L'importanza di rivedersi - di Alberto Mariotti
Incontrarci di nuovo e parlare di barche è stato il regalo migliore di questo 60° Salone Nautico di Genova: questo il concetto espresso all’unanimità dagli operatori che la nostra redazione ha intervistato nel corso della fiera e che potete leggere nel servizio a partire da pagina 12. E’ stato un Salone più forte della paura del virus, che non ha fermato il pubblico. E più forte anche dell’allerta rossa, con la eventuale chiusura a causa del vento furioso. In molti si aspettavano una fiera vuota e desolata e benché non sarà ricordata come un’edizione record (71.168 visitatori e 824 brand esposti è il bilancio finale), durante il weekend sembrava di essere tornati indietro nel tempo, in una qualsiasi affollata giornata di una qualsiasi edizione “normale” pre-pandemia, mascherine a parte.
Ne siamo felici, un po’ di leggerezza serviva a tutti. Poter tornare a sognare la prossima barca, vederla, magari iniziare una trattativa, e in tanti casi anche chiuderla, è stato importante. Un grande passo verso quella normalità che tutti speriamo di ritrovare al più presto. Crediamo che tra coloro che hanno scelto di esporre e quelli che hanno invece scelto di non farlo – entrambe mosse coraggiose e, nel secondo caso, spesso obbligate – a vincere la scommessa siano stati i primi. È stato un Salone meno affollato di semplici curiosi e con una concorrenza inferiore. Cantieri e dealer hanno beneficiato di contatti più mirati e visite di qualità: poche, ma buone. Diverse anche le novità, tra cui qualcuna presentata in anteprima mondiale. Ci piacerebbe che i cantieri, soprattutto quelli italiani, guardassero di più a Genova come il momento principe in cui presentare le loro novità, anche per sottolineare la forza del Made in Italy. Perché Genova è il miglior Salone del Mediterraneo e questa è stata anche una prova di forza nei confronti di Cannes.
Sguardo puntato al futuro quindi, con un’altra buona notizia a confortarci, quella dei numeri. Secondo i dati pubblicati su LOG, la nuova veste editoriale di La Nautica in Cifre, storica pubblicazione di Confindustria Nautica, anche il 2019 si è chiuso con un incremento a doppia cifra, portando il fatturato del comparto a 4,78 miliardi di euro (+12 per cento rispetto al 2018), un valore quasi doppio rispetto ai minimi del 2013/2014 e superiore alle stime effettuate nel mese di febbraio. Aumenta il contributo della nautica al PIL, 2,22 per cento in aumento dell’11,9 per cento rispetto all’anno precedente. La ripartizione del fatturato per comparto vede il 64,4 per cento alla cantieristica, il 27 per cento agli accessori e l’8,6 per cento ai motori.
Buon vento e buona lettura!