28 July 2008

X-34

Bell’esempio di performance cruiser. Coperta corsaiola, interni da crociera. Due cabine e un bagno. Motore Yanmar 20 o 30 cv. Siamo andati a Barcellona pur di provare il nuovo performance cruiser del cantiere danese. Merita l’etichetta? Sì. L’ago della bilancia pende più dalla parte delle performance che da quella della crociera. Ma non avevamo molti dubbi al riguardo. XYachts ha posto le basi del suo successo proprio su questa filosofia, barche per la crociera ...

Introduzione

Bell’esempio di performance cruiser. Coperta corsaiola, interni da crociera. Due cabine e un bagno. Motore Yanmar 20 o 30 cv. Siamo andati a Barcellona pur di provare il nuovo performance cruiser del cantiere danese. Merita l’etichetta? Sì. L’ago della bilancia pende più dalla parte delle performance che da quella della crociera. Ma non avevamo molti dubbi al riguardo. XYachts ha posto le basi del suo successo proprio su questa filosofia, barche per la crociera molto rapide tra le boe. L’X-34 muove infatti i primi passi dal famoso X-332, conosciuto e diffuso sui campi di regata di tutto il Mediterraneo. Nasce come sempre dalle idee di Niels Jeppesen, ed è la più piccola della sua linea (Performance Cruising), sorella dell’X-37 e dell’X-40. La barca che più le si avvicina come dimensioni è l’X-35 One Design, ma i due scafi non sono paragonabili. Il 35 nasce per tirate regate in monotipo, questo per l’Ims e Irc e la crociera.

Progetto

Progetto Ha quindi una maggior larghezza al galleggiamento, che serve per avere più stabilità e spostare a poppa il centro di spinta per sostenere un avvolgifiocco incassato a prua e infine anche per dare più spazio alle ingombranti e pesanti attrezzature da crociera, che trovano spesso posto nei gavoni di poppa. Impressionanti le differenze di peso e piano velico: il 35 OD disloca 4.300 kg con una zavorra di 1.300 kg; randa e genoa (108%) misurano 40,1 e 33,9 mq. Il 34 disloca invece 5.300 kg con una zavorra di 2.200 kg; randa e genoa (106%) misurano 38,4 e 27,5 mq. Il 34 è certificato CE in categoria A, ovvero costruito per navigare con onde alte fino a 7 metri e con venti fino a forza 10 della scala Beaufort. L’albero di alluminio anodizzato è a due ordini di crocette ed è armato con un genoa senza sovrapposizione, configurazione più agile in crociera. Un piano velico che sembra dare le migliori prestazioni in ambito Ims e Irc. E’ disponibile un albero dalle sezioni più rastremate.

Prova

Prova Non inizia bene, a Barcellona tempo bello ma c’è un forte mare di risacca e zero vento. A bordo siamo in tre e tentiamo di navigare inseguendo a vista le rare e deboli raffiche. Sebbene poco divertente, l’X-34 si muove. Basta pochissimo. E’ già un dato importante. Poi per fortuna la situazione cambia, il vento sale e il mare si stende. Iniziamo a fare sul serio quando il vento arriva a 6 nodi. Il passo è rapido, la pala del timone è molto sensibile ma anche facile da condurre. Stringendo a 45° navighiamo sui 5 nodi di velocità, che diventano 5,5 quando si allarga fino a 60°. Il 34 è dotato del barber per il genoa, dal pozzetto è possibile diminuire l’ angolo di incidenza della vela chiudendola verso l’interno della coperta con una cima che lavora sulla scotta in tensione subito sotto la bugna. Regolando di fino su questa manovra si riesce a bolinare con angoli migliori. Il vento sale di un altro nodo, fermandosi intorno ai 7 per la parte finale, e più divertente, della prova. Per il lasco issiamo il gennaker. A 90° filiamo a 5,8 nodi, allargando a 135° rallentiamo a 4,7 nodi per poi risalire a 6,1 quando arriviamo a 170°. C’è ancora tempo per fare il record di velocità della giornata: una bella raffica concui arriviamo a 7,1 nodi. Capitolo motore: il 34 monta di serie lo Yanmar 3YM20C da 20 cv sail drive con elica standard a 2 pale abbattibili, come optional c’è il 30 cv che ci sentiamo di consigliare, soprattutto per coloro che prevedono di fare più crociera che regate. Con il 20 cavalli il regime di crociera è di circa 6,5 nodi a 3.000 giri, la massima è di 7,1. Con i dati forniti da Yanmar a 3.000 giri si consumano 5 litri/ora, che equivalgono ad un’autonomia di circa 16 ore o 114 miglia.

© RIPRODUZIONE RISERVATA