04 May 2017

Vela e Motore di maggio è in edicola

Uno speciale sui Blue Water, un focus sui fuoribordo elettrici, un'anteprima sulla nuova edizione di Coppa America, sette test in mare sono alcuni dei servizi del numero di Vela e Motore ora in edicola

Contenuti

Apriamo l’ultimo numero prima dell’estate con uno speciale sui Blue Water, imbarcazioni a vela dai volumi enormi, con spazi ed elettrodomestici simili a quelli di una casa (o di uno yacht a motore), dove il lusso diventa una componente importante insieme al prezzo, tenuto sotto controllo dalla costruzione in serie. Modelli in grado di portarci lontano per lunghe crociere in tutta comodità.

​Abbiamo anche puntato i riflettori sui fuoribordo elettrici per capire se e quando convengono, analizzando i prezzi e l’offerta del mercato.

Vi presentiamo anche sette prove in mare dei modelli più recenti lanciati di cantieri italiani e stranieri. Cominciamo con Ice Yachts 52, che offre prestazioni eccezionali e costruzione high tech in fibre di vetro-carbonio e dislocamento contenuto per passare ad Azuree 41, un 12 metri che seduce con linee moderne e interni all’insegna dello spazio.

Per le barche a motore vi proponiamo il Prestige 630, yacht che si distingue per tre cabine, di cui due armatoriali e il mitico Riva Rivamare, classico del Made in Italy dal gusto inconfondibile con finiture superbe.

​Ancora, per il mondo dei natanti, abbiamo navigato a bordo di Ganz Ovation 7.6, motoscafo made in Switzerland grintoso e di classe, di Ranieri Voyager 21S, piccolo open che offre un pozzetto ben studiato e rifinito con cura e infine Silver Eagle BR 640, bow rider costruito in Finlandia con scafo in alluminio che ne aumenta robustezza.

Per la sezione sport, vi raccontiamo gli scenari alla vigilia del primo appuntamento della 35° edizione di Coppa America.

​Buona lettura!

Editoriale

I saloni e il vento della ripresa

Si scaldano i motori verso l’inaugurazione dei boat show italiani. Al primo appuntamento, l’atteso Versilia Yachting Rendez-Vous di Viareggio, mancano pochi giorni da quando andiamo in stampa. L’evento organizzato da Nautica Italiana dedicato ai big del settore aprirà i battenti l’11 maggio. Ma è soltanto l’esordio delle grandi esposizioni. La presentazione del Salone di Genova (21 - 26 settembre) è stata anticipata calando l’asso del primo Nautico firmato Renzo Piano. Sarà, infatti, l’archistar italiana a “svecchiare”, se non l’intero quartiere fieristico, almeno una parte, ossia l’ingresso con una piazza sul mare da dove un lungo boulevard porterà alla Nuova Darsena coronato da cento alberi e tanti guidoni per far sentire la musica delle onde e del mare, grandi aree verdi di sapore mediterraneo e il rinnovo del Redwall (foto sopra).
Carla Demaria, presidente di Ucina Confindustria Nautica, ha voluto sottolineare come questa operazione di maquillage concretizzi i presupposti positivi con cui sta prendendo forma la kermesse genovese.
Le previsioni inducono, infatti, all’ottimismo visto che il 2017 dovrebbe essere il terzo anno consecutivo segnato dalla crescita dopo il 2015 con un incremento di fatturato del 17,1 per cento, il 2016 del 13 e, anche l’anno in corso iniziato con un trend positivo.
A concretizzare le aspettative ci sono i dati delle prenotazioni degli spazi con la conferma, a iscrizioni appena aperte, dell’82 per cento (sul 2016) degli espositori, del 51 per cento di richieste di ampliamento degli spazi espositivi, mentre le aree del piano terra del Padiglione B sono collassate in overbooking nell’arco di dodici ore.
Tra gli operatori, dunque, si guarda al futuro con rinnovata speranza e, a sottolineare l’ottimismo, contribuiscono i parametri di riferimento del mercato interno: i dati Assilea (Associazione italiana leasing) certificano l’aumento del 26 per cento dei contratti 2016 rispetto all’anno precedente.
La presentazione del salone ha mancato, però, di fornire risposte su importanti criticità che ancora contrappongono le due anime associative del settore, Nautica Italiana e Ucina, e le conseguenti difficoltà nell’ottenere il sostegno economico del Governo. Non ultimo inciampo, la mancanza di un accordo tra Fiera di Genova (in liquidazione dall’aprile del 2016) e I Saloni Nautici, la società partecipata da Ucina, relativa all’organizzazione del prossimo Nautico. La prima, infatti, vanterebbe crediti per circa 400 mila euro nei confronti de I Saloni Nautici e in una sua nota si legge “Nel rispetto delle attività di tutela degli asset societari affidati dagli azionisti ai liquidatori, Fiera conferma l’esistenza di importanti crediti nei confronti di Saloni Nautici, lo diffida all’uso del marchio (del Salone) inteso nella sua accezione commerciale più ampia e la mancanza di accordi per la disponibilità degli spazi”. Fiera di Genova sottolinea, inoltre, “la mancata contrattualizzazione nel 2017 per l’uso dei pontili nella nuova darsena dove ha investito dal 2006 e negli anni successivi circa 7 milioni di euro di risorse proprie per gli impianti, le asfaltature e gli stessi pontili, interventi senza i quali la nuda opera marittima, realizzata dall’Autorità Portuale di Genova, sarebbe tuttora inutilizzabile”.
In questa situazione è lecito chiedersi se si arriverà a un accordo. È logico prevedere una soluzione positiva considerato che nessuno degli attori in campo, istituzioni locali comprese, ha interesse che il Nautico emigri verso lidi meno tempestosi. Sarebbe auspicabile, comunque, che non fosse una soluzione all’italiana: accontentare tutti per non scontentare nessuno, rimandando sine die decisioni che richiedono, invece, una visione complessiva e condivisa perché, come ha dichiarato Carla Demaria, «per la nautica il Salone di Genova resta lo strumento più potente, come dimostra la risposta che abbiamo avuto nel giro di quindici giorni dai potenziali espositori». Inoltre, la presidente di Ucina si è detta fiera della definizione di “salone generalista” che altri hanno usato per criticare le sue scelte e la tradizione “popolare” del Nautico.

Marta Gasparini
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