Una cabina armatoriale senza toilette e televisore, una cucina senza frigorifero. Così appare a prima vista l’Evo R 6, ultima creazione del cantiere campano. Una barca che, con quelle apparenti carenze potrebbe sembrare assurda se, invece, non fosse un esempio di raffinatezza e originalità.
Perché quelle normali dotazioni di bordo ci sono, ma non si vedono, sono mimetizzate e nascoste, evitando di “turbare” gli ambienti con la loro ingombrante, ma poco raffinata presenza: la toilette armatoriale è nascosta da un finto armadio, il televisore è dietro uno specchio e una porta fa scomparire il frigorifero della dinette.
L’Evo R6 è tanto curata da sfiorare la perfezione e lavorata in modo definibile maniacale, se questo non potesse avere un’accezione negativa. Se la possibilità di ampliare il pozzetto ormai non crea più stupore - ma in questo unico caso, con il sistema “XTension”, si estende insieme alle paratie - sono invece i particolari a impressionare. Non ci sono doghe di teak ridotte in larghezza, tutti gli spazi in coperta sono studiati per uniformarsi alla loro misura standard, due diverse pompe idrauliche per l’àncora (nel gavone insieme al musone), per l’estensione delle murate e per l’apertura del garage mentre è possibile camminare attorno al prendisole walk around.
Un progetto nato sul tavolo da disegno di Valerio Rivellini, ingegnere navale con innegabili doti da architetto. «La filosofia della barca - spiega - è trasmettere sensazioni minimal e, proprio per questo, della sua intrinseca bellezza non si riesce a capirne il perché». Il principio informatore a cui si è ispirato Rivellini è semplice. «Volevo trasmettere il senso di pulizia e ordine – ammette – e credo di esserci riuscito: una barca essenziale dove non sembra esserci nulla, soprattutto niente di inutile o marginale».
Qualcosa di nuovo, insomma, una “strada” che il giovane designer vuole proseguire. «La prossima barca Evo – preannuncia – vuole essere la fusione di due filosofie diverse, uno scafo sportivo planante con gli interni tipici degli explorer, qualcosa di inaspettato con la missione di infrangere schemi consolidati». Una serie di caratteristiche che hanno gratificato questo scafo del Cantiere Evo del World Yachts Trophy per il design esterno nella categoria delle imbarcazioni tra i 45 e 64 piedi.