Ad entrare più nel dettaglio è Federico Lantero, Product Marketing and Communication Director di Azimut|Benetti Group. “Entrare nel Magellano 25 è un’esperienza unica, si viene subito immersi in atmosfera da sogno, che ha tutto il gusto e il sapore della nave, grazie allo scafo voluminoso e alle falchette alte e avvolgenti, che proteggono. Ken Freivokh l’ha interpretata creando un guscio meraviglioso con timoneria rialzata per generare ambienti dagli spazi generosi e lì si è innestato un gioco di staffetta tra il designer degli esterni e quello designer/artista, De Cotiis, personaggio che abbiamo conosciuto e apprezzato fin da subito, coinvolgendolo in quella che per lui è stata la prima esperienza nell’immaginare gli interni di uno yacht.
È stata un’esperienza avvincente, anche perché gli abbiamo lasciato carta bianca, consegnandogli un involucro vuoto per immaginarlo alla sua maniera. E ciò che ha creato è un linguaggio stilistico, e artistico, molto particolare, partendo da alcuni concetti come l’onda e il mare che lo hanno portato a creare forme morbide che partono dall’ingresso del salone e conducono lentamente verso prua. Un senso di spazialità accentuato e ottenuto grazie a una vista che da poppa fino a prua non si ferma mai, permettendo addirittura di traguardare l’orizzonte oltre al parabrezza. E dove serviva una paratia per separare gli spazi e donare la giusta privacy, perché questa è una navetta dove tutti possono trovare il proprio spazio, è stata smaterializzata utilizzando degli specchi, che a loro volta portano la luce esterna e l’immagine del mare dentro la barca. A bordo c’è una grande ricchezza, De Cotiis lavora infatti per accostare materiali con differenti finiture come, ad esempio, per la boiserie del salone, interpretata in modo inedito: un laccato bianco estremamente pulito è infatti bordato in ottone e sormontato da un top in un materiale qui inatteso, la vetroresina, che lui da sempre utilizza per le sue opere e oggetti da collezione. Una affinità elettiva che abbiamo scoperto solo dopo esserci conosciuti e a noi è piaciuto che la utilizzasse nobilitandola con altri materiali per creare qualcosa di nuovo.
Quindi in una barca in vetroresina, De Cotiis a maggiore ragione ha voluto utilizzarla anche come leit motiv decorativo, trovando applicazioni particolari e processi di laminazioni diversi da quelli tipici usati in un cantiere. Oltre ai top, è stata usata intorno agli oblò per portare a nudo l’ossatura della barca e la vetroresina con cui è costruito lo scafo viene proposta come finitura in una versione più grezza. I materiali vengono volutamente lavorati per avere una naturale imperfezione, l’artista ama infatti sentire la patina del tempo, rifugge la perfezione per creare una storie dietro ai materiali. Ad esempio il cannettato nella cabina dell’armatore è realizzato con una verniciatura bianca che non copre totalmente il materiale ma lo svela. I comodini sembrano di metallo, ma sono in legno trattato con un processo di verniciatura (è stato brevettato dall’artigiano che lo realizza, n.d.r.) che restituisce la sensazione di un oggetto metallico, e non solo alla vista, ma anche al tatto. Un altro linguaggio frequente è il senso di sospensione degli arredi, esaltato da una cura della luce che segue il perimetro della parte basse dei mobili esaltandone la leggerezza”.
Crediamo che interni del genere possano creare una selezione maggiore tra gli armatori, non tutti potrebbero ritrovarsi in uno stile così originale. Di certo, coloro che invece apprezzano queste suggestioni troveranno nel Magellano 25 uno degli yacht più affascinanti mai prodotti dal cantiere di Avigliana. Anche perché non si tratta di un superyachts da 50 metri, dove tutto è possibile (o quasi), ma di una “normale” imbarcazione da diporto pur sempre di serie.