Parker 660 WE, per la pesca o la crociera

Il primo modello del cantiere polacco importato in Italia si distingue per prestazioni e volumi in cabina. Attrezzato con cuccetta doppia, bagno e un pozzetto ricco di sedute, il 660 WE raggiunge i 33 nodi di massima con un Evinrude G2 150 cv
Per le dimensioni il Parker 660 Weekend è una piccola barca, ma quanto a prestazioni è ben di più. Può essere utilizzata per la gita domenicale della famiglia o per andare a pesca, anche alla traina, e grazie al fuoribordo Evinrude G2 da 150 cavalli, si mostra nella sua versione più cattiva. Un cabinato che, per una coppia giovane con spirito di adattamento, può essere usato anche per crociere costiere.
Per il cantiere polacco – Parker Poland è una consociata della britannica AH Parker & Son Ltd attiva in Polonia dagli anni ’70 – questo 660 è il primo modello a varcare i nostri confini e quindi rappresenta l’esordio sul mercato italiano, che non è certo avaro di concorrenza. Come gli altri modelli di una gamma ricca che spazia dai cinque agli undici metri, anche questo fa pesare sulla bilancia l’ottimo rapporto tra qualità e prezzo.

E grazie al propulsore non si possono neppure dimenticare il suo comportamento tra le onde e le prestazioni. D’altronde i 150 cavalli a poppa, potenza esuberante e massima applicabile, appaiono una scelta azzeccata. Il mare, per l’occasione, è mosso con un’onda lunga e incrociata anche se il modesto vento di levante non aggiunge nulla al moto ondoso: la situazione migliore per testare lo scafo.
La prima impressione è confermata con la planata raggiunta in 3,5 secondi mentre il minimo di planata si definisce a 8 nodi e la massima a 33 nodi al regime di 5.800 giri con l’intervento del trim. In effetti non sono soltanto le prestazioni a disegnare l’immagine di questo natante, perché anche i consumi sembrano molto interessanti: a velocità di crociera, 19 nodi abbondanti a 4 mila giri, il due tempi Evinrude “beve” soltanto 21 litri/ora.

In mare lo scafo affronta le onde senza sbattimenti, la virata non evidenzia alcun scarroccio e fa perno al centro della barca e con un diametro di curvatura inferiore alle due lunghezze di scafo senza fenomeni di cavitazione. Ottima la sensibilità al timone e buona la stabilità di rotta.
Il pozzetto, con le panche a scomparsa, è ben dimensionato al confronto delle dimensioni dello scafo, non altrettanto l’area prodiera, facile da raggiungere anche grazie ai tientibene sulla tuga e all’altezza della battagliola, che non è così fruibile per stendersi al sole. Gli interni, invece, più spaziosi di quanto si potrebbe prevedere.
Ottima l’altezza nella dinette che comprende la timoneria con seduta singola dotata della strumentazione Evinrude. Il divanetto sulla sinistra verso prua ha pure lo schienale reclinabile con l’utilizzo verso poppa o frontemarcia e può essere adattato come cuccetta doppia. Sulla destra, appena entrati nella dinette, la zona cucina con un fuoco a gas, un lavello e il frigo. La zona notte a prua prevede un unico locale con una cuccetta doppia sulla sinistra e, a destra, la toilette separata con un lavello e il wc.
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