Filosofia multi(pla)
“Io su quella cosa non ci salirò mai”. Tipica minacciosa promessa del velista “tradizionale” che, davanti a un catamarano, ha un immediato sentimento di ripulsa.
Eppure, senza troppo rumore, i multiscafi stanno conquistando la mente e il cuore di molti diportisti, anche di quelli che non li avevano mai accettati nella grande famiglia della nautica. È sufficiente, infatti, ricordare come, negli anni ’80, incontrare un cat era altamente improbabile. Dopo quarant’anni la situazione è cambiata: in mare, all’ormeggio e in rada queste imbarcazioni sono diventate normali compagne di viaggio. Sono, in sintesi, il sintomo concreto dei tempi che cambiano, delle mutate esigenze di chi vuole navigare secondo una nuova e diversa filosofia di crociera.
E, noi di Vela e Motore, vogliamo essere i promotori di questa rivoluzione anche con la terza edizione dello Speciale di questo mese che abbiamo chiamato “The year of the cat”.
Al momento i multiscafi rappresentano soltanto una piccola galassia di appassionati, ma stanno sempre più attirando l’interesse di un pubblico eterogeneo in crescita che proviene indistintamente dalla vela o dal motore. Certo, navigare su un mono o su un catamarano è assolutamente diverso: differenti le dimensioni, il modo di navigare, la vivibilità a bordo.
Il mono è stretto, l’altro nettamente più largo, il primo fende l’onda, il cat ci scivola sopra, ha uno sbandamento contenuto, è più stabile e offre spazi inconcepibili sul mono.
Un elenco di qualità che hanno provocato la scomparsa di quei pregiudizi che, per anni, hanno tenuto i multiscafi lontani dal grande pubblico. Snobbati dai puristi che, in quel concept, non trovavano né le linee né le prestazioni della barca a vela e tacciati di scarsa capacità di navigare, di avere difficoltà nella bolina. E, alla fine essere condannati al ruolo marginale di comode roulotte capaci soltanto di spostarsi da un porto all’altro, di regalare l’abbronzatura a mogli e bambini mai soddisfatti di spazi.
I cantieri produttori, inoltre, sono piuttosto prolifici proprio perché il settore ha ancora molto da esprimere e ogni anno – ad aprile in particolare a La Grande Motte, per antonomasia il salone per le novità dei costruttori più “in” del comparto - è più frequente notare innovazioni nel design e nei progetti di quanto non accada per i monoscafi.
Proprio i cat hanno l’opportunità di intercettare le esigenze, stimolare le scelte di una clientela alla ricerca di cambiamenti e di una rinnovata filosofia del navigare libera dell’incrostazione di quei pregiudizi che, oggi, grazie alle performance e al comfort candidano i cat come la nuova frontiera dell’andar per mare.
Marta Gasparini