Ora che ha una visione "continentale", anche se solo da qualche settimana, le risulta che i tassi di crescita in Italia siano più alti rispetto agli altri paesi in virtù del fatto che il nostro Paese ha subito una crisi più massiccia?
«C’è un insieme di elementi da considerare per rispondere correttamente a questa domanda. Per quanto riguarda Volvo Penta, negli ultimi tre anni il mercato italiano è senza dubbio quello cresciuto di più. Le cause della ripresa sono molteplici: il mercato interno si sta riprendendo, siamo entrati nel segmento degli yacht oltre i 12 metri (dove in passato non eravamo presenti) e, infine, i cantieri italiani hanno sapientemente sfruttato la ripresa dei mercati esteri».
Pochi mesi fa avete lanciato il D13 abbinato all’Ips 1350. Non è un clone degli altri modelli più piccoli, ma è il frutto di uno studio che ha portato molti miglioramenti, sia per il motore che per il pod. Ce ne parla?
«Sicuramente il package D13/Ips 1350 è un passo verso l'alto di gamma ed è il partner perfetto per barche di 100/120 piedi. E quando ci avviciniamo a queste dimensioni i motori lavorano di più e i ritmi sono simili a quelli delle barche da lavoro per il numero di ore in funzionamento. Inoltre, spesso, si tratta di imbarcazioni destinate al charter. L’idea, quindi, è stata quella di irrobustire ulteriormente tutta la produzione: bielle e pistoni per i motori e componenti dei pod per le trasmissioni. Tutte queste innovazioni sono state scalate anche sui motori più piccoli».
Qual è la prossima frontiera?
«Il prossimo passo è importante e strategico, perché se dieci anni fa era possibile pensare tout court allo sviluppo di un motore diesel più grande, oggi, tra le norme sulle emissioni che sono sempre più rigide e l’ingresso delle propulsioni ibride, i parametri sono cambiati e la situazione è molto più complessa. In conclusione, nel nostro futuro ci sarà senz’altro un motore diesel più grande, ma anche una soluzione ibrida che possa sposare tutte le nuove tecnologie che stiamo implementando.
Sarà senz’altro un sistema integrato, in linea con i tempi moderni e con la nostra filosofia aziendale. Un dato su tutti, per farle capire quanto Volvo Penta punti sull’innovazione: investiamo l’otto per cento del fatturato in ricerca e sviluppo, cifra che non tocca nemmeno Apple…»
Una data di lancio di queste novità?
«Posso dirle che sarà in un periodo che va dai tre ai cinque anni da ora».