31 August 2013

E' IN EDICOLA VELA E MOTORE DI LUGLIO 2014

Il numero di luglio di Vela e Motore con 6 prove, lo speciale trawler, il calendario delle regate nel Mediterraneo, consigli pratici e tanto altro da leggere durante le crociere estive!

Contenuto

La copertina di Vela e Motore parla il linguaggio dell’estate con il nuovo Sun Odyssey 349, una barca a vela nata per la vacanza e che fa della comodità e della facilità di conduzione i suoi punti forti. In mare l’abbiamo portata al limite per apprezzarne anche le qualità velocistiche.
 

Il neonato in casa Nautitech è il nuovo 40 Open, un catamarano a vela per chi sogna la crociera in grande. 12 metri raccontati nei dettagli nella nostra sezione prove.

Dove la parte del leone la fa anche il Targa 48 Open. “Born in UK” nei cantieri Fairline, sfoggia un’eleganza tutta British dedicata agli amanti delle barche a motore e della velocità.

Le novità dei cantieri non si limitano qui. Si riparte infatti con il “più piccolo” Cobalt, un open americano di 12 metri con cinque posti letto in open… space per vivere l’estate al top.

Il neonato in casa Bénéteau è un motoscafo ideale per il neofita che sogna di fare crociera: è il Flyer 6 che offre tre layout ad hoc per chi predilige il relax, le attività sportive o la pesca.

Infine, se siete in procinto di cambiare il motore la scelta cade sui Suzuki Df30/25 con peso contenuto e la tecnologia dei modelli più potenti.

 

Questo mese ancora più spazio alle guide di Vela e Motore con il dossier Trawler, una carrellata sul meglio del mercato delle navette americane ed europee. Dove i nostri cantieri offrono il meglio della produzione.

Nella vetrina 20 modelli per navigare slow.

 

Nello sport largo alle regate in Mediterrano dove vi anticipiamo un fitto calendario di appuntamenti a cui partecipare. Scegliete la vostra senza timore, ce ne è per tutti i gusti e tutti i livelli.

 

Nelle pagine di nautica pratica, una guida all’uso della passerella e della doccetta per avere sempre acqua pronta quando si risale in barca dopo il bagno. Il check in per chi è in procinto di noleggiare e avere la barca a posto prima di salpare, le verifiche da effettuare quando si compra una barca di seconda mano a motore e tanto altro ancora.

 

Vela e Motore è disponibile in edicola, e nelle versioni per tablet, smartphone e PC oltre che ogni istante on line all’indirizzo https://www.velaemotore.it/

 

Vela e Motore è una pubblicazione Edisport Editoriale, scopri tutto il mondo di Edisport in un click www.edisport.it

Sommario

1 Editoriale

3 Contro editoriale di Corrado Di Majo

 

NEWS

10 La voce dei lettori

28 Barche & Novità

38 Eventi

40 Saloni

42 Leggi, Balzelli & Co. di Christian Signorelli

 

SPECIALE TRAWLER

16 Guida al navigare lento di A. Bacchetti e A. Mariotti

 

LE NOSTRE PROVE

46 Nautitech 40 Open di Paolo Portinari

52 Sun Odyssey 349 di Paolo Portinari

58 Fairline Targa 48 O. di Tommasino Gazo    

64 Cobalt A40 di Maurizio Zacchetti

68 Bénéteau Flyer 6 di Maurizio Zacchetti

72 Suzuki DF30/25° di Valerio Pandolfini

 

SPORT

74 Mediterraneo in regata, come, dove e quando di Clara Mulas

82 Notiziario sportivo di Alberto Mariotti

 

IL GIORNALE DEL NAVIGANTE

84 Nautica pratica: La scaletta sicura - La doccetta di bordo di Davide Zerbinati

88 Motori e impianti di Maurizio Zacchetti

90 Porti e approdi di Maurizio Zacchetti

92 Elettronica di Alberto Mariotti

94 Shipchandler di Matthias Negri

96 Guida al noleggio: il check in di Marta Gasparini

98 Le proposte di Olimpia De Casa

99 Libri & Libri di Marta Gasparini

100 In barca e oltre di Olimpia De Casa

102 Usato: barche a motore: le verifiche di Marta Gasparini

104 Usato sotto la lente: Smeraldo Aprea 45 di Piero Ragazzi

107 Elenco test barche d’occasione

108 Piccoli annunci

Editoriale

I piccoli confini della nautica italiana

 

Essere bravi a fare barche non basta per combattere la crisi. Se non si fa squadra, il treno della ripresa ci passerà sotto il naso

 

Lo sguardo deve puntare lontano. Lo hanno detto diversi operatori del settore nautico, lo hanno evidenziato nella pagina del nostro Contro Editoriale con l’obiettivo di far emergere le soluzioni per un nuovo decollo del comparto. Ma, a quanto pare, non è così semplice come dirlo.

 

Tutti hanno affermato la necessità inderogabile di creare una rete di porti, ribadito il bisogno assoluto di fare squadra dimenticando i campanilismi e le logiche ristrette di cui il nostro paese è prigioniero.

