino di profondità, la piccola e media traina e la traina di profondità rivolta a grossi dentici e ricciole. Il bolentino a medie profondità è indirizzato alla ricerca di pagelli, saraghi, orate, tanute e altri pesci minori sul fondo, volendo si può praticare con successo anche la ricerca a mezz’acqua di pesce azzurro come sugarelli, boghe e sgombri. Per avere successo occorre tentare in diverse zone fino a trovare quella a noi più congeniale, conviene comunque orientarsi su secche i cui “cappelli” si trovino a profondità comprese tra i 10 e i trenta metri, anche se per il bolentino pescare su una secca non è indispensabile anche se consigliabile.
Come esche ci si può orientare su anellidi marini vivi acquistabili nel negozio di pesca sito nella cittadina o si possono utilizzare esche naturali morte come gamberi, sardine, calamari comunque sempre freschi. Anche se l’esca per eccellenza sono i piccoli gamberetti vivi catturabili tra i massi che rimangono vivi a lungo in un semplice secchio d’acqua marina.

Il bolentino di profondità

Il bolentino di profondità viene invece praticato su batimetrie oltre i 100 metri, sempre su secche e con obiettivo specie diverse e anche di maggiore dimensione. Tra le prede più frequenti annoveriamo gli occhioni, appartenenti alla famiglia dei pagelli; sono tra i pesci di minore dimensione di questa tecnica, ma ricercati per la bontà delle carni e per lo spirito gregario che permette catture multiple. Anche se la vera preda regina di questa tecnica è la cernia di profondità che supera spesso i 10 kg, ovviamente il terminale e gli inneschi saranno diversi rispetto a quelli indirizzati agli occhioni. Vi sono poi tutta una serie di prede alternative abituali come: scorfani di fondale, naselli, pesci San Pietro, pesci castagna, pesci lama e altri ancora.

Prede, la quantità

Per la qualità e il numero di prede catturabili questa tecnica è molto praticata, uno dei vantaggi della Corsica è di presentare poste di pesca molto vicine alla costa, fattore favorevole quanto raro lungo le coste italiane. Per questa tecnica è indispensabile l’utilizzo di salpabolentini elettrici o anche mulinelli elettrici perché calare e recuperare duecento metri di lenza più volte è molto faticoso. In questo campo sono stati fatti molti passi avanti e oggi è possibile acquistare attrezzature tecnologicamente molto avanzate e studiate proprio per le esigenze di questa tecnica.

Le esche consigliate

Le più utilizzate sono: sardine, calamari e altre naturali, gli inneschi devono essere voluminosi soprattutto quelli rivolti alla cattura delle cernie, molto utile è montare sulla lenza una luce stroboscopica con lo scopo di attirare i pesci di profondità.
La piccola e media traina è molto praticata e può essere fine a se stessa, oppure volta a catturare esche vive per la traina in profondità. Le prede insidiabili variano da aguglie, occhiate, sugarelli e sgombri (ottimi come esche vive) a prede medio piccole, ma combattive e divertenti come tonnetti aletterati, palamite, lampughe e tombarelli. Se per le prime si usano attrezzature adattate allo scopo per le altre esiste tutta una serie di canne, mulinelli ed esche appositamente studiate.
Il combattimento con questi pesci per essere divertente ed emozionante deve essere portato avanti con libbraggi non troppo potenti, compresi tra le otto, per i più esperti, fino alle sedici libbre che permettono di divertirsi. La traina di profondità necessita di un metodo di affondamento che può essere il monel, lenza autoaffondante, il piombo guardiano, fissato direttamente sulla lenza, o l’affondatore che permette un combattimento con il pesce privo di “interferenze” create dal peso del piombo guardiano o del monel. Con l’affondatore si cala una palla di piombo fino a oltre i cinque chili collegata alla lenza pescante da una molla di sgancio che la libera in caso di ferrata. Si traina in prossimità di secche con esche artificiali, naturali morte o vive. Gli artificiali migliori sono i minnow oltre i 14 cm, le esche naturali sia vive che morte migliori sono: calamari, seppie, aguglie, occhiate, sugarelli e sgombri.

Dentici e ricciole

Le prede sono fantastiche come dentici e ricciole che raggiungono dimensioni davvero ragguardevoli e soprattutto con le seconde non sempre il combattimento va a buon fine. Le classi di lenza non dovrebbero mai scendere sotto le sedici libbre, adatte comunque solo ai più esperti. Tra la Giraglia e l’île Rousse passando per Saint Florent troveremo tante secche adatte a questo tipo di pesca alcune delle quali ancora vergini e comunque mai troppo sfruttate.

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