Bene, abbiamo ormeggiato e siamo sicuri che le nostre manovre ci permetteranno una notte tranquilla, ora possiamo goderci la magia del posto. È il momento più bello che ci sia in una vacanza in barca, c’è chi fa il bagno, chi esplora la terraferma, chi fa la doccia e chi l’aperitivo.
Il solito guastafeste però, cioè lo skipper, ha già in mente che cosa succederà di lì a due ore, cioè che l’equipaggio si lamenterà perché il pozzetto è bagnato, perché lo shampoo è caduto in mare eccetera. Purtroppo è il ruolo che lo impone, ma con pochi, piccoli accorgimenti, la serata sarà tranquilla e non ci saranno lamentele. Ad esempio, il bagno al tramonto è splendido, così come fare la doccia a poppa. Ricordiamo però che il teak ha bisogno del sole per asciugare, quindi se lo bagniamo all’ora del tramonto, mangeremo con il sedere umido. Basta ricordarsi di passare all’esterno dopo l’ultimo tuffo della giornata!
Circa una mezz’ora dopo il tramonto poi, in Mediterraneo specialmente, scende l’umidità. Proprio così “scende” perché arriva come una minuscola pioggerellina, assolutamente impercettibile, finché non si scivola sulla barca bagnata.
Per proteggere almeno la zona che vivremo di più, apriamo la cosa più simile a un ombrello che abbiamo in barca, cioè il tendalino. Se ci ricordiamo di farlo ogni sera al tramonto, avremo sempre il pozzetto asciutto.
A proposito di umidità, come quasi tutti sanno, il sale attira l’umido. Se durante il pomeriggio, preso da un colpo di sonno, qualcuno si sdraia in cuccetta con addosso il sale dell’ultimo bagno, stia sicuro che fino all’ultimo giorno di vacanza la sua cuccetta lo accoglierà tutte le sere con le lenzuola umide e poco confortevoli. Per evitarlo, senza rinunciare al sonnellino, basta ricordarsi di sdraiarsi sopra il telo da mare, in modo da non lasciare il sale sulle lenzuola.
Lo stesso discorso vale per il pavimento della dinette. Se durante il giorno abbiamo camminato con i piedi bagnati dopo un bagno in mare, possiamo essere certi che la sera i paglioli saranno super scivolosi. In questo caso la migliore soluzione è passare uno straccio bagnato con acqua dolce la prima volta in porto.