29 August 2012

Xp 44, più veloce del vento!

Veloce come il vento, agile quanto un racer, è anche comodo per la crociera. Bastano pochi minuti al timone per innamorarsi...

Nata per correre

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Veloce come il vento, agile quanto un racer, è anche comodo per la crociera. Bastano pochi minuti al timone per innamorarsi del nuovo cruiser racer danese, che nelle acque di Scarlino ha tirato i primi, velocissimi, bordi: di bolina, con 13,5 nodi di vento reale e una prua di 25° all’apparente difficilmente siamo scesi sotto agli 8 nodi di velocità.

 

Ha impiegato poco l’Xp 44 a diventare una delle novità più attese per la prossima stagione. Uno scafo pensato per aver un buon rating per le regate in stazza Irc (la cui formula, lo ricordiamo, è segreta).

 

La sua è una missione precisa: riaffermare la supremazia X nei campi di regata, dove se è vero che il cantiere danese ha una lunga tradizione di successi, è vero anche che nelle ultime stagioni questo primato si era un po’ perso. Non tanto per suoi demeriti, quanto per meriti degli altri.

 

L’Xp 44 è l’erede dell’ottimo X-43, con cui condivide il dislocamento ma da cui prende però le distanze, come si intuisce anche dalla sigla, in cui oggi è comparsa una piccola "p" che sta per "performance". Non solo. È il capostipite di una nuova generazione di X in cui il compromesso fra crociera e regata è stato affinato nelle qualità nautiche e nell’impostazione stilistica. L’uso dell’infusione per la costruzione dello scafo e la realizzazione della ragnatela strutturale in fibre di carbonio invece che in metallo, hanno permesso di risparmiare circa 250 kg nello scafo per incrementare la percentuale di peso in zavorra e quindi la superficie velica.

 

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Gli interni

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Belli, leggeri ed essenziali. Non serve altro per descriverli. Abbiamo sentito dire in banchina che qualcuno li ha trovati freddi, troppo semplici. Noi crediamo invece che siano perfetti per una barca con queste caratteristiche: non è un problema di interni, ma di tipo di barca. Chi preferisce il calore del legno, senza rinunciare alla qualità danese, troverà molte più soddisfazioni a bordo dei modelli cruiser, come l’Xc 42 o 45.

 

Gli interni hanno un’impostazione molto tradizionale, e mentre per la coperta ci sono diversi optional "race" (come l’albero in carbonio), qui la versione è una sola, con finiture in teak satinato e layout a tre cabine e due bagni con la cucina a L subito a sinistra e il living verso prua, con tavolo sulla sinistra e divano a dritta.

 

A prua la classica cabina a V con bagno privato e a poppa due cabine gemelle, che condividono lo stesso bagno a centro barca. Si potrebbe criticare la mancanza di almeno un box doccia separato in uno dei due bagni, ma anche questa scelta è coerente con il discorso fatto poche righe prima.

 

Per guadagnare o modificare lo spazio a disposizione ci sono un paio di soluzioni che ci sono piaciute: la panca al centro del salone scorre sotto al tavolo e può anche essere rimossa del tutto in regata, per lasciare spazio ai sacchi delle vele.

 

Lo stesso per il tavolo da carteggio, che scorre verso prua o poppa su un binario a murata per aumentare lo spazio a disposizione nel divano di dritta, che può essere così sfruttato come cuccetta d’emergenza per le lunghe.

 

Pochi optional anche in cucina, dove si può avere il microonde e un secondo frigorifero sotto ai due lavelli. Le porte sono leggermente più strette della media e lo spazio di stivaggio non è da record, chi vuole navigare più di una settimana deve ingegnarsi per sfruttare al meglio quello disponibile. Immancabili i corrimano lungo tutta la tuga che aiutano a spostarsi senza fatica durante la navigazione. Abbondanti le altezze in tutti gli ambienti, dalle cabine ai bagni.

 

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La prova

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A essere sinceri non siamo affatto sorpresi delle prestazioni di questo X, ce le aspettavamo, le pretendevamo. Ciò non toglie che essere al timone e leggere sui display B&G all’albero valori di velocità spesso sopra agli 8 nodi con un vento che salta dagli 11 ai 14 nodi e una prua che riesce a scendere anche sotto ai 25°, è una bella soddisfazione.

 

In assetto da regata e lavorando con il barber per stringere punto di scotta del genoa il 44 può arrivare a mettere il naso fino a 22° al vento senza soffrire più di tanto.

 

Dopo un lungo bordeggiare di bolina è arrivato il momento di invertire la rotta. Issiamo il gennaker, che viene murato sul bompresso (optional e removibile) e facciamo rotta verso Marina di Scarlino.

 

Abbiamo la fortuna di navigare ancora qualche minuto con il vento a 14 nodi, quanto basta per leggere 8,55 nodi sul Gps. Il vento cala a 11 nodi ma l’Xp non sembra preoccuparsi più di tanto, il Gps balla tra i 7,7 e i 7,9 nodi. Il vento cala ancora ma c’è ancora il tempo per fare ancora due bordi di bolina, che ci dicono molto sulle prestazioni del 44: con 6,2 nodi di vento navighiamo a 5,8, 5,9 nodi, tocchiamo perfino i 6, raggiungendo, praticamente, la velocità del vento.

 

C’è bisogno di aggiungere altro? A motore con lo Yanmar optional da 55 cavalli e piedino sail drive (lo standard si ferma a 40 cv) a 2.200 si naviga agevolmente intorno ai 8 nodi. Il 44 ha superfici di coperta libere da manovre e un pozzetto largo, ha una distribuzione di spazi e manovre ottimale sia per un impiego sportivo, sia per l’uso in crociera.

 

Sul ponte spicca il disegno della tuga, alta e dalle lunghe vetrate, ma sufficientemente stretta e corta da lasciare passavanti decenti e una zona a prua sgombra da manovre.

 

Il piano velico a bassa frazionatura prevede due ordini di crocette acquartierate e sartiame con lande a murata, sono previsti due diversi pescaggi a seconda delle esigenze degli armatori, in entrambi i casi le appendici sono molto allungate alla ricerca della miglior efficienza.

 

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