31 December 2022

Ingemar, da oltre 40 anni qualità, capacità progettuali e rispetto degli ecosistemi in tutto il mondo

Capacità progettuali, qualità dei componenti e grande rispetto per gli ecosistemi di Ingemar fanno crescere da oltre 40 anni la reputazione del marchio nel mondo. Il Gruppo italiano di Ingegneria Marittima registra segnali incoraggianti anche dai mercati più lontani e le attività in rapida crescita confermano la buona ripresa dell’economia del mare e le attenzioni sempre maggiori per la salvaguardia degli ecosistemi ospitanti

Gli eccellenti sviluppi commerciali, i volumi produttivi in crescita, i risultati finanziari in decisa ripresa rispetto al biennio pandemico, oltre a una posizione in Europa fra i leader del settore, hanno rivitalizzato le prospettive di sviluppo di medio-lungo periodo di Ingemar, il Gruppo di Casale che affronta il 2023 con rinnovato ottimismo e un portfolio di nuove acquisizioni che superano già in valore il 40% delle commesse dell’anno che si chiude.

Oltre al fatto che le strutture galleggianti incontrano i favori del pubblico per la loro praticità, sicurezza d’uso e longevità nel tempo, gli aspetti qualificanti dell’approccio Ingemar sono stati ancora una volta: la solida competenza progettuale maturata in oltre quattro decenni di attività, laqualità dei materiali selezionati e impiegati, il profondo rispetto per l’ambiente dimostrato sin dai primi passi dell’azienda e una reputazione in crescita costante, con una percentuale media di soddisfazione della Clientela che nell’ultimo decennio non è mai scesa sotto i nove decimi e che nel 2022 ha segnato un lusinghiero 9,6%.

Osservando poi le attività del Gruppo in un’ottica propria della moderna “economia circolare”, attenta ai consumi e legata alle capacità di recupero e reinserimento nei processi produttivi dei materiali impiegati, si può notare che l’attenzione per l’impatto sull’ambiente è trasversale a tutti le realizzazioni Ingemar. I materiali utilizzati (acciaio e alluminio dalle strutture portanti, legnami esotici delle finiture, calcestruzzo e polistirolo espanso delle unità galleggianti) sono infatti in parte re-impiegabili e comunque facilmente riciclabili.

Inoltre i materiali sono naturali e le strutture progettate per durare nel tempo: molte installazioni sono operative da oltre 40 anni e le prime operazioni di “restyling” e “refitting” sono state effettuate solo di recente. Ad esempio, in Sardegna è prossima la sostituzione di alcuni dei primi pontili Ingemar in servizio nel porto comunale di Palau dal 1978, mentre a Venezia è stato completato un inedito progetto di refitting “sul posto”, con smontaggio, restauro conservativo e rimessa in opera di due storici pontili per i battelli turistici di grandi dimensioni direttamente in Bacino San Marco.

Tutti i pontili e le strutture galleggianti possono essere dotati di particolari piani di calpestio “a grata”, studiati per consentire alla luce solare di raggiungere i fondali marini nelle aree colonizzate da banchi di Poseidonia o altre specie (come accaduto di recente a Santa Manza in Corsica). La tipologia degli ancoraggi delle strutture galleggianti, realizzati con pali infissi, cime ed elastomeri speciali, tende a minimizzare l’impatto coi fondali marini e le specie residenti ed è progettata per adattarsi senza forzature alle diverse conformazioni e profondità costiere.

Le produzioni dei manufatti più voluminosi, alcuni del peso di quasi 200 t, vengono spesso delocalizzate in prossimità dei luoghi di destinazione grazie all’impiego di esclusivi “cantieri mobili” che Ingemar ha adottato per abbattere i costi di trasporto, azzerare le emissioni climalteranti e ridurre al minimo la “carbon footprint” per la movimentazione. Tutte le strutture galleggianti sono progettate per consentire di modificare i layout di ormeggio in qualsiasi momento ed essere agevolmente rimosse per necessità ambientali o manutentive dello spazio portuale, come avviene in prossimità della stagione invernale a Lacco Ameno sull’isola di Ischia.

Lorenzo Isalberti, fondatore e presidente del Gruppo Ingemar, ha espresso la sua soddisfazione per i segnali di ripresa del comparto e ha confermato che il 2023 vedrà le energie del Gruppo impiegate anche nelle acque di Paesi sempre più lontani.

«Con i nuovi importanti incarichi in Medio Oriente, sulle coste africane del Marocco e su quelle asiatiche dell’India - ha spiegato Isalberti - siamo certi di riuscire a mantenere alto il vessillo della qualità Made in Italy, che contraddistingue le nostre installazioni nel mondo e che ci ripaga in continuazione con attestati di stima e altissime valutazioni di soddisfazione dai nostri clienti».

www.ingemar.it

1/2
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Le ultime prove