26 February 2002

Targa 31

Dalla Finlandia un originale 10 metri col fy e cinque posti letto. Nella versione con due Volvo Penta Kad 300 la velocità di crociera è di 29 nodi. Tra i punti di forza la silenziosità e una bel disegno della carena. A vederlo distrattamente in banchina potrebbe sembrarvi un piccolo rimorchiatore, un bel peschereccio. Ma non fatevi ingannare dalla piccola struttura centrale leggermente inclinata in avanti, e dalle alte murate laterali. Il targa 31 è...

Introduzione

Dalla Finlandia un originale 10 metri col fy e cinque posti letto. Nella versione con due Volvo Penta Kad 300 la velocità di crociera è di 29 nodi. Tra i punti di forza la silenziosità e una bel disegno della carena. A vederlo distrattamente in banchina potrebbe sembrarvi un piccolo rimorchiatore, un bel peschereccio. Ma non fatevi ingannare dalla piccola struttura centrale leggermente inclinata in avanti, e dalle alte murate laterali. Il targa 31 è un interessante prodotto finlandese della Botnia Marin (un cantiere con quasi trent’anni di vita) nato al 100% per il diporto, per le lunghe navigazioni, per viaggiare in sicurezza. Segni distintivi sono la robustezza nella costruzione, le qualità marine della carena e gli interni accoglienti, adatti a navigare anche in inverno o nei mari freddi. E non pensiate che sia una barca lenta o dislocante, come dimostrato dalla nostra prova il Targa 31 mantiene con tranqullità medie a motore di 28/29 nodi. Questo 10 metri si inserisce a metà di una gamma di barche progettualmente omogenee che va dai 23 fino ai 27 piedi. La Botnia ha anche una seria esperienza nella costruzione di barche a vela, esperienza che ha riportato anche nel modo del motore in termini di grandi autonomie, predisposizione ad affrontare anche condizioni meteomarine impegnative e lo sfruttamento al millimetro degli interni, con molti “moduli” mobili all’insegna della massima funzionalità. La carena è a spigolo con angolo variabile del fondo: a V profonda a prua per poi passare a 23° a centro barca e 18° a poppa. I pattini di sostentamento sono sei, tre per parte. La barca è realizzata in maniera tradizionale, in laminato pieno di vtr, con quattro ordini di paratie strutturali fascettati a scafo e coperta. La resina utilizzata è ortoftalica per gli strati interni, isoftalica per quelli esterni per garantire una migliore protezione dall’osmosi. In termini di impianti va segnalato la notevole capacità del serbatoio del gasolio (intelligentemente collocato a centro barca) e quella invece decisamente contenuta di quello dell’ acqua (130 lt).

Gli interni

Molte le sorprese a cui si va incontro girando per gli interni del Targa 31. Innanzi tutto l’utilizzo della trasmissione con piedi efb (anziché in linea d’ asse come ci si potrebbe aspettare su una baraca di questotipo) ha permesso di ricavare una cabina di poppa alle spalle della dinette. E’ un unico locale con due cuccette (di cui una matrimoniale) separate da un struttura centrale dove trova posto il serbatoio del gasolio (con l’intelligente vano di ispezione a cui si arriva direttamente dal quadrato). Buona si l’altezza massima che quella minima in fondo alle cuccette che vanno ad infilarsi sotto alla dinette, scomodo invece arrivare ai letti che sono molto bassi rispetto al pagliolato (30 cm); da migliorare in questa cabina anche la ventilazione. All’estrema poppa si trova anche il bagno, di buone dimensioni e con l’ingegnoso sistema scorrevole per il wc che si può “nascondere” quando si fa la doccia. La dinette sfrutta per intero le dimensioni della struttura centrale del fly, interamente finestrata. In un unico locale sono raggruppati il quadrato (con tavolo da pranzo che quando non è in uso si alza fino al soffitto, uno degli accorgimenti che rendono particolare l’allestimento di questa barca), la cucina e il posto di pilotaggio. I due sedili anteriori dedicati proprio a pilota e copilota sono ruotabili e diventano quindi parte integrante della zona pranzo (complessivamente per cinque persone). Delle tre aree quella che risulta più sacrificata è la cucina che ha due fuochi non basculanti e con un piano di lavoro scarificato (che poi diventa anche tavolo da carteggio). Comoda invece la postazione di pilotaggio con il volante e il sedili regolabili, una buona leggibilità degli strumenti e d un’aooymoa visibilità verso l’esterno. Alla cabina di prua si accede sollevando il ripiano cucina/carteggio e scendendo due ripidi gradini. Qui le dimensioni delle cuccette sono buone, più sacrificate le altezze che ne fanno un locale adatto soprattutto a dei ragazzi. Nel complesso gli interni del Targa 31, pur essendo un po’ complicati, con molti gradini e dislivelli risultano molto accoglienti e ricordano, per la ricerca del massimo sfruttamento degli spazi, quelli di una barca a vela.

