07 May 2009

La prova dell'RM 1200

Una barca originale, per la quale il Cantiere Fora Marine ha scelto uno scafo a doppio spigolo. Una scelta progettuale dal sapore oceanico, che però nel diporto è stata prima dimenticata poi riadottata di recente. Lo scafo bretone è robusto e se ne avverte la solidità come prima impressione
Nata in Bretagna per navigare ovunque e apprezzata in Mediterraneo. Una barca originale, per la quale il Cantiere Fora Marine ha scelto uno scafo a doppio spigolo. Una scelta progettuale dal sapore oceanico, che però nel diporto è stata prima dimenticata poi riadottata di recente. Lo scafo bretone è robusto e se ne avverte la solidità come prima impressione.

Non solo, se da un lato si nota la cura di alcuni particolari, una certa ricercatezza delle finiture, dall’ altro non mancano richiami alla funzionalità che non si preoccupa dell’ eleganza. Vedasi, ad esempio, la piastra in acciaio goffrato ai piedi del carteggio. Quasi un richiamo alle barche da lavoro, un omaggio a un dna che non poteva essere ignorato. Progetto Dodici metri ispirati dunque agli open 60’. E’ questo lo spunto a cui si è ispirato Marc Lombard per il disegno.

Il risultato è una carena larga, potente e leggera, con volumi interni decisamente superiori alla media e con un piano velico generoso ed equilibrato. Anche il tipo di costruzione, compensato marino con epossidica e il doppio spigolo si adattano a una barca che “regge” bene il vento e si accorda con la grande navigazione d’altura. Lo scafo è realizzato in compensato marino impregnato con resina epossidica, coperta in sandwich di vtr e Pvc.

Prova

La timoneria a barra mette subito a proprio agio grazie allo stick a lunghezza variabile e regolabile con una sola mano, è facile prendere subito confidenza con la barca. Anche se il golfo di Marina degli Aregai non offre più di 5/5,5 nodi di vento reale da ponente, lo scafo del cantiere bretone riesce a far dimenticare le sue origini.

E denuncia che l’obiettivo di creare una barca anche mediterranea è stato centrato. Infatti con queste ariette riesce a muoversi bene, a non avere complessi di inferiorità nei confronti delle colleghe nate su coste meno ventose e su mari molto più tranquilli. Per di più è uno scafo preciso, avverte ogni minima variazione del timone, non si ferma di fronte alle onde, seppur modeste, create dal passaggio di un motoryacht. Se ne avverte la dolcezza sull’onda, la capacità di assorbire l’impatto senza sbattere grazie anche ai sottili profili della prua.

Le condizioni non sono certo le più adatte per mettere alla frusta la barca ma è facile capire quanto sia rigida al vento. Lo scafo a triplo spigolo, infatti, lascia indovinare che lo sbandamento arrivi ad un certo livello per, poi, arrestarsi proprio grazie alle forme della carena. Ed essendo abbastanza leggera, è anche molto sensibile alla barra, docile e manovriera. Una barca, insomma, che si trova a suo agio nelle ariette mediterranee ma che non teme neppure venti più robusti. Tanto che, se dimostra la sua valenza per l’uscita quotidiana come per la crociera costiera, può a buon diritto candidarsi anche come barca per navigazioni più impegnative, per l’altura più spinta, senza temere per le condizioni di vento e mare che si potrebbero presentare. Uno scafo per tempi duri, capace di assicurare sicurezza e affidabilità nelle situazioni più a rischio.

Per i patiti delle prestazioni è necessario aggiungere almeno qualche nota: con 5/5,5 nodi di un ponente anche troppo variabile, a 30° di apparente la barca si muove a 4,2 nodi e a 4,6 a 60° con quattro persone a bordo. Dati confortanti, insomma, che confermano un carattere poliedrico e capace di adattarsi, si direbbe, anche alle arie deboli: se, durante il test, era inopportuno pensare di provarla, la trinchetta a disposizione offre un frazionamento del piano velico in grado di adeguarsi anche a pesanti condizioni meteo. L’RM1200 monta un Volvo Penta D2-40 da 40 cavalli con cui supera gli 8 nodi a regime massimo.
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