Ci aspettavamo - e speravamo - in condizioni meteo nordiche in Svezia, con vento forte e magari un po’ di onda, due gocce di pioggia, e invece sembrava di essere in Mediterraneo, con caldo e poco vento, nel nostro turno di due ore a bordo del 46 non ha mai superato i 7 nodi. Navighiamo sulla versione con albero di alluminio, fiocco autovirante e randa avvolgibile nel boma, quest’ultimo realizzato in vetroresina dai danesi di Furlerboom, un meccanismo più pratico ed efficiente della soluzione nell’albero (è più facile ammainare velocemente la vela in caso di emergenza), che richiede un minimo di attenzione soprattutto quando si ammaina la vela, il boma deve restare infatti a un angolo di 90° con l’albero per non sforzare le stecche. Il fiocco autovirante, pratico in crociera, limita leggermente le prestazioni con le leggere arie svedesi, qui avremmo preferito un fiocco con più sovrapposizione per avere potenza maggiore.
Pur essendo una barca da crociera, al timone ritroviamo quella rassicurante precisione e sensibilità tipica di X-Yachts, con un feeling e un piacere che non tradiscono mai. Navighiamo tra i 5,3 e 6,5 nodi bordeggiando tra gli insidiosi scogli affioranti dell’arcipelago al largo di Ellös. Stessa performance con il gennaker da 170 mq. A motore, con lo Yanmar da 57 cv la velocità di crociera è di 7,4 nodi a 2,000 giri, che diventano 8 a 2.500. Un Xp avrebbe regalato qualche emozione in più, ma per l’armatore che cerca una barca concreta e affidabile, capace di perdonare qualche incertezza e meno nervosa al timone, la linea X è quanto di meglio ci si possa aspettare.