Vela e Motore

luglio 2022 | VELA E MOTORE 57 di Olimpia De Casa In una società sempre più codificata e votata all'esposizione e divulgazione dell'immagine che di sé si vuole affermare, in un'epoca di primedonne segnata dal presenzialismo e dal bisogno di ottenere visibilità per “esserci” e avere un peso e una credibilità da spendere, lei va controcorrente. La sua “riconoscibilità” Martina Zuccon preferisce costruirla dedicandosi al suo lavoro di architetto, cui riserva tempo, energie e studio conditi da infinita passione, dedizione, cura e tanta accuratezza. Complice un'indole schiva ai riflettori, pensa a dare forma alle idee, a realizzare progetti, architetture e soluzioni senza mai dare nulla per scontato o acquisito per sempre. «Coltivare il dubbio è l'insegnamento più prezioso che mi ha trasmesso mio padre: rimettere in discussione ogni scelta fatta, provare sempre a migliorare il progetto appena terminato, anche se venuto bene, non darlo mai per concluso. Si può sempre migliorare e questo è “senza dubbio” il suo messaggio più forte». Il di lei padre è Gianni Zuccon, fondatore, nel 1972, insieme alla moglie, l'architetto Paola Galeazzi, dello studio di architettura e industrial design Zuccon International Project, che sull'approccio multidisciplinare ha costruito il suo successo internazionale. Attivo in ambiti diversi, è considerato uno degli studi più autorevoli al mondo nel settore della nautica di lusso. Al timone - in una nuova sede di rappresentanza immersa nel verde di via della Camilluccia, a Roma - ci sono oggi i figli, Martina e Bernardo, già responsabili del brand Zuccon SuperYacht Design e protagonisti attivi nello studio di famiglia da diversi anni. «Dal settembre del 2005, per esattezza. Avevo appena conseguito la laurea in Architettura all'Università La Sapienza e, al rientro da un mese di vacanza, ho iniziato a lavorare in studio. Per me e Bernardo è stata una bella fortuna poterci dedicare all'attività di famiglia, avere la possibilità di partecipare sin da subito allo scambio di idee tra tutte le figure coinvolte, fare una formazione molto intensa, ma il messaggio dei nostri genitori era stato chiaro, prevedeva che ci laureassimo nei tempi previsti. Lo abbiamo fatto entrambi e da quel momento lavoriamo in team». Fornendo, ognuno, l'apporto più congeniale alle proprie specificità e inclinazioni, ma sempre e comunque condividendo proposte, scelte e soluzioni. «Non ricordo nemmeno un progetto in cui non ci sia stato un impegno corale. Non ci dividiamo, almeno nell'ambito della progettazione, i Timona, insieme al fratello Bernardo, lo studio Zuccon International Project fondato dai genitori. Dal padre ha ereditato l'abitudine a coltivare il dubbio, dalla madre quella a impegnarsi, tanto e bene, su più fronti contemporaneamente. Il suo mantra è non dare mai nulla per scontato MAI METTERE UN PUNTO

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