03 April 2020

Allarme porti: Il lockdown decreta morte del settore

Pubblichiamo una mail ricevuta in redazione dal nostro lettore, Davide Nari, circa l’allarme che la pandemia e i suoi effetti stanno già avendo sui porti turistici italiani e sulla flotta di imbarcazioni

La sospensione delle attività produttive dell’intero comparto comporterà danni irreparabili all’intera filiera che rappresenta il 5 per mille del Pil nazionale e fattura circa 6 miliardi di euro annui, occorre quindi intervenire urgentemente in favore del settore che rischia altrimenti un nuova disastrosa deriva proprio a ridosso della stagione nautica.

Mi rivolgo alla mia affezionata rivista per esporvi l'argomento "accesso ai pontili (porti Turistici) ai tempi del Covid 19". Come noto sono in essere misure restrittive (assolutamente condivisibili) circa la nostra possibilità di spostamento nonché il fermo delle attività considerate non di primaria necessità.

Questa situazione crea, di fatto, lo desertificazione di molti porti turistici, che unita all'impossibilità degli armatori o chi delegato per essi (operatori portuali) di raggiungere le proprie imbarcazioni, produce inevitabilmente l'abbandono delle stesse.

Lungi dal voler minimizzare la gravità del momento storico che stiamo attraversando tuttavia ritengo, e qui vi chiedo di affrontare l'argomento con le istituzioni e le associazioni di categoria attraverso le pagine della rivista, che un'imbarcazione, a tutela del bene, spesso frutto di notevoli sacrifici, debba necessariamente essere custodita in maniera più "attiva" (rinforzo ormeggi, verifica infiltrazioni, controllo sentine...etc..) e non possa essere lasciata in balia del destino.

Nel rispetto dei decreti e muniti dei dispositivi (DPI) previsti, auspico una soluzione al problema.

Cordialità

Davide Nari

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