E abbiamo avuto la fortuna di sperimentarlo durante la nostra prova, che si è svolta nelle vicine acque casalinghe di Neustad, in Germania, in una giornata tipica da Mar Baltico: 18/25 nodi di vento, raffiche fino 28, mare e cielo grigi scuro, onda formata e qualche goccia di pioggia. Appena fuori dal porto iniziamo a svolgere la randa: abbiamo la versione optional realizzata da Elvström con la vela avvolgibile nell’albero e stecche verticali, una dotazione in linea con lo spirito della barca. Il fiocco è invece manuale, così come il Code 0. Un piccolo musone di acciaio permette di murare il gennaker, che purtroppo non era pronto al momento della prova.
Il 41 DS ha un solo timone e il nostro scafo ha la chiglia a L da 2,14 metri (optional lo scarpone da 1,85 metri). Quando si prende in mano il timone la prima sensazione è di fastidio per i due supporti laterali dell’hard top, che arrivano praticamente al livello della testa. Ma poi navigando ci si fa l’abitudine e anzi, con il vento forte di oggi e la barca che sbanda diventano due ottimi punti a cui tenersi. La visibilità verso prua non è delle migliori, ostacolata dalla deck house.
Per vedere il musone bisogna traguardare attraverso il salone o sporgersi verso l’esterno. I punti di forza del pozzetto, profondità e protezione, si trasformano in scomodità in alcune situazioni: per andare verso le timonerie ci sono due gradini da salire, lo spazio dietro alle ruote del timone non è molto e, in caso di barca affollata, scavalcare gli schienali delle panche non è pratico. Ma tutto questo fa parte del concept deck saloon di Moody e quindi del Dna della barca. Quale altro modello riesce a fornire una postazione di guida interna con autopilota e comandi del motore e una visibilità esattamente uguale, se non migliore, di quella esterna? Vorremmo quasi che iniziasse a piovere forte per poter rientrare verso il porto a motore e al caldo!
Con il vento che soffia forte navighiamo a tutta vela tra i 7,5 e gli 8 nodi. La carena lavora bene e anche quando sbandiamo parecchio il 41 DS rimane sicuro e in controllo. Mentre ci avviciniamo alla costa le onde diventano sempre più grandi e potenti, sbattiamo molto ed è meglio cambiare aria. Viriamo e togliamo il fiocco in favore del Code 0, anch’esso su avvolgitore manuale.
Spinti dalla potente vela navighiamo sempre tra i 9 e i 9,5 nodi arrivando più di una volta a sfiorare i 10 nodi di velocità. Una navigazione esaltante anche grazie al suggestivo contesto “nordico”. A motore, con la versione standard da 57 cavalli ed elica a tre pale abbattibili (anch’essa standard) si tocca la velocità massima di 8,3 nodi a 3.220 giri. Un buon regime di crociera è tra 7 e 7,8 nodi tra 2.000 e 2.500 giri.
Rientrati in porto la giornata si conclude da veri armatori: dopo una doccia in hotel andiamo a mangiare fuori raggiungendo il ristorante proprio con la barca dopo una navigazione a motore di circa 15 minuti.