L’acqua, il mare, l’ambiente: averne rispetto, contribuire a tenerli puliti, per Suzuki è uno stile di vita, non un obiettivo del momento. Con tale spirito 10 anni fa è partita la campagna Clean-up the World promossa dal costruttore giapponese, alla quale hanno aderito tutte le filiali Suzuki nel mondo, dai dipendenti al top management.
Un piccolo esercito di volontari che ha partecipato ogni anno a giornate dedicate a recuperare l’immondizia dispersa nell’ambiente. Un dovere morale, una mission, che nel tempo ha assunto i contorni del movimento d’opinione, tanto da essere riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente giapponese, poiché in piena comunità d’intenti con la campagna Plastic Smart – for Sustainable Ocean promossa dal Ministero, e per questo divulgata direttamente nelle pagine del proprio sito istituzionale.
Sulla scia di tale successo ed in continuità d’intenti con il progetto, che nel tempo ha visto coinvolte direttamente 8.000 persone, Suzuki ha dato il via quest’anno ad una nuova campagna, Suzuki Clean Ocean Project, volta alla sensibilizzazione sui temi ambientali, più specificamente focalizzata alla salvaguardia degli oceani e del mare in senso lato, affinché sia posto il massimo impegno nel tenerli puliti.
Un’iniziativa di respiro internazionale, mirata a fare cultura in questo senso, che all’atto pratico vedrà impegnati nella raccolta di plastica e rifiuti in mare, dipendenti delle filiali Suzuki di 40 paesi nel mondo, con una stima di circa 3.000 persone.