IL TESORETTO
La nautica vive il suo momento magico, ben lo racconta Saverio Cecchi, Presidente di Confindustria Nautica, nello spazio dedicato all’Opinione (pag. 2). Complice anche l’effetto Covid prosegue, infatti, la corsa all’acquisto di imbarcazioni, simbolo di una ritrovata libertà, così come corrono i noleggi di barche a vela e a motore anche da parte di un pubblico completamente nuovo. Tanto che la crescita di prenotazioni, secondo alcuni operatori del settore, sta triplicando rispetto ai tempi pre pandemia.
Solo qualche anno fa il ricambio generazionale era un argomento ciclico, che tornava al centro dei dibattiti, si diceva che la nautica era vittima di una desertificazione dovuta alla mancanza di ricambio generazionale. Oggi ci ha paradossalmente “pensato” il Covid e, davanti a uno scenario mutato, è più che mai importante chiedersi come non disperdere questo patrimonio di utenti diversi.
A livello mondiale abbiamo nuovi clienti, nuovi velisti, nuove famiglie che vogliono navigare, più giovani che vanno per mare e che, si spera, un giorno possano diventare armatori. Ma dovremo essere bravi a spendere bene questo tesoretto, come amano definirlo in politica, attraverso azioni che ne coltivino e ne supportino la soddisfazione.
Se prima il dibattito era su come favorire il ricambio, ora si deve spostare su come conservarlo favorendo l’accesso al mare in tutti i suoi modi e forme. Scuole vela, associazioni, cantieri, rivenditori, media: siamo tutti chiamati, ognuno con le proprie competenze, a uno sforzo per mantenere questo bacino di nuova domanda, fidelizzarla e incrementarla senza dover più contare, speriamo, su forze propulsive di eventi esterni.
Noi di Vela e Motore faremo la nostra parte, continuando ad aggiornare la qualità dei nostri prodotti e ad evolvere verso un’informazione sempre al passo con i tempi ed esigenze del mercato, ovvero le persone che lo compongono.
Chiudo con una riflessione sull’incidente dell’Argentario di fine luglio nel quale sono purtroppo decedute due persone. Dopo fatti simili, per fortuna rari nel nostro mondo, si leggono spesso commenti fuori luogo riguardo a possibili nuove norme, divieti o obblighi. Secondo i dati Istat nel 2021 sono stati 151.875 gli incidenti stradali avvenuti lungo le nostre strade con 2.875 morti e 204.728 feriti. E nessuno pensa, ovviamente, a vietare l’utilizzo di auto e moto. Per fare un paragone con la nautica, secondo l’annuario statistico realizzato dall’Ufficio Statistica del Ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibili, nel 2020 gli incidenti nel settore del diporto sono stati 287 con 7 morti, 58 feriti e 21 unità perse. Nel nostro settore i numeri di mezzi e persone in navigazione sono nettamente minori, ciononostante andar per mare è molto più sicuro che farlo per strada. I numeri parlano da soli.