Vela e Motore

40 VELA E MOTORE | gennaio-febbraio 2023 U PROTAGONISTI | GIOVANNI CECCARELLI di Olimpia De Casa Timona Ceccarelli Yacht Design and Engineering con la fierezza data dalla grande esperienza nella progettazione delle barche a vela e a motore, one off e di serie, e in ambiti molto complessi e stimolanti. Un bagaglio di basi solide che trasforma puntualmente in soluzioni proiettate nel futuro GENIO E REGOLATEZZA Una volta si diceva: “Con una laurea in ingegneria ti metti tranquillo per sempre”. Tradotto: un ingegnere è certo di trovare uno sbocco professionale appagante, in ogni senso. Dall’esserne consapevoli al portare a termine quel percorso di studi, il passo non era né breve né scontato. Certo, se si aveva la fortuna di avere alle spalle uno studio di famiglia avviato, fondato da un padre in grado di guidarti e affiancarti verso il raggiungimento dell’autonomia professionale, la levamotivazionale certamente si arricchiva di stimoli e prospettive. Per il restonessuno sconto: predisposizionementale e psicologica, inclinazione scientifica, determinazione, impegno e tanto studio erano imprescindibili. Fu così che Giovanni Ceccarelli, classe 1961, terminò il percorso quinquennale in Ingegneria all’Università degli Studi di Bologna per iniziare immediatamente a lavorare insieme al padre, l’ingegner Epaminonda, pioniere in Italia della professione di yacht designer, avendo già nel 1954 fondato a Ravenna il primo studio specializzato nella progettazione di imbarcazioni da diporto. Stiamo quindi parlando della realtà più longeva tra quelle attive ininterrottamente nel settore. Al timone di CeccarelliYacht Design and Engineering, Giovanni ha raccolto il testimone con l’orgoglio e la “responsabilità” che derivano dalla consapevolezza di nonvoler disperdere un’eredità intellettuale e di competenze uniche. Le stesse che anche il figlioTommaso, con il percorso accademico intrapreso, mostra di aver fatto proprie affiancando il padre nell’attività progettuale di famiglia. Una carriera, quella di Giovanni Ceccarelli, costellata di successi, soddisfazioni e intime emozioni in ambiti complessi e diversificati: dalla progettazione di barche a vela e amotore, one off e di serie, all’impegno in due campagne di Coppa America (con Mascalzone Latino e +39 Challenge) nel ruolo di principal designer, da quello di direttore dell’ingegneria nel progetto di rimozione del relitto della Costa Concordia all’attività nell’ambito dell’ingegneria costiera e offshore con la progettazione di infrastrutture portuali, sino all’insegnamento con docenze universitarie a livello di master presso l’ateneo di Bologna e il Politecnico diMilano. Nel 1980, anno in cui Giovanni doveva scegliere il percorso accademico più congeniale, non si era ancora certi che lanautica da diporto potesse rappresentare uno sbocco professionale così “sicuro” da richiedere una formazione specialistica. «È il motivo per cui scelsi Ingegneria Civile. Pur avendo mio padre che lavorava nel settore, preferii investire inuna preparazione importante e a largo respiro, piuttosto che intraprendere immediatamente una scelta di indirizzo, che all’epoca trovava soprattutto in Inghilterra la scuola di riferimento. Tra l’altro, in quel periodo, proprio in Inghilterra mi ero recato più volte per realizzare delle interviste per il Giornale della Vela a “firme” del calibro di Ed Dubois e Rob Humphreys. Furono loro stessi a dirmi: “Se hai la fortuna di avere

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