Come già per altri yacht del cantiere, il 78 Fly sfrutta le caratteristiche meccaniche della fibra di carbonio per aumentare volumi e superfici senza aumentare invece il peso della barca e le sue capacità evolutive in mare, garantendo quindi ottimi livelli di stabilità dinamica.
La laminazione in carbonio è applicata al ponte di coperta (ibrida, ovvero mista a vetroresina), alla sovrastruttura, al rollbar, all’hard top e alla zona dello specchio di poppa/piattaforma bagno. Con il 78 Fly sono undici i modelli Azimut che utilizzano questa fibra nella costruzione di alcuni componenti, un processo iniziato con l’Azimut 72 Fly e poi esteso agli altri modelli delle collezioni Fly e S e che permette un risparmio di peso di circa il 30 per cento sulle stesse parti lavorate in vetroresina.
Il 78 è il primo modello della Collezione Fly a essere spinto da tre motori invece dei classici due, soluzione che permette il contenimento di vibrazioni, rumorosità e peso complessivo. In aggiunta, la maggiore distanza tra i piedi pivotanti esterni degli IPS regala una migliore capacità di manovra e accelerazioni più potenti.
Non solo, a bordo sono molte le soluzioni che fanno parte del programma ECS (Enhanced Cruising Solutions): il control and monitoring system integrato di Garmin, customizzato per interfacciare le utenze, fino alla sincronizzazione della temperatura nei vari ambienti, l’EPS (timoneria elettronica), il joystick di pilotaggio e l’active trim control di Volvo Penta per regolare automaticamente l’assetto longitudinale dell’imbarcazione e garantire consumi efficienti a ogni andatura.
Per quanto riguarda gli interni, tra gli optional c’è la possibilità di passare da un sistema di aria condizionata tradizionale ai nuovi impianti di condizionamento ad aria primaria (che non solo condiziona quella presente, ma ne immette, purificandola, altra da fuori), per godere della massima freschezza dell'aria anche nei locali chiusi e condizionati.