Il bello del vintage L’abbandono di Officine Panerai dal più importante circuito internazionale delle barche a vela classiche poteva trasformarsi nel delitto perfetto delle regate d’epoca. Invece, dopo 14 ininterrotti anni di sponsorizzazione (2005-20018), i vecchi legni continuano a testimoniare un mondo scomparso, ma non dimenticato.
La storia scritta da mitici progettisti, da velisti protagonisti di epiche battaglie sui mari continua, anche dopo la scomparsa del Panerai Classic Yacht Challenge. E il calendario 2019 degli eventi in programma in Mediterraneo è la prova tangibile di un universo ancora ricco e vitale.
Anche se la mancanza di uno sponsor importante ha causato carenze di risorse finanziarie, l’Argentario Sailing Week, Monaco, Antibes, Cannes e Imperia continuano comunque a raccogliere adesioni e, con la prossima edizione di settembre, l’appuntamento di Imperia tornerà addirittura alla cadenza annuale dopo averla abbandonata per anni.
Non si può dimenticare anche l’Associazione Italiana Vele d’Epoca con ben sedici rendez-vous tra Tirreno e Adriatico, da aprile e ottobre, mentre i Riva Days tengono viva la tradizione del cantiere sul lago d’Iseo nel mondo del motore con il culmine della stagione 2019 a Trieste dove, dal 4 al 7 luglio prossimi, saranno in acqua i più prestigiosi rappresentanti dei leggendari runabout.
Vale la pena ricordare anche che vecchi monotipo come la Star, disegnata nel 1911, e il Dragone, nato nel 1926, sono ancora oggetti di culto e godono di un calendario generoso compresi campionati europei e mondiali.
Esistono, quindi, la volontà e la passione di mantenere viva la memoria di epoche passate in un periodo che dimentica subito l’attuale, freneticamente sostituito senza riuscire a trasformarsi in storia, bruciato sull’altare degli stili. Le barche moderne sono fatte di materiali sempre più tecnologici, in pochissimi casi si ricorre al legno, ma le barche dei Fife, di Herreshoff, di Stephens o di Carlo Riva, oltre ad essere veloci, dovevano essere anche un inno alla bellezza, quella intramontabile che non conosce mode. D’altronde gli scafi d’antan sono la migliore occasione per le operazioni di restauro da effettuare in cantieri specializzati con un importante valore indotto di lavoro e di occupazione artigianale.
Un mondo, insomma, che vive sulla passione, sull’amore, se non sull’ossessione per il legno e sulla memoria di un tempo, quando classico significava fascino e bellezza e la progettazione era con carta, matita e tanta genialità.
Buon vento Signore dei mari!