La coperta

Qui è dove si fa maggiormente sentire lo spirito nordico dell’imbarcazione. Poco lo spazio per prendere il sole ma molto quello ben protetto da mare e vento e quello adatto alla pesca. Tra le peculiarità la zona pranzo esterna che è a prua e non a poppa (con tanto di tavolino smontabile e 5 comodi posti a sedere) e la possibilità di scendere facilmente da tutti e tre i lati della barca (altra caratteristica tipica delle barche del nord dove la navigazione in acque interne spesso offre tipi di ormeggi diversi dal nostro, classico, di poppa). Buona la circolazione intorno alla struttura centrale grazie ai due passavanti da 36 cm (ben protetti dalle alte impavesate) e ai due portellloni a scorrimento su binari che portano in quadrato (manca il quindi il tradizionale portellone di poppa “mediterraneo” con apertura verso il pozzetto). Poco invece lo spazio sul fly dove c’è posto solo per la plancia e tre sedili. Qui è rinviata tutta la strumentazione (comprese le leve elettroniche, il comando del winch dell’ancora e del bow thruster) ed è installato il roll-bar per la strumentazione a cui va ad aggiungersi l’antenna per le luci (optional invece la veletta di poppa stabilizzatrice, in puro stile da peschereccio del nord). Optional (stranamente) anche la plancia di poppa che rende molto più facile l’accesso la mare.

La prova

Il targa 31 da noi provato montava due Volvo Penta Kad 300 diesel da 285 cv di con trasmissione a piede. Una potenza quasi esuberante per uno scafo di 5200 kg di dislocamento e, soprattutto, dal buon disegno della carena. A dispetto dell’ aspetto tranquillo le prestazioni sono quindi brillanti con una velocità massima (con trim a e flap a zero) di quasi 36 nodi, per una media a crociera di 29. Viste i rendimenti un’andatura economica può essere a solo 2500 nodi per una velocità di poco sopra ai 23 nodi, con consumi minori, maggiore autonomia e minor rumorosità in plancia (70 dbA a questa velocità sono decisamente pochi per una barca nel complesso molto silenziosa, grazie anche alla posizione molto arretrata dei due Volvo). Nel complesso l’erogazione è graduale (si entra in planata a 2100 gir/min), la barca è divertente senza mai diventare nervosa. Buona la tenuta anche nelle accostate più strette e il passaggio sull’onda (quella creata dalla barca appoggio) si è rilevato abbastanza morbido ma soprattutto preciso (lo scafo resta sempre in controllo). Interessante anche il valore relativo alla velocità minima di planata, 13/14 nodi, notevole visto che si parla di piedi e non trasmissioni in linea d’asse che hanno una maggiore spinta verticale. Grazie al grande serbatoio centrale da 750 lt sopra alla media l’autonomia che si attesta, a 2500 giri, sulle 180 miglia. Dato a destinato ad aumentare ancora se, nella vasta scelta di motori offerti dal cantiere si scegliesse (idea a nostro avviso molto ragionevole) anche una coppia di Kad 43 da 230 cv. La barca, pensata anche per la pesca, riesce a tenere una velocità minima di 3 nodi, vicina a quella ideale per la traina. In manovra si fa sentire l’altezza del fly e con vento la barca tende abbastanza rapidamente a intraversarsi. Consigliabile quindi, nonostante la taglia contenuta della barca, l’ installazione di un’elica di prua da 4 cv. Lo scafo: lunghezza f.t. metri 10.14 - larghezza f.t. metri 3.15 - pescaggio metri 0,85 - serbatoio carburante 750 litri - acqua dolce 130 litri ca. - dislocamento a vuoto 5200 Kg ca. - posti letto 5 - materiale di costruzione vetroresina. Indirizzi: Costruito da Botnia Marin, Malax Finlandia Importato da Passepartout Yachting, Orbetello (GR), 0564/860235, 0564/867380 Le prestazioni Giri Velocità (nodi) Rumorosità in dinette (dBA) Note 600 3.0 56 1500 8.7 63 2000 14.3 67 limite della planata 2500 23.2 70 andatura economica 2800 29.3 72 velocità di crociera 3000 31.4 74 3500 35.7 75 velocità massima Condizioni della prova: le velocità sono state rilevate a Cala Galera (GR), con mare poco mosso, onda corta, brezza tesa 10 nodi, temperatura dell’aria 12° centigradi, tre persone a bordo, serbatoio carburante 40%, serbatoio acqua 100%, carena pulita. Il giudizio: nulla a che vedere con i classi fly mediterranei. Poco lo spazio per prendere il sole ma in compenso ottime qualità marine, interni caldi e accoglienti, buona robustezza strutturale. Sorprendenti le prestazioni, intelligente anche l’uso di due Volvo da 230 cv. Ci è piaciuto la stabilità in rapporto all’altezza silenziosa a tutti i regimi carena morbida e veloce Da migliorare poco spazio per prendere il sole la capacità del serbatoio acqua pochi optional compresi nel prezzo Da Vela&Motore di Febbraio 2002
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