10 August 2019

Southern Wind 96 Seatius, ecco la superprova

Navigare veloci e in comfort: è stato il brief dell’armatore al cantiere sudafricano per la seconda unità della miniserie SW96. ottimizzata per la crociera, si distingue per il layout con meno cabine, ma più spaziose
e un ponte sicuro e ben organizzato

Che tipo di barca voleva l’armatore?

Cosa vuol dire navigare veloce e in comfort?

«Significa andare a 24 nodi con un vento di 20 e una volta all’ormeggio poter godere di tutti i comfort di un tradizionale yacht da crociera, quindi televisione, cucina e cabine ben attrezzate per mangiare e dormire, un layout interno pratico e un ponte di coperta ben organizzato e sicuro»

Quali fattori influenzano di più le prestazioni di un superyacht?

«Il segreto per navigare veloci è nell’abilità di usare vele dalle dimensioni importanti e riuscire a metterle via in sicurezza. La prima considerazione è capire il numero di persone a bordo. Prendiamo ad esempio il 100 piedi Comanche (superyacht progettato dallo studio VPLP insieme a Guillaume Verdier, n.d.r), per portarlo servono 25 persone in coperta. Seatius può invece navigare in oceano con appena due persone di turno. Tutto si riconduce alla gestione delle vele. Il nostro armatore navigherà con un equipaggio ridotto, non aveva senso avere vele enormi, ma impossibili da usare con sei persone. La scelta è stata per vele da andature portanti grandi, ma avvolgibili, che possano essere gestite da una coppia di persone. Impossibile pensare di ritornare agli snuffer».

Cosa conta di più nella scelta delle vele?

«Longevità, manutenzione ridotta e supporto, ovviamente anche il prezzo è un fattore. Abbiamo lavorato con il neozelandese Mike Sanderson della veleria Doyle e ci siamo trovati benissimo».

La velocità è solo questione di vele?

«Anche la forma dello scafo incide, e il 96 ha volutamente linee permissive in termini di carico. Mentre il SW96#1 Sorceress ha un’anima più sportiva e viene alleggerito in vista delle regate, su Seatius vogliamo andare veloci e farlo con 170 metri di catena dell’àncora, diversi water toys, oltre 3.600 litri di carburante e molto altro. Abbiamo cercato di rendere le due estremità della barca meno sensibili ai pesi variabili e siamo soddisfatti del risultato, la barca naviga bene attraverso le onde. È uno scafo permissivo e versatile».

Come si riduce il dislocamento?

«Costruzione a parte, albero e rigging hanno una parte importante. Seatius li ha entrambi di carbonio ad alto modulo, il paterazzo e le sartie fisse sono in EC6 di Future Fibres (azienda acquistata da Southern Spars, parte oggi di North Technology Group n.d.r.), materiali che permettono di ridurre non solo il dislocamento, ma anche i pesi in alto e di conseguenza contenere sbandamento e beccheggio. Per il ponte di coperta abbiamo preferito il teak sintetico di Flexiteek con cui risparmiamo altri 500 kg rispetto a quello naturale».

A prua avete però scelto una soluzione meno convenzionale.

«Sì, avremmo potuto avere anche i due stralli in EC6 con canalette in carbonio, ma sarebbe stata una soluzione più fragile della convenzionale che abbiamo usato con gli stralli in tondino e le canalette di alluminio. Ovviamente sono materiali più pesanti, aumentano il peso in alto e la tendenza alla catenaria (la curva formata da un cavo a causa del suo stesso peso, n.d.r.), che non va bene. Abbiamo però preferito questa soluzione per le minori probabilità di rottura rispetto al carbonio. Una canaletta che si rompe può impedire di riavvolgere la vela con tutti i rischi del caso. In certe situazioni le scelte sono state più conservative in un’ottica di sicurezza, non solo per andare più veloci».

Il piano velico è gestito solo dalle timonerie?

«Abbiamo studiato a lungo il layout del ponte e del sistema di cime e controlli. Abbiamo replicato alcuni controlli idraulici delle vele all’albero, soluzione che permette di gestire più facilmente alcune manovre senza dover urlare verso poppa e contare su qualcuno che è in pozzetto, lontano diciotto metri».

Per le appendici cosa avete scelto?

«Una lifting keel con un’escursione di circa 2 metri per passare da un pescaggio di 3,40 a uno di 5,50 per entrare nelle baie e allo stesso tempo mantenere la capacità di navigare veloci. Abbiamo una coppia di timoni, funzionali alla larghezza della barca e che rendono lo yacht sempre facile da timonare. Nelle precedenti 10.500 miglia non ho mai sentito perdere il controllo della barca o arrivare anche solo vicino al limite. Inoltre le due pale hanno un pescaggio inferiore a quello di una sola e incrementano quindi la scelta degli ormeggi in crociera. Lo svantaggio è l’esposizione agli urti delle pale, che non sono protette dalla chiglia».

Potete navigare con la chiglia sollevata?

E per quanto riguarda l’elettronica?

«Per la parte display mi piace B&G e ne abbiamo diversi. Visto che Seatius navigherà in giro per il mondo e in zone nebbiose, come il New England negli USA, il radar è fondamentale, in questo caso ho affiancato Furuno per le capacità a mio avviso migliori di distinguere i bersagli in situazioni di scarsa visibilità».

Altri equipaggiamenti di sicurezza?

Avete un protocollo di sicurezza per prevenire situazioni di MOB?

Se qualcuno finisce in mare?

