Vela e Motore 03-2019

9 VELA E MOTORE marzo 2019 M i sono innamorato del cantiere Mylius quando mi hanno dato retta! È la risposta più signifi- cativa della lunga intervista a Guido Paolo Gamucci, armatore da anni sui podi dei più prestigiosi campi di rega- ta internazionali. Lo abbiamo incontrato a Milano, al cospetto delle Tre Torri di CityLife per parlare del suo nuovo 60’ con can- ting keel. Una barca speciale, perché non è la versione performance del Mylius 60 standard da crociera. Il cantiere ne ha infatti ottimiz- zato il progetto in ottica race e ricostruito lo stampo partendo da zero. Il varo di Cippa Lippa (rendering a lato), questo il nome di tutte le barche di Gamucci, è previsto nel corso dell’estate. E allora iniziamo proprio dalla do- manda che ha suscitato tale risposta. Perché ha scelto Mylius per la sua decima barca? «Quando regatavo con il mio vecchio Cookson 50 ave- vo parlato con il cantiere neoze- landese per fare un modello più grande, visto il successo di quel 15 metri. Ma non sono riuscito a convincerli. Così un giorno di un paio d’anni fa ho pensato a Mylius, li avevo visti diverse volte in re- gata e alcuni membri del mio equipaggio avevano corso con il loro 50. Mi piace- vano le barche e come erano costruite, inoltre l’accoppiata Gandini/Simeone (proprietario del cantiere e progettista, n.d.r.) mi sembrava funzionasse bene, era un gruppo affiatato e ricco di entusiasmo. Così ho deciso di affidarmi a loro». Come è nata l’idea di rifare lo stampo? «All’inizio abbiamo esplorato la possibilità di adattare al mio programma race il 60’ da crociera, ma non funzionava, anche perché insistevo su alcune soluzioni per me imprescindibili, come la canting keel. Man mano che parlavamo anche loro si sono innamorati del concetto “cippalippe- sco” , tanto che un giorno mi ha telefonato Simeone per propormi di realizzare uno scafo completamente nuovo. Evidente- mente sono convinti della bontà del pro- getto e del potenziale successo». Ci spiega il concetto “cippalippesco”? «Questa è la mia decima esperienza come armatore ed è appunto l’apoteosi delle mie idee ed esperienze. Tanto che, probabil- mente, la barca si chiamerà The Ultimate Cippa Lippa . Ho iniziato da ragazzo con un Mini Tonner in società con altri due amici per poi passare a barche come il Cookson 50 e il Ker 40. Tutto ruota intorno alla chiglia basculante, un gran vantaggio per avere velocità di punta eccezionali al lasco. Ma dove dà il meglio di sé è in crociera: la barca sta mediamente più dritta e fino a 15 nodi non c’è bisogno che l’equipaggio si metta in falchetta a bagnarsi, quando si naviga in pochi è un’altra vita». Quindi andrà anche in crociera? «Certo, e per una barca da regata che deve anche navigare in crociera la chiglia ba- sculante è irrinunciabile. Ci sono ancora molte rotte che sogno: arrivare a Madeira, spingermi oltre il Peloponneso, tornare in Adriatico dove non vado da tanti anni e at- traversare l’Atlantico. Credo che questa sia finalmente la barca giusta per farlo, anche perché sarà l’ultima! Quindi ora o mai più. Mia moglie è peggio di me, non ama l’at- mosfera delle regate, ma una volta partita in crociera non toccherebbe più terra». Allora questo Mylius è una barca da regata o da crociera? «A seconda del cappello che metti non sai più quali decisioni prendere. L’importante è che abbia moltissimi cavalli, quindi pesi concentrati, baricentro terribilmente bas- so e dislocamento contenuto (circa 14,5 tonnellate contro le 17 della standard n.d.r.) . Stiamo lavorando sui certificati di stazza per avere un rating decente. Dopodiché, quando costruisci una barca del genere vorresti anche farci una crociera comoda, quindi il compromesso diventa un disastro. È per questo che abbiamo creato due confi- gurazioni diverse, ci vorrà un po’ di lavoro per passare da una all’altra, ma credo che con un po’ di abitudine e due persone in una giornata si farà quasi tutto». Cosa cambia tra la due configurazioni? «Ad esempio lo strallo di prua: ne avremo uno da crociera avvolgibile per il genoa e uno più a prua da regata, senza avvolgito- re, per guadagnare circa 30 cmdi J (misura la base della vela di prua, n.d.r) e useremo i garrocci. Poi avremo un bompresso da crociera con musone per l’àncora e uno da regata più lungo e leggero, senza àn- cora. Monteremo una randa da crociera PROTAGONIST I GUIDO PAOLO GAMUCC I

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjQ=