Test Oceanis 30.1 vincitore dell'European Yacht of the Year, come naviga: pregi e difetti

Entry level della gamma, è la barca perfetta per iniziare a navigare. Ha vinto l’european yacht of the year nella categoria family cruiser, ha un layout a due cabine e un bagno

Un’apprezzabile mossa del gruppo francese che riporta l’attenzione verso imbarcazioni di taglia più piccola. Un segnale importante e che fa piacere, anche perché il nuovo Oceanis non sembra affatto un entry level di serie B: riprende infatti – in piccolo – lo stile e il design dei fratelli maggiori (il 46.1 ha vinto l’EYOTY dello scorso anno nella stessa categoria).

Lo abbiamo provato a Port Ginesta, in Spagna, durante le prove dell’European Yacht of the Year, che ha vinto nella categoria Family Cruiser. C’era un metro d’onda e vento forte con raffiche fino a 17 nodi e, potreste non crederci, ci siamo divertiti! Magari è andata meglio a chi era sul ClubSwan 36 o sul Dehler 30 OD, non c’è dubbio, ma questo Oceanis ci ha dimostrato, ancora una volta, che per esaltarsi in mare non serve essere sull’ultimo racer volante, bastano uno scafo ben messo, una randa, un gennaker e un po’ di vento. Immaginiamo quanto possa esaltarsi una famiglia che ha iniziato a navigare da poco, magari con un paio di ragazzi, durante le vacanze estive con il log intorno agli 8 nodi.

Il tutto con il comfort fornito da interni veri, con due cabine e un bagno, volumi importanti (l’altezza in salone tocca i 190 cm) e dotazioni complete, come un frigorifero da 75 litri, cucina a due fuochi, tavolo da carteggio ripiegabile, boiler da 25 litri, una cassa per le acque nere da 80 litri, illuminazione a Led e plancetta di poppa apribile. Tra i suoi punti di forza ci sono le dimensioni del gavone di poppa, accessibile dalla panca di destra, e quelle del bagno, entrambi fanno la differenza su una barca così piccola.

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Chiglia fissa o lifting

La barca ha un prezzo base di 72.000 euro + Iva che arriva facilmente oltre i 110.000 euro con l'aggiunta di qualche optional (un po’ scarna la dotazione base) e l’Iva. Interessante notare come l’Oceanis sia disponibile con diversi tipi di chiglie, fisse e mobili: la standard ha un pescaggio da 1,88 metri (installata sulla barca in prova), quella optional fissa pesca 1,30 metri (640 euro + Iva) mentre la lifting (c’è anche la swing keel per posare la barca sul fondo) è variabile tra 0,95 e 2,33 metri (3.990 euro + Iva).

Costruita in Polonia dal cantiere Delphia (acquisito di recente dal gruppo Bénéteau), il 30.1 ha lo scafo in vetroresina monolitica con ponte di coperta in sandwich di Vtr e Pvc. A poppa ci sono due pale del timone che agevolano il controllo a barca sbandata. L’albero di alluminio è posato in coperta e frazionato a 9/10, c’è anche la possibilità, in optional, di avere un albero con randa avvolgibile (negli Oceanis più grandi è la scelta della versione base).

Come standard c’è un solo winch sulla tuga (un Harken H20.1 STA), che serve sia per le drizze che per la randa, mentre i due per il Genoa (Harken (H35.2 STA) sono optional nel pack Upwind (insieme alle rotaie laterali e alla vela stessa) o in quello downwind. La barca è infatti attrezzata con un fiocco autovirante in Dacron con randa square top, ed entrambe le vele sono tra le dotazioni standard. Per quanto riguarda l’elettronica sono due le possibilità, il pack Coastal e quello Offshore. Il primo è composto da uno strumento Triton di B&G, due display grafici e i sensori di velocità, temperatura e vento. Il secondo aggiunge un Vhf V60, un ricevitore Ais e uno strumento touch multifunzione.

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Spi asimmetrico e 8,2 nodi

Quando saliamo a bordo le condizioni non potrebbero essere migliori: 15 nodi di vento con raffiche fino a 17 e circa un metro d’onda che aiuta la planata. A bordo siamo in tre e siamo attrezzati con randa standard, Genoa 105 per cento e Gennaker da 70 mq.

Non diamo alcuna mano di terzaroli e la sbarca sbanda abbastanza, ma grazie alle due pale del timone il comfort al timone e il controllo della barca sono perfetti.

Navighiamo stabilmente intorno a 6,5 nodi con punte anche fino a 7. Le due ruote non sono molto sensibili e il comfort da seduti non è tra i migliori a causa dello spazio ristretto. Inoltre, a poppa del tavolo farebbe comodo un paio di corrimano a cui aggrapparsi in caso di vento e mare (come ora), altrimenti si finisce per tenersi sulle due ruote, che non è il massimo.

Allargando l’andatura a 100° al vento la barca accelera velocemente e naviga sempre intorno ai 7 nodi, mentre è con lo spi asimmetrico che inizia il vero divertimento. Navighiamo infatti intorno agli 8 nodi toccando anche punte di 8,2.

La barca rimane facile da condurre, anche se con vento e onda serve qualche cautela nella conduzione per non rischiare straorze che potrebbero essere “fastidiose” da gestire con un equipaggio poco esperto (vale su tutte le barche).

Anche in queste condizione l’Oceanis 30.1 si dimostra un entry level versatile e perfetto per armatori che si affacciano alla vela per la prima volta.

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I dati

Prezzo di listino Euro 72.000

Iva esclusa, f.co cantiere con motore Yanmar 3YM20 21 cv.

Lunghezza f.t. m 9,53

Lunghezza scafo m 8,99

Lunghezza al gall. m 8,65

Larghezza m 2,99

Pescaggio chiglia fissa std/opt m 1,88/1,30

Zavorra chiglia fissa std/opt kg 973/1.150

Pescaggio chiglia lifting m 0,95-2,33

Zavorra chiglia lifting kg 1.300

Dislocamento a vuoto kg 3.995

Serbatoio acqua lt 160

Serbatoio carburante lt 130

Omologazione CE categoria B/6 – C/8 – D/10

Progetto Pascal Conq e Nauta Design

Indirizzi

Bénéteau, Francia. Lista dealer sul sito www.beneteau.com

Piano velico

Albero di alluminio armato a 9/10, randa square top mq 23,80; randa avvolgibile (optional) mq 18,80; fiocco autovirante mq 15,70; genoa 105% mq 22,10; Code 0 mq 34,80; Gennaker mq 70. Misure piano velico I m 11,02; J m 3,87; P m 10,81; E m 3,27.

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