Vela e Motore

marzo 2023 | VELA E MOTORE 143 A sinistra, quattro dei cinque Imoca partecipanti alla The Ocean Race in partenza da Alicante. A destra, sopra, il Vo65 Austrian Ocean Racing powered by Genova e, sotto, l’Imoca Holcim-PRB di Kevin Escoffier, vincitore della prima tappa. In basso, a sinistra, Francesca Clapcich a bordo dell’Imoca 11th Hour Racing Team e, a destra, Cecilia Zorzi. therm Racing (sfortunatamente con Giulio Bertelli non imbarcato all’ultimo) e Guyot environnement-Team Europe di Benjamin Dutreux e Robert Stanjek. “Sapevamo da tempo che la barca è abbastanza veloce o almeno competitiva”, ha dichiarato Escoffier. “La cosa più importante, però, è che sono molto soddisfatto dell’equipaggio. Era la prima volta che navigavamo insieme in regata. Ci siamo divertiti molto e l’umore è stato sempre buono. Allo stesso tempo, abbiamo ottenuto un ottimo risultato. Ma è stata solo la prima tappa, non significa nulla e c’è ancora molto da fare. Rimaniamo con i piedi per terra”. Rispettando il copione della regata-avventura, lo skipper tedesco Boris Herrmann ha riportato un infortunio non grave, ma serio: “La pentola è caduta e mi ha schizzato l’acqua bollente sul piede”, ha raccontato. “L’ho asciugato velocemente, ma una volta arrivato a Capo Verde sono andato in ospedale ed è emerso che si tratta di una grave ustione che merita di essere curata con attenzione”. Herrmann ha quindi deciso di non imbarcarsi nella seconda tappa, facendosi sostituire da Will Harris, per poi risalire a bordo nella maratona da Città del Capo a Itajaì. UNA MEZZA BARCA ITALIANA Nei Vo65 è giunto primo a Capo Verde il polacco WindWhisper Racing Team dello skipper spagnolo Pablo Arrarte, davanti all’olandese Team Jajo affidato a Jelmer van Beek (che schiera il veterano Bouwe Bekking) e Austrian Ocean Racing powered by Team Genova. Per quest’ultimo è stato un terzo posto di grande soddisfazione dato che la conferma della sua partecipazione è arrivata a poche settimane dal via da Alicante. Se c’è una barca per metà italiana alla The Ocean Race lo si deve al team Austrian Ocean Racing che, in extremis, ha chiesto aiuto a Genova pur di diventare il sesto e ultimo partecipante (in ordine d’iscrizione) nella flotta dei Vo65. L’equipaggio schiera l’olandese Gerwin Jansen nel ruolo di skipper e gli italiani Alberto Riva e Cecilia Zorzi, ingaggiati all’ultimo minuto per ovvi motivi di rappresentanza tricolore. “Siamo orgogliosi di avere una barca con la nostra bandiera e il nome della nostra città alla The Ocean Race”, ha dichiarato il sindaco di Genova, Marco Bucci, limitando in parte la delusione dell’ennesima assenza di un team italiano alla più famosa regata attorno al mondo, nonostante quest’anno, per la prima volta nella storia, una città italiana sia porto di tappa, addirittura traguardo finale. Per Austrian Ocean Racing powered by Team Genova, come per tutti i Vo65, è stata una prima tappa molto impegnativa (da segnalare la totale rottura della randa di Viva México) caratterizzata prima dai forti venti di bolina in Mediterraneo e poi da veloci andature al lasco in Atlantico. “Tutto quello che ho portato in barca era bagnato o più bagnato, non c’era niente di asciutto. Però ci siamo divertiti”, ha raccontato Cecilia Zorzi. “Abbiamo superato diverse difficoltà e gestito la rottura di due vele”, ha aggiunto Alberto Riva. “Siamo stati in regata fino alla fine e il terzo posto finale è stato davvero un grande risultato”. Foto Sailing Energy/The Ocean Race Foto Carlo Borlenghi/The Ocean Race

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