Se cercate un dragster guardate da un’altra parte: il Lobster non nasce per essere una barca da “sparo”. Ci potete invece navigare serenamente a 22-25 nodi di crociera, parlando con il normale tono della voce. Senza essere soffocati da rumori molesti, né impensieriti da scricchiolii sinistri né punzecchiati di continuo da una spiacevole sensazione di pezzi che si staccano dalla loro sede. Si procede con piacere e con una stabilità rassicurante. Anche nei cambi di direzione a tutta barra a velocità di crociera lo sbandamento è contenuto e blandamente percettibile dagli ospiti. Di altissima qualità il lavoro svolto da Brunello Acampora, che ha curato carena e linee esterne, dall’ufficio progettazione del cantiere e con il coinvolgimento in fase concettuale dell’esperto Norberto Ferretti.
La prova è stata effettuata in una giornata estiva nel golfo di La Spezia, partendo da Porto Mirabello. Anche senza il bowthruster e grazie al joystick la barca manovra perfettamente in spazi contenuti. Ai bassi regimi il rumore è impercettibile e la navigazione è piacevole: nel trasferimento a velocità limitata fino alla diga che chiude la rada interna del golfo nulla è apparso a guastare l’uscita, odore di gas di scarico o strani assetti dello scafo, anche senza lavorare di appendici idrodinamiche.
Al momento di affondare la manetta la velocità di punta rilevata è superiore ai 32 nodi. L’incedere è sicuro e stabile e non dà l’idea di lavorare all’estremità superiore del proprio ambito prestazionale, tuttavia, è naturale ridurre il numero dei giri e stabilizzare la propria velocità nell’intorno dei 2.950 giri motore o, in altra scala di misura, a 23 nodi. Anche il classico passaggio sulla propria onda, non ha realmente conseguenze per chi sta a bordo. Unica nota in questo idilliaco contesto, la facilità con cui arrivano a bordo gli spruzzi che la prua genera quando apre il mare che rimane comunque a carico del parabrezza.