«Quando si naviga a bordo di un 100’ è facile trovarsi a 18/20 nodi e non si riesce a mollare tutto e tornare indietro subito. Su entrambe le timonerie abbiamo quindi due bottoni che vanno premuti insieme per fissare le coordinate Gps dell’incidente e rilasciare il Jonbuoy (imbracatura di sicurezza automatica, n.d.r.). È fondamentale poterlo fare dalle ruote, senza doverle lasciare e percorrere diversi metri fino al pulpito di poppa dove è agganciato. Fatta questa operazione si avvolgono le vele e si torna indietro».

Usate mai l’autopilota?

«Su barche di queste dimensioni anche il migliore degli autopiloti può sbagliare, e un errore con oltre 1.000 mq di vela può essere pericoloso e danneggiare l’attrezzatura o ferire il tuo equipaggio. Quando navighiamo a vela lo usiamo molto raramente, a motore invece è più comune».

Come sono i turni nei trasferimenti?

Non è un vantaggio dormire di più?

«No, quando si dorme troppo succedono cose bizzarre, si perde l’abitudine al lavoro, una situazione che ho visto accadere spesso. Non dico di dormire un’ora, quattro o cinque è l’ideale. Di notte in sei persone facciamo tre turni da due lunghi quattro ore, il sistema è basato sulla rotazione dell’equipaggio, in modo che non siano sempre gli stessi a stare insieme, dopo una settimana il rischio è la perdita di efficacia. La rotazione serve anche a lasciare in coperta una persona che conosca cosa è successo nelle ore precedenti e possa informare chi inizia il turno, soprattutto sui movimenti delle navi circostanti. A pranzo e cena stiamo invece sempre tutti insieme, è una regola e vale per chi sta male, sono i due soli momenti di condivisione e sono importanti».

il commento di Massimo Gino dello studio Nauta Yachts

Lo studio milanese Nauta Yachts si è occupato del concept generale della barca e della progettazione di coperta e interni. Abbiamo incontrato Massimo Gino, socio e designer dello studio, per farci raccontare meglio la filosofia della barca. «Seatius è l’evoluzione del SW 96#1 Sorceress e ha un layout di coperta più moderno, dotato di due prendisole laterali delimitati da un passaggio centrale per gli ospiti - che crea anche un punto d’appoggio a barca sbandata per camminare verso prua - e un’isola centrale con dodger che protegge il tambuccio dell’ingresso equipaggio, qui c’è posto per una persona che in trasferimento può stare seduta e protetta con gli strumenti elettronici e ben in vista per controllare la condotta della barca. Alcuni aspetti innovativi, come l’hard top fisso che protegge il pozzetto degli ospiti e i bimini rimovibili in carbonio a protezione delle timonerie, rendono il layout di coperta ancora più moderno. Negli interni il layout prevede, da prua a poppa, la suite dell’armatore, una cabina Vip a sinistra con letto matrimoniale, il salone e poi la terza ospiti e la zona equipaggio a poppa. Il salone è aperto verso la zona di prua dove, due gradini più in basso a dritta, si trova una Tv lounge (al suo posto Sorceress aveva la quarta cabina ospiti con letti sovrapposti). Una differenza che migliora l’armatoriale che ha così lo spazio per una comoda cabina armadio. L’evoluzione degli interni consiste quindi in un layout con tre ospiti al posto di quattro, ma più ampie: la zona armatore “guadagna” la dressing room e il salone la Tv lounge. La zona equipaggio è a poppa come sulla gran parte dei Southern Wind, con una divisione guests/crew che rispecchia quella in coperta ed è ispirata alla filosofia “happy crew, happy owner” (equipaggio felice, armatore felice, n.d.r.), e prevede l’alloggio del comandante con letto matrimoniale, due cabine, una con letti separati in piano e una con letti sovrapposti, tutte dotate di bagno proprio, una grande e funzionale cucina e il crew mess, oltre ai vari servizi/elettrodomestici. Su Seatius siamo anche contenti della collaborazione con il decorator olandese Jeroen Machielsen dello Studio Hermanides portato dall’armatore, che ha creato degli accoppiamenti di legni nuovi, chiari e scuri, per paglioli e mobilio. Nauta Yachts ha collaborato con il decorator seguendo il suo lavoro per mettere a punto la combinazione più felice tra geometrie degli interni e accoppiamenti cromatici dei nuovi legni. Lo stesso decorator ha seguito anche tutti gli altri materiali d’arredamento».

I dati

Lunghezza f.t. m 31,41
Lunghezza al gall. m 26,8
Larghezza m 6,95
Pescaggio lifting keel / chiglia fissa optional m 3,4-5,5 / 4,5
Dislocamento lightship stazza IRC kg 59.590
Serbatoio acqua lt 1.700
Serbatoio carburante lt 3.680
Motore Steyr SE286E40 da 279 cv
Architettura navale Farr Yacht Design
Coperta e interni Nauta Yachts

INDIRIZZI Southern Wind Shipayard,
per info: tel. 010 570 4035; www.sws-yachts.com

COSTRUZIONE Scafo e coperta in sandwich di composito avanzato con anima di Corecell, resina epossidica e fibra di carbonio. Interni in legno alleggerito con struttura a sandwich e anima di honeycomb o schiuma di Pvc.

PIANO VELICO E STANDARD Albero di carbonio ad alto modulo Southern Spars, rigging carbonio EC6. Superficie velica bolina mq 498. Misure piano velico: I m 37,35; J m 11,40; P m 36,52; E m 12,30.

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