L’ESTATE CHE CI ASPETTA
In questi lunghi mesi di emergenza sanitaria in molti, attraverso i social, ci hanno mostrato cosa accade quando il mare si riprende il mare. Abbiamo visto i delfini fare festa a riva, un totano rosso nuotare nelle acque cristalline di Ponza, cetacei e squali indisturbati nei porti immobili. Purtroppo abbiamo visto tra i flutti anche tante mascherine portate dal vento per poi finire il loro viaggio sulle spiagge.
I numeri fanno pensare: secondo una ricerca ripresa dal Corriere della Sera per la fine dell’anno ne avremo consumato circa 1 miliardo e 200 milioni, solo in Italia.
E se smaltite male, diventeremo tutti come Gary Strokes, cofondatore di Ocean Asia (organizzazione no profit che si batte per la difesa dei mari) che sulla spiaggia di Soko, a Hong kong, si è immortalato con un bottino di mascherine usate pescate dal mare.
Ora, in questa “nuova normalità” tocca a noi prendere il largo. Grazie al lavoro degli alleati istituzionali che si sono mossi prima di tutti possiamo navigare in acque più calme: parlo di Confindustria Nautica, il cui lavoro ha permesso la ripartenza della produzione cantieristica già il 27 aprile e, il 18 maggio, quella dei porti turistici, della navigazione privata, del charter e del diving insieme alle linee guida del Ministero dei Trasporti.
Senza allentare la guardia si può ora pensare all’estate che ci aspetta con maggior ottimismo, avendo ben chiaro che il nostro alleato principale sarà il buon senso. La retorica non è mai salita a bordo, ma quest’anno è così.
Un altro aspetto del lockdown è stata la dimostrazione della grande partecipazione in seno alla Federazione Italiana Vela. Mentre le regate di tutto il mondo si fermavano e tanti navigatori erano bloccati ai Caraibi, i social ci hanno raccontato di una Fiv capace di radunare migliaia di appassionati velisti in streaming durante la conferenza in cui Francesco Ettorre, presidente della Federvela, ha illustrato i dettagli del protocollo per ripartire in sicurezza e le misure sanitarie per velisti e circoli. Soprattutto, ha dato il via al progetto Scuola Vela FIV sostenuto da 2.000 istruttori iscritti all’Albo, 550 scuole in grado di ospitare, ogni anno, circa 30.000 allievi, l’80% dei quali giovani o giovanissimi. Il progetto coinvolgerà anche il resto dei 750 circoli velici affiliati in tutte le regioni. Il primo appuntamento, per tutti, sarà il weekend del 26-28 giugno per il Vela Day FIV, spalmato su tre giorni con le porte dei circoli aperte in tutta Italia.
Continuiamo a prenderci cura di noi stessi e degli altri, facciamolo in barca, che più di ogni altro mezzo offre minor esposizione al contagio grazie alla limitazione dei contatti, alla possibilità di sanificazione degli ambienti e al monitoraggio e tracciamento degli spostamenti.