In acqua questo 54, nella versione FB, si comporta con l’autorevolezza che compete agli scafi nati da una lunga esperienza, come può vantare il cantiere minorchino. Non è una barca dalle velocità eclatanti, come già evidenziato, ma è concepito soprattutto per la qualità della vita di bordo: i due Volvo Penta D6 da 435 cv, anche ad alto regime, si esprimono soltanto come un marginale rumore di fondo tanto da permettere il colloquio a volume normale. I propulsori, installati con la classica linea d’asse, spingono fino ad arrivare a circa 23,5 nodi al regime di 3.500 giri ma già a 2.500 lo scafo è in condizioni di semi-dislocamento.
Così, ed è il dato più interessante, la velocità di crociera si attesta a 16,5 nodi al regime di 2.800 giri: prestazione che, oltre a permettere il trasferimento tra i diversi approdi mediterranei in tempi ragionevoli, offre una navigazione senza gli stress tipici di velocità esagerate e, soprattutto, autonomie di tutto rispetto anche grazie ad un capiente serbatoio (2.800 litri).
La carena semi dislocante e la V profonda della prua rendono il Menorquìn 54 quasi insensibile alle onde: supera le creste pur modeste praticamente senza la più piccola “indecisione”, con la realistica prospettiva di mantenere la velocità di crociera anche con più difficili condizioni di mare.
In virata, considerando le dimensioni e il dislocamento importante, evidenzia anche una buona manovrabilità in grado, quindi, di far dimenticare i “limiti” degli scafi semidislocanti. Limiti che, uniti alla chiglia lunga e all’immersione superiore al metro, offrono, invece, un’invidiabile stabilità di rotta.
Da notare che la timoneria sul fly e quella situata in quadrato fruiscono di due circuiti idraulici indipendenti garantendo, quindi, una importante “riserva” di affidabilità. Situazione interessante anche per quanto riguarda i consumi e la capacità del serbatoio carburante con positive conseguenze sull’autonomia.
A 16,5 nodi, infatti, il cantiere denuncia 584,81 miglia che salgono a circa 760 a 14 nodi e al regime di 2.400 giri con un consumo inferiore ai 4 litri per miglio. Comunque, al massimo delle potenzialità dei due Volvo, e quindi a 23,5 nodi, l’autonomia sfiora le 500 miglia. Performance che rendono il Menorquin 54 FB un grande navigatore.