Premiati a Genova, giovedì 2 ottobre, al Teatro del Mare, i vincitori dell’edizione 2014 del Premio Barca dell’Anno organizzato da Vela e Motore in collaborazione con Ucina Confindustria Nautica.
I VINCITORI
Categoria Superyacht: Mangusta 165 E
Categoria Barca a motore: Austin Parker 64 Fly
Categoria Barca a vela: Italia Yachts 15.98
Categoria Natante a motore: Bénéteau Flyer 7 Space deck
Categoria Natante a vela: Dufour 310 Grand Large
Categoria Gommoni: Capelli Tempest 570
CATEGORIA SUPERYACHT
In nomination
Baglietto 46 M
Benetti 58 M Illusion I
ISA 66 M Granturismo Okto
Mangusta 165 E
Sanlorenzo SD 112
Vitruvius 73 M Grace E
VINCITORE: Mangusta 165 E
Un riconoscimento che premia il raggiungimento dell’equilibrio più avanzato in fatto di grandi prestazioni e comodità di vita a bordo. Un progetto che ha raggiunto la completa maturazione, proponendo volumi sorprendenti, vista la tipologia di yacht, con un livello di comfort un tempo precluso ai maxi open. La portata delle ottimizzazioni si è tradotta, di fatto, in un prodotto praticamente nuovo, tanto che la E accanto a 165 identifica proprio l’evoluzione di un modello che incarna l’icona stessa del marchio Mangusta. Il lavoro del team di progettazione non si è limitato ad attualizzare stile ed estetica ma ha riguardato ogni singolo aspetto tecnico/funzionale, con particolare attenzione alla ricerca fluido dinamica. Il risultato è un 50 metri che disloca 350 tonnellate capace di 40 nodi con il livello bassissimo di vibrazioni e rumorosità assicurato dalla propulsione a idrogetto. Del resto la realizzazione ottenuta con macchine a controllo numerico ha ridotto al millimetro le tolleranze realizzative, che beneficiano, oltre tutto, della scelta, a nostro avviso azzeccata e rassicurante, della costruzione tradizionale dell’opera viva. Altrettanto significativa la ricerca dimostrata nella realizzazione degli interni, che, a dispetto della vocazione sportiva, propongono ambienti moderni ma ricchi di charme e preziosità, grazie al sapiente mix di ben 12 tipologie di marmo e 15 di differenti essenze.
CATEGORIA BARCA A MOTORE
In nomination
Absolute Nav 58
Austin Parker 64 Fly
Bluegame 40
Cranchi Eco Trawler 40/43
Monte Carlo 5S
Prestige 420
VINCITORE: Austin Parker 64 Fly
In un mercato sempre più selettivo e diversificato, la scelta di posizionamento aziendale fatta da Austin Parker non si presta a equivoci: la ricerca di uno stile classico capace di reinterpretare i canoni estetici e d’uso della imbarcazione da lavoro è il tema sul quale il cantiere e Fulvio De Simoni hanno sviluppato una gamma di grande identità. Se è vero che la distanza che separa le barche dei pescatori del Maine da questo prodotto sia notevole, è vero anche che il livello di coerenza progettuale sia decisamente elevata e non si esaurisca in semplici rimandi di natura simbolica. Impeccabile sul piano distributivo, raffinata a livello stilistico, perfetta dal punto di vista tecnologico e realizzativo è anche caratterizzata da un grande equilibrio tra esterni e interni. Una volta a bordo si è rapiti dalla grande luminosità degli spazi ottenuta grazie alla combinazione di superfici vetrate con l’accostamento di gradazioni chiare di allestimento e arredi. Il risultato è un’atmosfera sobria ed elegante, ma soprattutto di grande spazialità. Rafforza questa sensazione la posizione della cucina che è inserita in una sorta di teca di cristallo a poppa del posto guida. Accedendo al ponte inferiore si continua a respirare la stessa atmosfera da grande yacht e, a partire dall’armatoriale fino alla cabina marinaio, lo standard in termini spaziali e di storage è fuori dal comune. La raffinatezza stilistica trova riscontro in un’equivalente cura a livello tecnico e costruttivo. La stratifica dello scafo infuso al di sotto di uno skin-coat e successivamente verniciato raggiunge un livello di perfezione che esalta l’avviamento equilibrato delle superfici sia dello scafo che delle sovrastrutture. Livelli spinti di insonorizzazione e una completa dotazione impiantistica completano il quadro di una imbarcazione tanto elegante quanto vivibile.
CATEGORIA BARCA A VELA
In nomination
Advanced IY 44
Dehler 46
Euphoria 54
Fountaine Pajot Saba 50
Hanse 455
Italia Yachts 15.98
Jeanneau 64
Mylius 50
Oceanis 60
Solaris 58
VINCITORE: Italia Yachts 15.98
L’Italia Yachts 15.98 unisce aspettative di velisti appassionati, esigenti, competenti ed entusiasti coniugando le prestazioni a vela con il massimo livello di comfort per la regata, per lunghe navigazioni e crociere.
