29 March 2022

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Editoriale

EXPORT DA RECORD IN UN MARE AGITATO

di Alberto Mariotti

Dopo due anni di pandemia e un 2022 iniziato con venti di guerra, dall’Expo di Dubai è arrivata qualche buona notizia per il nostro settore. A raccoglierla è stata la nuova edizione di Monitor, il rapporto statistico realizzato dall’Ufficio Studi di Confindustria Nautica. L’associazione stima una crescita del fatturato globale intorno al 23,8 %. Mentre dai dati definitivi di consuntivo 2021 (che saranno comunicati al prossimo Salone Nautico di Genova, dal 22 al 27 settembre) ci si aspetta un fatturato complessivo che dovrebbe sfiorare i 6 miliardi di euro, tornando ai livelli già raggiunti nel biennio 2007/2008.

Come è facile presumere la crescita è trainata soprattutto dall’export: sono proprio le esportazioni la vera forza dei nostri cantieri e la scorsa stagione hanno fatto segnare il record di 3 miliardi di euro (dati elaborati da Fondazione Edison). Il tasso di esportazione ha toccato l’86 % della produzione nazionale.

L’indagine è precedente allo scoppio del conflitto in atto e le stime non tengono conto dei possibili contraccolpi dall’economia mondiale. Tuttavia confidiamo ancora nell’effetto “protezione” che le imbarcazioni hanno dimostrato di saper trasmettere in questi due anni di pandemia. Ricordo - come immagino tutti - lo sgomento iniziale in quei primi mesi del 2020 e i timori di una nuova crisi del settore che avrebbe potuto trasformarsi in recessione. E invece i numeri hanno raccontato come l’incertezza per il futuro si sia trasformata in una leva per investire nel presente di ognuno.

Nel 2022, che sembrava l’anno della svolta, dobbiamo affrontare una nuova sfida. Servirà la stessa determinazione e unione di tutti gli attori, da quelli politici a quelli industriali passando anche da noi media. Dietro alle parole “industria”, “produzione”, “export” e “fatturato” si intrecciano infatti storie ed emozioni di persone e imprenditori. A noi il compito di continuare a raccontarle nonostante l’incertezza. Lo stiamo già facendo e lo faremo ancora, tanto con le parole quanto con le immagini. Abbiamo per questo inaugurato la nuova sezione Portfolio, dove intrecciamo fotografie uniche con un breve racconto. Non solo, con il numero di aprile che state sfogliando parte anche la collaborazione con Gente di Mare 2.0, web magazine nato nel 2015 da un’idea di Antonio Risolo, giornalista e amico di Vela e Motore, che oggi veleggia su rotte più calme di quelle terrene. Al timone del progetto ci sono la figlia Chiara e il nuovo direttore responsabile Olimpia De Casa, che a Vela e Motore è cresciuta. Insieme continueremo a raccontare l’affascinante mondo dell’andar per mare.

E ancora, chi naviga è abituato ad avere pochi confini, oggi ci ritroviamo ad averne fin troppi, dal costo del carburante ai listini che variano con una rapidità prima sconosciuta, ai ritardi dovuti alla scarsità di materie prime. Anche i cambiamenti climatici stanno imponendo nuove politiche: questo deve spronarci a trovare soluzioni concrete per ridurre l’impronta di tutti sul pianeta. Nell’attesa, adeguare alcune delle nostre abitudini potrebbe essere la prima, più facile e pratica azione da intraprendere.

Contenuti

Il nuovo numero di Aprile è disponibile con un lungo articolo sui fuoribordo ad alta potenza. Questi motori vengono scelti sempre più spesso per imbarcazioni di dimensioni notevoli, anche fino a 60’. Dalla loro parte hanno una maggiore manovrabilità, facilità di manutenzione e lasciano più spazio agli interni. E le case produttrici sono sempre più attente alle esigenze degli armatori, nel nome dell’affidabilità.

Per i protagonisti abbiamo il Ceo di the Italian Sea Group, Giovanni Costantino. Con l’acquisizione di Perini Navi, che ha varato alcuni dei più bei velieri hi-tech del mondo, il gruppo toscano amplia la sua base produttiva. Il nuovo brand si aggiunge a quelli di Admiral e Tecnomar già in portafoglio. Un ingresso all’insegna della decisione e di una dinamica creatività imprenditoriale tipica del suo capitano: Giovanni Costantino, fondatore e ceo di TISG.

Segue poi un designer molto apprezzato: da Evo Yachts sino a Gozzi Mimì con un unico obiettivo, rendere possibile l’impossibile. È quanto realizza l’ingegnere e yacht designer Valerio Rivellini in ogni suo progetto. Tutto all’insegna della creatività e della fattibilità.

Nella sezione prove a motore abbiamo lo yacht protagonista della copertina, il D50 Open. La nuova ammiraglia del cantiere spagnolo De Antonio Yachts è la sintesi di prestazioni e comfort a bordo. Sulla base del pluripremiato scafo D46 Open e dotato di due, tre o quattro fuoribordo nascosti, offre una maggiore vivibilità degli spazi interni ed esterni.

Per i natanti abbiamo lo Jeanneau Cap Camarat 10.5 WA Serie2, un piccolo grande cruiser in grado di offrire quattro posti letto nonostante. Insieme al pozzetto protettivo con la murata sinistra apribile e l’apprezzabile velocità di crociera, Jeanneau lancia uno scafo con alta qualità della vita di bordo. Per i battelli abbiamo il Lomac 710 IN. Essenziale, ma ricco in ogni dettaglio, il gommone del cantiere lombardo offre performance di livello grazie alle prestazioni del Suzuki DF175AP. Spazi ampi, strumentazione digitale completa fornita dalla casa giapponese e tanta praticità a bordo. Segue la prova dei fuoribordo Mercury Verado V12 600. Questi motori sono quanto di più potente e tecnologico offra il mercato in questo momento. Rispondono alla nuova tendenza di motorizzare con fuoribordo barche sempre più grandi.

Per la vela vi proponiamo il Solaris 111 costruito da Performance Boat per Marc Giorgetti, azionista di maggioranza del gruppo che comprende anche Solaris Power e CNB. È una barca importante, con la poppa tutta dedicata all’armatore, con una grande cabina e terrazzino. Per le barche “normali” abbiamo invece il Bénéteau Oceanis 34.1, conn una lunghezza scafo di 9,96 metri il natante francese si distingue per look, funzionalità e prestazioni. Disegnato da Marc Lombard e Nauta Design, è stato nominato nella categoria Family Cruiser dell’European Yacht of the Year.

Per lo sport c’è la RORC Caribbean 600, giunta alla 13ma edizione la regata tra le isole che si disputa dall’altra parte dell’Atlantico cresce di popolarità, anche per i nostri velisti italiani. Che finiscono spesso sul podio. E poi una bella notizia: Vittorio e Nico Malingri di nuovo insieme per la grande avventura della Ocean Globe Race. Saranno co-skipper e primo ufficiale dello Swan 65 Translated 9 alla regata del cinquantenario della Whitbread.

Infine per gli appassionati di motonautica d’epoca parliamo di Maurizio Ruspoli, principe di Poggio Suasa, e dei suoi racer e i suoi motori. Una vita sulla cresta dell’onda verso vittorie e conquiste di record mondiali alle più importanti competizioni di motonautica di inizio Novecento. A bordo delle sue Niniette.

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