13 January 2019

Solcio 5.30 DS, il trimarano inaffondabile

Imbarcazione dalla linea piacevole e sobria, funzionale e spaziosa. Può ospitare anche otto persone. Stabilità di rotta, morbidezza di navigazione, velocità, sono le altre doti positive di questo scafo robusto

I Cantieri Nautici Solcio nascono nel 1957 a Solcio di Lesa (NO) su iniziativa di Giorgio Bezzi, che rileva un laboratorio che produceva canoe e inizia a realizzare motoscafi. Nel tempo sono diventati una realtà leader nel panorama delle imbarcazioni di lusso, prima come costruttori di modelli innovativi, poi come distributori di brand prestigiosi tra cui l’inglese Sealine. Oggi mette a disposizione dei diportisti anche la propria esperienza per fornire tutti i servizi come ormeggio, rimessaggio, riparazione, manutenzione e noleggio imbarcazioni. La prova è tratta dal numero di maggio 1971 di Vela e Motore

Costruzione e scafo

Sistemazioni e dotazioni

Accessori, misure, prezzo e motori

L’imbarcazione può essere fornita dei seguenti accessori: la capottina, una serie completa di cuscini, la teletta copri tuga, l’invasatura, il telone e le particolari dotazioni di sicurezza. Lo svuotamento della sentina è previsto con siringa in quanto la pompa vera e propria, automatica, è considerata accessorio a parte, extra prezzo.

Denominazione scafo: 5,30 DS (doppia stampata), costruttore: Cantieri Nautici Solcio, tipo di scafo: trimarano per motore fuoribordo con possibilità di applicazione di due motori, lunghezza f.t. m 5,30, larghezza max m 1,85, altezza scafo m 1,10, altezza parabrezza m 0,50, immersione a vuoto m 0,20, peso senza motore kg 395, massimo carico ammesso (7 persone) kg 600, potenza max installabile hp 100, dislocamento tonn 0,395, prezzo lire 1.450.000.

L’imbarcazione provata era munita di motore modello 85 ESL 70 da hp 85 costruito dalla Johnson e distribuito in Italia dalla Motomar SpA di Milano. Cilindri n. 4 a V, tempi n. 2, cilindrata cm3 1.516, corsa mm 65,83, alesaggio mm 85,72, gamma regime giri 4.500/5.500, rapporto di riduzione 13/26, peso kg 111 ca., capacità serbatoio separato lt 24, avviamento: elettrico a 12 volt.

Risultati della prova

La nostra prova è stata compiuta presso il cantiere a Solcio sul lago Maggiore, sulla base misurata di 500 metri, prima con due persone adulte a bordo, quindi con tre in andata e ritorno. Il serbatoio del carburante era pieno, lo scafo nuovo, il motore fuori rodaggio.
Peso totale circa 650 chilogrammi, circa metà quindi del massimo possibile, leggero vento, superficie dell’acqua calma, atmosfera tersa e sole.

Sono state eseguite manovre di rapide virate nei due sensi, lancio dell’imbarcazione, volte entro spazi ristretti anche in marcia indietro, attracchi e distacchi con virata, avvicinamento di ostacoli, simulando salvataggio di uomo in acqua.
Nelle evoluzioni strette, a imbarcazione lanciata, si può percepire una tendenza al derapage, caratteristica comune agli scafi ad ala di gabbiano, nei quali gli spigoli laterali della carena fanno da fulcro stabile, come pure alle basse velocità. Solo togliendo dosatamente il gas e aumentando in tal modo l’appoppamento, si ottiene una virata stabile.

Nelle volte tonde avanti e addietro a dritta e a sinistra, intorno alla boa, con motore al minimo, l’imbarcazione gira quasi su se stessa con diametro costante. Agli alti regimi, con inclinazione del motore al secondo foro dallo specchio, la rotta è stabile senza necessità di intervento al governo, la visibilità è sempre ottima.

Sull’onda presa al mascone, che nel nostro caso si trattava di onda generata dallo stesso scafo in virata, si verifica qualche leggera impennata dovuta allo scompenso tra i cuscinetti d’aria che, con tale andatura, si formano sotto i tunnel in modo diverso. Le manovre di accosto e di avvicinamento si possono eseguire con tutta facilità dato che l’imbarcazione gira praticamente su se stessa, anche se con leggera preminenza poppiera.

Velocità e consumi
L’ideale di resa e l’assetto migliore si sono verificati intorno ai 3.500-4.000 giri, con carena da dislocante a sostentata. La velocità media di crociera è stata valutata intorno ai 24 nodi pari a 45 km/ora con un consumo medio di 18-20 litri l’ora. Si tratta di dati rilevanti, ma relativi in quanto il divario di potenza e portata ammissibili è tale da far ritenere i dati desunti indicativi solo per una prestazione media.

Conclusioni
Dal complesso della prova non possiamo che formulare un giudizio positivo. Linea piacevole, priva di virtuosismi, con buone doti di funzionalità e spazio; basti notare che si possono trovare comode 7-8 persone. Le doti marine, a parte la assoluta inaffondabilità, la stabilità di rotta e la morbidezza di navigazione riscontrate nelle condizioni di prova, dipendono naturalmente dal carico che, dal punto di vista della sicurezza, dovrà ogni volta essere contenuto in relazione alle condizioni del vento e dell’acqua.
Mario Tradico

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