Intendiamo parlare, non certo in maniera esaustiva, di tutti quei sistemi,
apparecchi, strumenti, di facile utilizzo, di piccole dimensioni e di prezzo
contenuto, che favoriscono la sicurezza a bordo. Ovviamente è una catalogazione
a grandi linee, ma volevamo includere il maggior numero possibile di
dispositivi che rispondessero al criterio di essere smart, un aggettivo della
lingua inglese che significa furbo, intelligente e rende bene l’idea delle
caratteristiche ch...
Introduzione
Intendiamo parlare, non certo in maniera esaustiva, di tutti quei sistemi,
apparecchi, strumenti, di facile utilizzo, di piccole dimensioni e di prezzo
contenuto, che favoriscono la sicurezza a bordo. Ovviamente è una catalogazione
a grandi linee, ma volevamo includere il maggior numero possibile di
dispositivi che rispondessero al criterio di essere smart, un aggettivo della
lingua inglese che significa furbo, intelligente e rende bene l’idea delle
caratteristiche che richiediamo a questo genere di prodotti.
Spesso se dispositivi di questo tipo non trovano una adeguata collocazione sul
mercato o un inquadramento normativo certo e non vengono supportati da efficaci
operazioni di marketing e da una buona distribuzione, possibili solo per
aziende di una certa dimensione, rischiano di non avere futuro commerciale.
Proprio perché è difficile una suddivisione in categorie precise, l’ordine di
esposizione risulta casuale. Accanto a sistemi molto semplici, abbiamo
selezionato anche sistemi più complessi e costosi come il prodotto di Gmw
dedicato agli allarmi. In questo caso l’intelligenza del prodotto consiste
nello sfruttare l’elettronica già presente a bordo, integrandola per ottenere
un sistema di sicurezza affidabile e completo.
Alcune delle apparecchiature presentate (tipo Epirb o Sart) fanno parte di
sistemi più complessi obbligatori sulle grandi navi, ma che nessuno ci vieta di
installare a bordo (con qualche limitazione) se vogliamo sentirci più sicuri.
La maggior parte degli apparecchi proposti non necessita di alcun intervento da
parte dell’utente a parte l’attivazione manuale (la cosiddetta sicurezza
passiva). Di scorso a parte va fatto per i ricevitori Ais i quali richiedono
comunque una interpretazione dei dati presenti sullo schermo.
Raymarine Life tag
È un dispositivo semplice, che non richiede alcun intervento da parte dell’
utente e garantisce un controllo costante sulla sicurezza dell’equipaggio, in
particolar modo se vi sono minori a bordo o se le condizioni di navigazione
richiedono un’attenzione particolare. Si tratta di un sistema di sicurezza che
si compone, nella versione base, di due bracciali, ma ne sono supportati fino a
16, che comunicano in modalità wireless con una stazione di ricezione fissa.
I bracciali delle dimensioni di poco superiori a quelle di un comune orologio
vengono indossati dai membri dell’equipaggio e sono in grado di attivare
automaticamente un segnale di allarme via radio nel caso di contatto con l’
acqua oppure se allontanati a più di 10 metri dalla stazione di base. È
possibile, con la pressione di un unico tasto per almeno tre secondi, anche l’
attivazione manuale. Dopo l’attivazione viene trasmesso a bordo un forte
segnale sonoro di emergenza tramite un altoparlante dedicato. L’efficacia del
sistema si incrementa notevolmente in caso di collegamento, tramite protocollo
Seatalk, ai sistemi di bordo Raymarine quali autopilota, gps... tramite i
quali, in caso di uomo a mare viene immediatamente memorizzato il punto nave e
può essere calcolata in automatico la rotta per il recupero. Le batterie
garantiscono una lunga durata, attorno alle 2000 ore.
Deckmarine, Milano, tel. 02 5695906, www.deckmarine.it; www.raymarine.com
Sart Transponder
Si tratta di apparecchi molto semplici e poco ingombranti, che fanno parte dei
sistemi Gmdss e, in caso di emergenza, ci rendono visibili alle imbarcazioni
incaricate di prestare soccorso e dotate di radar.
I Sart Search and Rescue Transponder) trasmettono un segnale radio proprio
sulle frequenze operative (X-band, 9,2-9,5 GHz) utilizzate dei radar e
tracciano una serie di impulsi puntiformi (12) sullo schermo di chi riceve.
Consentono un soccorso efficace poiché si può essere rilevati ad almeno otto
miglia nautiche dalle grandi navi, dai pescherecci e da tutte le imbarcazioni
dotate di radar. Anche questo è un apparecchio che una volta attivato non
necessita di alcun intervento da parte dell’utente. Il funzionamento è
garantito per almeno 96 ore in standby e 8 ore in trasmissione. Tra i più noti
segnaliamo il Simrad SA50.
Simrad Italia, Milano, www.simradyachting.it
Epirb
Altro strumento dedicato all’emergenza e previsto come obbligatorio in alcune
categorie di imbarcazioni. Si può attivare manualmente o in automatico e una
volta in funzione fornisce un segnale di allarme (vi sono diverse categorie di
allarme) digitale sulla frequenza di 406 MHz, comprendente l’identificativo
dell’imbarcazione, ricevibile dalla rete satellitare Cospar-Sarsat in grado poi
di dare il via e coordinare tutte le procedure di “search and rescue”.
