11 September 2013

E' in edicola il nuovo numero di Barche da Sogno

In vendita in tutto il mondo, Barche da Sogno (edizione italiano-inglese), l’appuntamento annuale con il meglio dell’universo dei megayacht...

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In vendita in tutto il mondo, Barche da Sogno (edizione italiano-inglese), l’appuntamento annuale con il meglio dell’universo dei megayacht.

Si “salpa” con Kamaxitha del cantiere olandese Royal Huisman, protagonista della copertina. Un affascinante ketch di 55 metri dove il gusto marinaro classico si sposa con la più avanzata tecnologia e prestazioni esaltanti.

Dall’Olanda all’Italia dove CRN propone il motoryacht J’Ade. Sessanta metri di forte identità e ampi spazi aperti che creano profondità insolite. Oltre a una novità assoluta: il garage allagabile per alare e varare il tender.

Ancora un gioiello del made in Italy proposto dal cantiere Overmarine, il Mangusta 130, un maxi open di 40 metri dotato di una cavalleria “robusta”, una linea filante e un cuore raffinato, perfetta sintesi dei desideri dell’armatore.

Con il tedesco Lürssen saliamo a bordo di Lady Kathryn, una vera signora dei mari. Austera e gentile nei suoi 61 metri sviluppati su sei ponti è stato pensato per lunghe permanenze in navigazione.

Non poteva mancare Wally Ace, una navetta di 26 metri, che si allontana dai canoni tradizionali, con uno stile personale e raffinato, dove lusso e funzionalità convivono senza forzature. Wally Ace ha vinto il Premio Barca dell’Anno 2012 della rivista Vela e Motore.

Ancora un gioiello del made in Italy, l'ammiraglia VSY di Viareggio, Stella Maris di 72 metri di lunghezza, un superyacht green. Al centro: avanguardia tecnologica, eccellenza artigianale nel massimo rispetto dell’ambiente.

L’itinerario di Barche da Sogno continua a bordo di Lyana (60 metri) dall’inconfondibile Benetti style. Il primo costruttore al mondo di megayacht che quest’anno festeggia 140 anni, e che torna a stupire con la raffinatezza di questo yacht che esprime il massimo nella suite armatoriale dotata di lucernario.

Infine, ma non è tutto, non poteva mancare l’ultimo gioiello del cantiere italiano Southern Wind, specializzato nella costruzione di yacht a vela, Almagores II di 31 metri. Veloce e dedicato a lunghe navigazione, dalle linee pure ed eleganti, è costruito allo stato dell’arte e pensato per resistere alle mode.

 

Barche da Sogno è una pubblicazione Edisport Editoriale

Editoriale

Il prezzo del marchio

 

Solo una decina di anni fa la maggior parte della produzione dei costruttori di superyacht "navigava" in Europa e Nord America. Oggi, la crisi ha cambiato i mercati e la grande flotta si è spostata verso i paesi del Bric (Brasile, Russia, India e Cina), che guidano l’economia globale e assorbono gran parte degli yacht dei nostri cantieri, colmando la flessione della richiesta interna.

Entro il 2020 la Cina diventerà il più grande consumatore di beni di lusso, anche se l’inarrestabile domanda di marchi, rigorosamente stranieri, sembra essere in contraddizione con i principi della filosofia confuciana basata su frugalità e semplicità...

Oltre la Grande Muraglia i nostri brand sono ambiti status symbol, privilegio di una società che si arricchisce velocemente inseguendo i modelli occidentali.

Questo trasferimento ha portato anche un cambiamento nel modo di andar per mare, dove il punto di incontro tra lusso e nautica è ben rappresentato dal concetto di "hotel yacht" (coniato dal designer genovese Vittorio Garroni), ossia di yacht che possono ospitare un selezionato numero di ospiti (12) che piacciono di più delle crociere, considerate poco chic.

Cambiano anche le strategie di comunicazione per cui marketing e customizzazione non sono sufficienti per questi mercati in cui l’immagine è più importante del contenuto.

Le imbarcazioni diventano un potente strumento per misurare la ricchezza dell’armatore e ai costruttori è richiesto di saper coniugare comodità ed essenzialità, ricerca di materiali raffinati, ma di lunga durata.

Sarebbe presuntuoso pensare che il Made in Italy possa godere di rendite di posizione illimitate; al contrario, le nostre aziende resteranno competitive solo se sapranno dotarsi di adeguate strategie di posizionamento per soddisfare le esigenze di una clientela legata a una cultura dell’apparenza con servizi personalizzati che diano la sensazione di esclusività. Quindi, per stupire le barche dovranno essere grandi, appariscenti e costare molto, archiviando quello che nel Vecchio Continente abbiamo imparato ad apprezzare come "buon gusto".

 

Marta Gasparini

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