Vela e Motore

ƞƖĎœƖijāå͚΄åǖåƊāijœåœƖĎ΄Ď΄ƊŜſƂåƖƖƞƖƖŜ΄åœāŜƂå΄Ĉå΄ƊāŜſƂijƂĎ͟΄kŜőijœåƖå΄āŜőĎ΄ åſijƖåʼnĎ΄ NƖåʼnijåœå΄ſĎƂ΄ʼnå΄ ƞʼnƖƞƂå΄͚̑̏̑̑΄ʼnå΄ſijƥ΄ſijāāŜʼnå΄ĈĎʼnʼnĎ΄ijƊŜʼnĎ΄ǚĎħƂĎĎ΄ſƂŜőĎƖƖĎ͚΄å΄āĮij΄ʼnå΄ ƊāŜſƂĎ΄Ĉåʼn΄őåƂĎ͚΄ĎőŜdžijŜœij΄ijœåƖƖĎƊĎ΄Ĉå΄ƵĎƂŜ΄ƞœijāƞő΄ĈĎʼn΄iĎĈijƖĎƂƂåœĎŜ di Carlo Zazzera Molto vicina alla costa da cui è facilmente raggiungibile, anche solo per passarvi poco tempo, Procida è un’isola che non ha niente a che vedere con Capri e Ischia, è una terra semplice, orgogliosa, ruvida come l’ha perfettamente descritta Elsa Morante nel suo splendido “L’isola di Arturo” del 1957. Una meta dove il progresso è arrivato, ma in modo discreto. Nominata Capitale italiana della cultura 2022, l’isola sale alla ribalta legandosi sempre di più al territorio circostante. D’altronde, è anche la più vicina alla terraferma, meta primaria dei diportisti in cerca di relax. Basti pensare che dal comune di Monte di Procida è separata da meno di due miglia, solo otto dal porto di Pozzuoli e appena il doppio da quello di Napoli. Ischia, la sorella maggiore, è distante meno di cinque miglia, Capri e la costiera sorrentina e amalfitana richiedono un viaggio leggermente più impegnativo per essere raggiunte, ma è possibile fare scalo anche per dirigersi verso Ventotene e le altre isole Pontine a nord. Per i diportisti Procida si presenta come un approdo ideale, soprattutto in rada. L’intero perimetro isolano permette di ancorarsi al largo scegliendo, sul lato meridionale, tra la più famosa baia della Chiaia, con lo spettacolo delle case colorate della Corricella (foto a lato) e il promontorio di Terra Murata alla sua destra, la baia del Carbogno o, ancora oltre, l’insenatura dell’isolotto di Vivara, riserva naturale che of fre acque splendide a breve distanza da Ischia. Dalla parte occidentale, invece, ci si può immergere al largo delle spiagge della Chiaiolella e di Ciraccio, ideali al mattino finché non si alza la brezza pomeridiana in estate, o nella baia del Pozzo Vecchio, al largo della famosa “spiaggia del Postino” dove Massimo Troisi girò alcune scene del suo ultimo film. Proseguendo la navigazione verso nord, si trovano acque incontaminate al largo di punta Faro, oppure si può proseguire verso la baia della Silurenza, poco prima del porto commerciale. Con un tender o un piccolo natante, poi, si può godere della tranquillità del mare sotto palazzo d’Avalos, il castello cinquecentesco trasformato in carcere dai Borbone, dal lato nord-orientale dell’isola, al largo della spiaggia dell’asino, ormai raggiungibile solo via mare e che PROCIDA L’ISOLA CHE... NON ISOLA ħijƞħœŜ΄̑̏̑̑ | VELA E MOTORE ̐̐̔

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