Una barca che nasce da un team di designer professionisti e velisti come l’ing. Matteo Polli per l’architettura navale, l’ing. Maurizio Cossutti e l’architetto Tommaso Spadolini. Con i suoi 17 metri porta il cantiere con il logo del Leone di San Marco nato nel 2010 nel mondo delle “tagli forti”, una tendenza riscontrata in tutti i cantieri della vela. L’IY 15.98 ha una linea morbida e aggressiva, con una poppa rovesciata e una prua quasi verticale, che creano un disegno fuori dalle mode. La larghezza dello scafo non esasperata sino a poppa, senza spigoli, come nelle barche più collaudate appaga la vista. Più la si guarda più piace. L’esperienza velica del team si riflette in una coperta razionale, comoda e versatile per la crociera in famiglia o l’uscita sportiva. Il piano velico è potente, con un albero di circa 24 metri e una vera trinchetta per quando il vento e il mare rinforzano. Pochi cantieri curano questi dettagli. Interni raffinati, curati, riflesso della qualità italiana e modulabili dalle 2 alle 5 cabine con un letto di prua matrimoniale dalla testa ai piedi, ma volendo anche l’armatoriale a poppa. L’armatore può scegliere il layout su misura come per un semi custom. Italia Yachts ha realizzato anche il sogno nascosto di molti velisti con una sala macchine ampia e con accesso dedicato e una costruzione in composito con rinforzi in carbonio e gabbia di acciaio per l’area della deriva e dell’albero.
CATEGORIA NATANTE A MOTORE
In nomination
Jeanneau Cap Camarat 7.5 Center Consolle
Bénéteau Flyer 7 Space deck
Frauscher 747 Mirage
Quicksilver 805 Active
VINCITORE: BENETEAU FLYER 7 Space deck
Una vera e propria “piattaforma” come vengono definite nel gergo dell’automotive, con una abitabilità che ci si aspetta di trovare in imbarcazioni di ben maggiori dimensioni.
Dalla stessa carena, nel primo modello della gamma, il Flyer 6, sono derivate tre versioni con differenti programmi di navigazione e utilizzo.
Un esempio di design francese. Barca pratica, piena di astuzie e di dettagli che faranno certamente scuola.
A partire dalla carena, con interessanti soluzioni idrodinamiche, alla prua a portaerei, molto larga, con un family feeling molto marcato che permette di identificare a primo colpo d’occhio la serie. Sì, perché è una serie che parte dal 5 m (anche questa novità 2014-2015) per arrivare al 7 metri, passando per un interessante 6 metri già presentato e provato da V&M.
Barca molto asciutta anche con onda corta, facile da portare. Tante piccole soluzioni pratiche, con corretti dimensionamenti della componentistica, che denotano l’attenzione nella progettazione di dettaglio. Lascia solo perplessi la scelta di non curare la finitura del locale wc situato sotto la consolle.
CATEGORIA NATANTE A VELA
In nomination
Dufour 310 GL
Bénéteau Oceanis 35
Jeanneau Sun Odyssey 349
VINCITORE: Dufour 310 Grand Large
In soli 9,35 metri di scafo, il Dufour 310 riesce a racchiudere tutto quello che serve per affrontare crociere confortevoli e veloci. La sinergia fra progetto e tipologia costruttiva si spinge a un livello interessante che, oltre a permettere un eccellente rapporto fra qualità e prezzo, offre un prodotto completo, ragionato ed estremamente equilibrato nei contenuti, sia estetici, sia tecnici, con finiture e assemblaggi ben fatti. Dalle forme dello scafo e delle sovrastrutture fino allo sfruttamento delle volumetrie interne e delle superfici vivibili di coperta, tutto è racchiuso in un design ben riuscito, dove le buone altezze interne sono mascherate da una perfetta proporzione fra bordo libero e tuga e dove, alle eccellenti dimensioni del pozzetto, corrispondono ambienti interni ariosi e luminosi.
Gli interni sono infatti accoglienti, frutto di una piacevole alternanza fra superfici controstampate e superfici lignee dalle essenze chiare; le zone calpestabili sono ampie, le sedute confortevoli e il bagno è grande con un'ergonomia efficace, ci sono ben due cabine doppie anche se quella di prua ha un letto un po' macchinoso da allungare.
Il ponte offre passaggi agevoli verso prua, le manovre sono tutte ben posizionate e non intralciano le aree di passaggio, il pozzetto ha panche lunghe e ben protette dai paramare, ci sono persino due ruote del timone con una generosa plancetta apribile per la discesa a mare. La firma dello studio Felci Yacht Design, inoltre, è una garanzia per le qualità nautiche oltre che per le pure prestazioni.
CATEGORIA GOMMONI
In nomination
Italboats Preator 570
Ranieri Cayman 21 Sport
Capelli Tempest 570
Zar 49 SL
Zodiac Medline 740 Neo
VINCITORE: Capelli TEMPEST 570
Per decenni il gommone è stato sinonimo del mezzo più essenziale, pratico ed economico per vivere il mare.
Anche la sua lunghezza fuori tutto è stata nel tempo oggetto di studi e di relazioni tecnico scientifiche che avevano identificato in 4,20 m la misura considerata ottimale.
Poi col passare degli anni i gommoni sono cresciuti di misura: l’avvento delle chiglie rigide prima e delle carene in PRFV hanno incrementato le prestazioni e contribuito alla crescita delle dimensioni dell’oggetto “gommone”.
I gommoni si sono trasformati, evoluzione o involuzione, in vere e proprie imbarcazioni munite di fender perimetrali permanenti.
Si era passati da poppe o meglio coni di poppa in PRFV , a musoni di prua con salpa ancore ecc. Fino ad arrivare a limitare la parte tubolare o semi tubolare a ridotte aree del fianco.
Il più delle volte i tubolari non sono più a contatto dell’acqua come erano in origine concepiti i gommoni.
Bruno Munari (forse uno dei più noti designer industriali italiani 1907-1998) diceva che è facile complicare, aggiungere cose, molto più difficile è arrivare all’essenza delle cose , a forma e funzione insomma.
Il Tempest 570 rappresenta un ritorno alle origini, al gommone essenziale, pratico, ma con un tocco di originalità, di fantasia legato alla ricerca di nuovi cromatismi. Ovvero come attirare l’attenzione dell’utenza in questi momenti difficili della nautica, contenendo i costi, ma offrendo un prodotto affidabile, sicuro e con un buon standard di finitura.
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