Vela e Motore

ottobre 2022 | VELA E MOTORE 65 specializzazione». Un ritratto, probabilmente poco gradito nell'industria, che stimola però una curiosità: quando è che una barca può definirsi una bella barca? «Se il parametro è quello della valutazione degli aspetti estetici e formali, la bellezza viene derubricata all'emotività che l'oggetto riesce a generare. Questa è una visione superata del design, basata sulle teorie americane degli Anni Cinquanta, votate esclusivamente al marketing e alle vendite, i cui numeri sono diretta conseguenza dell'estetica di quell'oggetto e della sua capacità di trasmettere emozioni. Premesso, quindi, che esistono migliaia di declinazioni di bello, tu definiresti mai una persona che esteticamente è molto attraente, ma sostanzialmente priva di valori minimi, una bella persona? Una barca che naviga male, che non è sicura, che consuma troppo per le prestazioni che offre, che è scomoda, che sbatte o che è bagnata, per quanto possa essere stilizzata dall'industrial designer o dall'archistar dalla mano più felice, per me non sarà mai una bella barca. Il punto non sufficiente, ma essenziale, per cominciare a costruire una bella barca è partire da una piattaforma tecnica valida, aggiornata, idonea alla missione. Non mi vergogno nel dire che anche per disegnare l'alberino su un tre ponti, noi della Victory partiamo sempre dalla carena. Tutto questo lascerebbe pensare che io consideri lo stile e l’architettura aspetti secondari del progetto, mentre è vero l’esatto contrario e proprio per questo serve un approccio

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