16 January 2013

Vendée Globe, il giro in (meno) di 80 giorni?

I quattro lì davanti (Gabart, Le Cléac’h, Dick e Thomson) stanno andando come treni e salvo incidenti un nuovo record del giro del mondo sembra assolutamente possibile. Non solo. Salvo incidenti, il vincitore migliorerà il record, come spesso accade, non solo di una manciata di ore, qui si parla di giorni, se non addirittura di una settimana tonda tonda. Roba da non crederci

Vendée globe, il giro in (meno) di 80 giorni?


Coucher de soleil avant le Pot au Noir di VendeeGlobeTV

 


Nuovo record in meno di 80 giorni? I quattro lì davanti (Gabart, Le Cléac’h, Dick e Thomson) stanno andando come treni e salvo incidenti un nuovo record del giro del mondo sembra assolutamente possibile. Non solo. Salvo incidenti, il vincitore migliorerà il record, come spesso accade, non solo di una manciata di ore, qui si parla di giorni, se non addirittura di una settimana tonda tonda. Roba da non crederci. Lunedì scorso, il 14 gennaio, le previsioni parlavano di 77 giorni, quindi arrivo previsto il 26 gennaio.  Ieri, a causa di venti più leggeri e di rotte diverse, si diceva di 79 giorni, quindi arrivo tra il 27 e il 28 gennaio. In entrambi i casi, il nuovo tempo avrebbe dell’incredibile.

Attualmente il record appartiene a Michel Desjoyeaux che nella scorsa edizione impiegò 84 giorni (meno 40 ore a causa di una riparazione subito dopo la partenza). E già allora si gridò al miracolo.

Per la cronaca, ricordiamo che il record assoluto sul giro del mondo a vela appartiene al maxi trimarano Banque Populaire che proprio un anno fa, nel gennaio 2012, circumnavigò il globo in appena 45 giorni alla media di 19,75 nodi. In solitario il record appartiene invece a Francis Joyon, che nel 2008 con il trimarano Idec impiegò 57 giorni navigando alla media di 15,84 nodi.

Tornando al Vendée Globe, il direttore della regata Denis Horeau, ha dichiarato che “io direi ancora il 26 gennaio, ma non è impossibile per tutti prevedere il meteo. Il 26 gennaio sarebbero 77 giorni e avrebbe un grande significato per due ragione. Primo per Jules Verne (autore del famoso libro di avventure 80 giorni intorno al mondo, ndt) e poi perché questo era il tempo che i multiscafi impiegavano a girare il mondo appena 15 anni fa. Poi, sarebbe incredibile anche per il record attuale di 84 giorni di Desjoyeaux, che in realtà fu di 84 giorni meno 40 ore. Un tempo di 77 giorni sarebbe notevole”.

Al momento ci sono quattro barche che potrebbero fare il nuovo record e tutte e quattro potrebbero ancora dire di aver fatto il giro del mondo in 80 giorni, sebbene Alex Thomson su Hugo Boss avrebbe bisogno di una forte accelerata.

Rispetto alla passata edizione le condizioni della flotta, per ora, sono migliori: non ci sono skipper feriti, in difficoltà o afflitti da gravi problemi alla barca. Inoltre tutti sembrano molto più veloci che in passato.se per ora le previsioni dicono che Alessandro Di Benedetto su Team Plastique, ultimo classificato, arriverà circa 20 giorni dopo il primo, nella scorsa edizione il gap tra primo e ultimo fu di 42 giorni, nel 2004-05 furono 38 giorni, nel 2000-2001 ben 64, nel 1996-97 furono 34, nel 1992-93 43 e nella prima edizione, nel 1989-90 53 giorni. Una flotta più compatta è anche una flotta più sicura, dove l’eventuale soccorso tra concorrenti è più facile.

Gabart è un treno lanciato a tutta velocità
François Gabart su Macif sembra davvero imprendibile per tutti e continua a stracciare record su record. L’ultimo riguarda il ritorno all’equatore, che ha attraversato martedì 15 gennaio alle 13:41 impiegando 66 giorni, 1 ora e 39 minuti. Il record apparteneva sembra a Desjoyeaux che nell’edizione 2008-09 impiegò “ben” 71 giorni, 17 ore e 12 minuti. Il distacco sul suo inseguitore di sempre, Armel Le Cléac’h su Banque Populaire è ora passato a 191 miglia, con Le Cléac’h che nelle ultime 24 ore ha rosicchiato all’avversario 69 miglia. Al terzo posto Jean-Pierre Dick è stato il più veloce nelle ultime 24 ore, nelle quali ha percorso 381 miglia alla media di 15,9 nodi. Per lui il distacco dal primo è consistente, 630 miglia. Bella la battaglia con Alex Thomson al quarto posto, protagonista di un bellissimo recupero. Il terzo posto è a portata di meno. L’ingresso nella zona equatoriale sarà decisiva per tutti, soprattutto per la lotta al primo e terzo posto. Ora è normale un ricompattamento della flotta dovuta agli alisei molto leggeri di questa parte di oceano. Chi prima e meglio si mette alle spalle la zona di convergenza equatoriale avrà la vittoria (o il podio) in mano. Un’altra zona cruciale sarà l’alta pressione delle Azzorre, e sarà molto interessante seguire rotte e strategie degli skipper per affrontarla.

Al quinto e sesto posto è battaglia tra Jean Le Cam su SynerCiel e Mike Golding su Gamesa. Bella la sfida anche per il settimo, ottavo e nono posto. Nell’ordine ci sono Javier Sansò su Acciona 100%EcoPowered, Dominique Wavre su Mirabaud e Arnaud Boissières su Akena Vérandes. I tre sono compatti in meno di 200 miglia e con un po’ di fortuna posso tentare di agguantare il sesto posto. Più staccati invece Bertrand De Broc su Votre Nom autour du monde avec EDM Projects e Tanguy De Lamotte (che ha doppiato per la prima volta nella sua vita Capo Horn) su Initiatives-coeur, a oltre 3.600 miglia dal primo e staccato di circa 120 miglia. Fa regata a sé, ma con grandissimo onore, Alessandro di Benedetto su Team Plastique a oltre 4.500 miglia da Gabart. Alessandro è anche l’unico ancora nel Pacifico, per lui l’esame Capo Horn è molto vicino.

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