Nei modelli con Gps integrato viene anche fornita la posizione esatta dell’
imbarcazione per una più rapida localizzazione. In secondaria lo strumento
trasmette anche in Vhf sui 121,5 MHz una frequenza per il soccorso ricevibile
anche da parte dei mezzi aerei. Gli epirb sono in genere galleggianti e dotati
di luce stroboscopica per agevolare il recupero di eventuali naufraghi.
Esistono oggi modelli di dimensioni ridottissime che si possono definire
addirittura portatili, anche se lo strumento va comunque registrato e omologato
esclusivamente per una specifica imbarcazione.
Anchor Alert Deep Blue
Anchor Alert è un sistema di allarme ancora basato sull’utilizzo di un
accelerometro (come quello usato per far scattare gli air-bag) e un
trasmettitore dotato di tecnologia wireless. I componenti elettronici sono
collocati all’interno di una capsula a tenuta stagna, custodita da un involucro
in lega di bronzo-alluminio. Questa unità viene facilmente assicurata tra l’
ancora e la catena dell’ancora. Mediante un segnale a raggi ultrasuoni tutti i
movimenti del sensore (àncora) vengono trasmessi al trasduttore nella barca. A
bordo, tramite diverse modalità di controllo Anchor Alert fornisce allo skipper
e all’equipaggio un controllo visivo continuo sull’attività dell’àncora.
L’allarme di Anchor Alert si attiverà solo nel caso in cui si registri un
movimento dell’àncora al di fuori dei parametri impostati con la disponibilità
di tre carichi di rottura, 5 tonnellate, 7 tonnellate e 20 tonnellate,
adattandosi ad imbarcazioni di varia stazza. È progettato appositamente per
scorrere con facilità attraverso la maggior parte dei musoni di prua. L’
attivazione è automatica non appena l’ancora viene gettata in acqua e qualsiasi
movimento viene segnalato sul display in maniera grafica e sonora. Tramite il
sistema è anche possibile misurare, con la risoluzione di un metro, la distanza
lineare dell’ancora dall’imbarcazione. Il trasduttore è alimentato con batterie
alcaline a lunga durata, con avviso della carica restante, mentre il display si
collega all’alimentazione della barca. La profondità operativa massima è di
circa 200 piedi (65 m).
Franco Pivoli, Milano, tel. 024 3995588; info@pivoli.it
S.a.m.
Significa Safe Anchorage Monitoring e si tratta di un dispositivo elettronico
integrato e piuttosto sofisticato per imbarcazioni da diporto che segnala l’
insorgere di condizioni di potenziale rischio per l’imbarcazione. il
dispositivo memorizza tramite Gps il punto di discesa dell’ancora e, attivati
gli allarmi selezionati dall’utente, rileva in modo continuo una serie di
parametri ambientali e di posizione (punto nave, profondità, intensità vento,
prua vera o magnetica) interfacciandosi a tutti gli strumenti di bordo mediante
protocollo Nmea.
In caso di superamento di una o più soglie di sicurezza liberamente
impostabili, lo strumento invia segnali di allarme sia all’interno dell’
imbarcazione sia a distanza, utilizzando in questo caso la rete di telefonia
mobile (messaggio Sms). Attraverso un comune cellulare è possibile interrogare
lo strumento ed essere informati a distanza delle condizioni istantanee
rilevate dai sensori di bordo, è possibile inoltre la verifica e la variazione
a distanza dei livelli di allarme impostati. Il dispositivo, di bassissimo
consumo e facilmente installabile, consente inoltre il collegamento di sensori
analogici e digitali per il rilevamento di altri valori critici: presenza di
acqua in sentina, presenza a bordo (funzione antifurto), presenza di fumo o
elevata temperatura nel vano motore, bassa tensione della batteria motore.
G.W.M. Yachting Innovation, Torino, tel. 011 5645147; www.gwm.to.it;
www.techmarine-europe. com; www.seiwa-marine.com
Ais
Sigla di Automatic Identification System è un sistema che permette al
comandante di una nave di vedere su di uno schermo tutto il traffico di navi in
prossimità della sua e dotate dello stesso dispositivo, valutando agevolmente i
possibili rischi di collisione con quelle unità che per le loro dimensioni e
utilizzo potrebbero rappresentare un serio pericolo. I dati comprendono oltre
alla posizione anche la rotta, l’angolo di virata e la velocità.
Si tratta di un prodotto relativamente recente, ma che utilizza una tecnologia
semplice e affidabile (in pratica si tratta di un ricevitore in Vhf) in grado
di integrarsi con l’elettronica già presente a bordo, in prima istanza radar e
Gps-plotter, Vhf e fornire un maggior grado di sicurezza in acque trafficate da
grandi navi. I ricevitori Ais pur non rendendo visibile la nostra imbarcazione
a terzi, ci rendono consapevoli del traffico e dei suoi movimenti futuri
attorno a noi e ci aiutano ad evitare possibili collisioni. Servono anche a
meglio identificare le tracce radar, facendoci distinguere chiaramente gli echi
generati dalle navi da quelli generati da ostacoli fissi. Le dimensioni di un
ricevitore Ais sono molto ridotte e l’apparecchio può essere installato su
qualsiasi imbarcazione.
Per informazioni Deckmarine, Milano, tel. 02 5695906, www.deckmarine. it,
www.raymarine.com; Apel Mar, Genova, tel. 010 870058; www.koden. it; Arimar,
Montaletto di Cervia, tel. 0544 965466; www.arimar.com; www.furuno.com
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