Per quanto riguarda le altre novità di carattere nautico introdotte dal decreto 229/2017, registriamo che molte, se non altro le più importanti, sono ancora ferme al palo, in attesa di decreti applicativi. Risultano tuttora bloccati e sono passati già sette anni dalla loro istituzione (legge 228/2012):
▪
l'Archivio telematico centrale delle unità da diporto (ATCN)
▪ lo Sportello telematico del diportista (STED)
gli strumenti base diretti a informatizzare e modernizzare il registro diporto e le procedure amministrative ad esso collegate.
Il decreto 229 di modifica del Codice della nautica ha il merito di aver previsto ai fini dell’iscrizione delle navi e delle imbarcazioni da diporto esclusivamente l’ATCN e lo STED, sebbene abbia rimandato a un prossimo decreto, atteso da un bel po’ di mesi, la loro attuazione.
Anche
il nuovo titolo per i servizi di coperta, cioè
l’istituzione dell’Ufficiale di navigazione del diporto di 2a classe, probabilmente una figura intermedia tra l’allievo e l’ufficiale del diporto, che dovrebbe rifarsi al titolo inglese “yacht master off-shore”, è ancora fermo. Tuttavia è uno degli argomenti – così ci hanno detto dal MIT- su cui si sta lavorando con una certa sollecitudine. Medesima attenzione è posta anche per la nuova
disciplina delle scuole nautiche e delle patenti;
per le scuole di vela; per la figura professionale del mediatore del diporto.
L’ufficio legislativo del MIT è anche al lavoro per la realizzazione del regolamento amministrativo e di sicurezza della navigazione da diporto, che andrà a sostituire l’attuale decreto 146/2008.
Riassumendo, sono quasi una trentina, tra dirette e indirette, le disposizioni del decreto 229 che attendono il via degli uffici ministeriali, ai quali il legislatore, bisogna sottolineare, ha trasferito il gravoso compito di confezionare i decreti operativi di molta parte del “nuovo codice della nautica”. Ci vorrà ancora del tempo per vedere compiuta questa fase “attiva” di normazione.