Vela e Motore

42 VELA E MOTORE | marzo 2023 NEWS | PORTI E APPRODI Il porto già realizzato ha un passato problematico, ma il suo futuro parla di innovazione. Non ha avuto vita facile l’approdo nato nel 2005 e finito nelle tormentate vicende giudiziarie di Camillo Caltagirone così da essere oggi gestito dalla Go Imperia, società in house providing del Comune a cui viene affidato con concessioni annuali. Un porto in grado di ospitare 1.235 posti barca da 5 a 90 metri di lunghezza con il difetto di mancare del collegamento alla rete fognaria, dell’assenza della stazione di rifornimento carburanti e di una sede di controllo dei movimenti portuali. Carenze ereditate a cui la dirigenza e il personale devono quotidianamente ovviare e che, nel progetto in corso, scompariranno. «Per il futuro – preannuncia Marco Mangia, presidente della società di gestione – abbiamo già un progetto innovativo che renderà il nuovo porto non solo all’altezza dei suoi compiti, ma sarà uno dei protagonisti del settore in Mediterraneo». Uno sguardo al futuro, quindi, con la ferma volontà di candidare la struttura oltre al livello RINASCE IL PORTO DI IMPERIA Il piano finanziario di prossima approvazione e il nuovo progetto spingono il futuro dell’approdo ligure, vittima delle traversie di nascita e delle carenze strutturali legate al passato qualitativo degli approdi più moderni. I progetti, ovviamente, hanno necessità di essere finanziati. «Nel 2019 è già stato redatto il Piano economico finanziario adeguato alle necessità future – prosegue il presidente – che non può accompagnarsi con l’attuale concessione annuale, ma deve diventare pluridecennale proprio per permettere impegni finanziari con un ritorno reddituale». Infatti, entro quest’anno, il piano finanziario e il progetto definitivo saranno portati all’approvazione del Consiglio di amministrazione e andranno poi all’esame della Conferenza dei servizi. «Dopo queste procedure che dipendono dalla Go Imperia – precisa Mangia – l’iter successivo non sarà più di nostra competenza e si completerà con l’atto finale del Demanio che, appunto, dovrà decidere se attribuire una concessione lunga alla società di gestione». Se la procedura avrà l’esito previsto e sperato, il porto cambierà faccia. «Esistono edifici con la costruzione iniziata e non conclusa – continua Mangia – che saranno completati mentre ne sorgeranno di nuovi per dare forma compiuta e livello strutturale e tecnologico all’altezza dei tempi». E saranno eliminate le attuali carenze strutturali. «Sono previsti il collegamento con l’impianto fognario cittadino, – assicura Mangia – la stazione di rifornimento carburante, la nuova postazione della direzione del traffico mentre rimane un piccolo problema della traversia del molto raro vento di scirocco, che, una volta corretto, creerebbe problemi di navigazione all’imboccatura». Il progetto del “nuovo” porto è stato affidato allo studio torinese Architectural Solutions che, tra le opere da realizzare, avrà pure un hotel a 5 stelle e una Spa. L’attenzione obbligatoria e particolare sarà per il rispetto ambientale. «Il nostro obiettivo – prosegue - è di realizzare un “porto green” anche autosufficiente sotto l’aspetto energetico e per questo installeremo pannelli fotovoltaici per la produzione di 9mila megawatt». E le previsioni sono per interventi originali e ben poco diffusi nel settore. «Oggi le barche sono lavate con acqua dolce – afferma il presidente – ma abbiamo il progetto per compiere questo tipo di operazioni con acqua di mare desalinizzata». Una novità per il marina più grande del Mediterraneo con 35 dipendenti sotto la guida del direttore Alberto Caprile. «Grazie all’elettricità autoprodotta – spiega Caprile – il porto avrà l’indipendenza energetica per tutte le operazioni mentre 42 telecamere offriranno alla struttura un elevato livello di sicurezza». Il panorama del marina, insomma, tende a un positivo futuro, lontano dalle traversie della sua nascita. (Tomas Gazo) di Rebecca Deauville

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