08 November 2016

Gennaio entra in vigore la nuova marcatura UE

A partire dal 18 gennaio 2017 potranno essere immessi sul mercato dell’Unione Europea solo imbarcazioni e componenti (serbatoi, oblò, timonerie ecc.) conformi alla nuova direttiva 2013/53/UE. La sigla CE sarà sostituita con UE

Gennaio entra in vigore la nuova marcatura ue

Anno nuova, nuova marcatura.Tramonta, infatti, la “convivenza” tra la vecchia direttiva 94/25/CE-2003/44/ CE e la nuova 53, cioè il periodo transitorio di un anno entro cui barche e accessori potevano essere conformi all’una o all’altra disposizione normativa e venduti senza limitazioni in ambito comunitario. 
 
Esenti i motori fb fino a 15 kW
Godono ancora del periodo di transizione, fino al 17 gennaio 2020, i fuoribordo con potenza pari o inferiore a 15 kW conformi ai limiti di emissione di gas di scarico previsti dalle vecchie disposizioni, fabbricati da piccole e medie imprese. 
È utile sottolineare che i prodotti esistenti e già presenti sul mercato non sono toccati dalle nuove disposizioni comunitarie. 
La nuova direttiva non stravolge il quadro legislativo e tecnico introdotto e portato avanti dalla precedente direttiva 94/25. 
Gli interventi più significativi si hanno nel campo delle emissioni inquinanti dei motori marini – con limiti più restrittivi – e nelle innovazioni apportate all’elenco dei requisiti essenziali per la conformità delle unità da diporto, come, ad esempio, l’obbligo delle casse nere di raccolta per i mezzi che dispongono di servizio wc, la dotazione di fanali di navigazione e segnali diurni, la funzionalità dei mezzi di risalita a bordo, qualche integrazione tecnica in tema di stabilità. 
I nuovi prodotti, cioè barche e componenti, devono essere conformi alla direttiva 2013/53/UE e rispettare i requisiti costruttivi, di sicurezza e di protezione ambientale previsti. 
Siccome c’è anche un certo clima di confusione, del tutto normale quando si passa da un contesto normativo a un altro che lo sostituisce, può capitare che qualcuno se ne approfitti per agire in malafede: i diportisti dovranno quindi stare attenti, in caso di acquisto, che la dichiarazione scritta di conformità del fabbricante sia conforme alla direttiva 2013/53/UE. Ecco come.
 
Esce la sigla CE entra la UE
Il documento cambia intestazione, e la sigla CE, prevista dalla vecchia direttiva, è stata sostituita con la sigla UE. Anche i prodotti di serie, cioè unità da diporto e componenti, conformi a un “prototipo omologato” in base alla vecchia direttiva, non potranno essere immessi nel mercato UE.
Infatti, i certificati dei “prototipi” perderanno anch’essi di validità alla data del 18 gennaio 2017.
I fabbricanti che vorranno proseguire la produzione di serie di un modello già “approvato”, dovranno “aggiornare” il certificato di base del prodotto.
 
Decade il termine geografico di distanza dalla costa
Infine, ricordiamo che la nuova direttiva ha “rivisitato” le categorie di progettazione delle unità da diporto, svincolandole da qualsiasi riferimento di tipo geografico (che fino ad oggi ha prevalso sugli altri parametri, cioè forza del vento e altezza delle onde), sgombrando così il campo da interpretazioni riguardanti la distanza di navigazione possibile dalla costa. 
Da ora in poi è importante ricordare che valgono esclusivamente le condizioni meteomarine, in base alle quali l’unità è progettata/costruita per navigare in sicurezza e di cui il diportista terrà conto.
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