 

«Prevalgono sempre le logiche locali – ha dichiarato Giovanna Vitelli del Gruppo Azimut Benetti nel numero di gennaio – La salvaguardia dei diritti acquisiti resta sempre un problema». E, nel fascicolo di febbraio, è intervenuto Fulvio Dodich. «Bisogna dimenticare campanilismi di poco conto e giochi di potere locale – ha avvertito l’a.d. di Sanlorenzo – focalizzando l’interesse prioritario sul nostro Paese». A marzo, invece, Ferruccio Villa, vicepresidente vendite e marketing Mercury ha abbracciato la nostra battaglia affermando che «dobbiamo ripartire e fare squadra per costruire reti a beneficio di tutti gli italiani e non». Nel numero di aprile ha ripreso il tema Pietro Vassena. «È essenziale il lavoro di squadra – ha ribadito con forza il presidente di Lepanto Marine, vice presidente Ucina e Federturismo – e a tutti i livelli».

 

Lavorare insieme, però, non sembra far parte del nostro dna. Siamo i migliori al mondo a costruire barche, ma siamo altrettanto bravi a coltivare personalismi che, alla fine, sono negativi per tutti e, per di più, danneggiano l’immagine del Paese.

Basterebbe prendere esempio da altre realtà, dagli olandesi, giusto per citare un caso, che si presentano sui mercati uniti e compatti sotto un’unica bandiera, forti della loro coesione e del loro livello qualitativo. Certo, fare squadra è faticoso, impone di rinunciare a strategie miopi mentre richiede visioni più ampie e una certa dose di generosità.

 

Invece le ultime vicende che hanno scosso la nautica nazionale con minacce di scissione e di abbandono di Ucina, ancora una volta hanno prodotto un’immagine negativa di un settore ricco di incomprensibili divisioni.

 

In questo spazio non vogliamo ergerci a giudici e neppure avallare tesi dell’uno o dell’altro, a noi di Vela e Motore interessa solo e soprattutto il rilancio della nautica italiana colpita e messa in ginocchio dalla crisi e da politiche miopi.

 

Al momento non possiamo prevedere i risultati delle strategie che metterà in atto il nuovo presidente Ucina, Massimo Perotti, pronto a essere giudicato al prossimo Salone di Genova. Non avrà un compito facile: ridare al Salone di Genova un alto profilo di levatura internazionale, come ha avuto per cinquant’anni, senza dimenticare le ricadute benefiche anche per le aziende di piccole dimensioni in modo da rilanciare il mercato interno.

 

Noi tutti speriamo (fortemente) nel successo delle sue azioni, un successo condizionato esclusivamente da una base unita e compatta.

Contro Editoriale

Come tornare a essere il Bel Paese?

 

Attraverso una rete nazionale dei porti con prezzi allineati, abbonamenti e servizi condivisi per pianificare la crociera

 

La crisi economica potenziata dall’ottusità legislativa ha quasi azzerato il mercato nautico interno e pesantemente scoraggiato gli stranieri nello scegliere l’Italia come meta delle proprie vacanze in barca.

E’ tuttavia passato anche il momento di continuare a lamentarsi sui danni micidiali inflitti al settore nautico dall’ignoranza della politica.

 

Come rimediare? Come tornare a essere il paese “più bello del mondo”? Con i suoi 8.000 km di coste e la più grande industria nautica globale?

In attesa che i cantieri meglio strutturati (quelli che grazie alla capacità di esportare riescono ad affrontare la congiuntura) rivitalizzino parte della clientela italiana, troviamo motivi convincenti per rilanciare il turismo nautico.

 

Teniamo presente che il 70% di tutte le barche da diporto del mondo si trovano stabilmente o di passaggio in Mediterraneo, e quindi non dimentichiamo la nostra centralità.

Tali motivi devono essere non solo convincenti, ma anche “percepibili” facilmente, in modo da attrarre rapidamente il diportista straniero e invertire la fuga dalle nostre marine.

Seguendo l’esempio della Croazia che, anni fa, ha saputo trasformare il proprio litorale in un sistema di porti collegati tra loro e dai servizi eccellenti, sarebbe indispensabile che le marine italiane creassero una rete con presupposti commerciali e azioni di marketing condivisi: prezzi allineati, offerte promozionali, abbonamenti (boat pass…), siti web comuni che consentano la pianificazione della crociera, disponibilità dei servizi h 24/24, compresi quelli doganali e amministrativi.

 

E’ sorprendente notare come solo una piccola parte delle grandi compagnie internazionali di noleggio abbiano scelto l’Italia per aprire le proprie basi preferendo invece Croazia, Grecia e Turchia: è evidente che il rapporto costi/benefici che siamo in grado di offrire ci penalizza. Cerchiamo quindi di attirare questi player con incentivi, anche fiscali.

D’altra parte è illusorio che quest’azione di coordinamento possa essere portata a termine dalle singole realtà imprenditoriali che si dovrebbero spontaneamente intendere tra loro. Basterebbe la litigiosità italiana a rendere velleitario il tentativo.

 

E’ dunque indispensabile una guida politica, dipendente dal ministero più affine, che attraverso corretti incentivi e la formalizzazione di norme rigorose e certe, inneschi e gestisca il processo.

Le norme in campo nautico sono incerte, controverse e contradditorie. Ogni paese che si affaccia sul Mediterraneo legifera a suo modo e impone tributi diversi (basti pensare alle aliquote iva sul noleggio che, nel solo ambito comunitario, variano dal 6,5% della Grecia al 22% dell’Italia).

 

Sarebbe indispensabile che una rappresentanza, dotata della adeguata forza politica, innescasse, in sede UE, un processo volto a uniformare le norme che regolano la navigazione da diporto in acque comunitarie. Il semestre italiano di presidenza UE potrebbe essere un’occasione?

Si potrebbe almeno tentare.

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