Vela e Motore

marzo 2023 | VELA E MOTORE 17 e Canzio Lavelli con cui Andreani si mise in società. L’attività di Andreani abbraccia nel frattempo il design industriale, che lo vede impegnato per anni nella progettazione delle carenature protettive delle macchine per il legno prodotte dalla SCMdi Rimini, e ancora quello dei mezzi di trasporto a due ruote con la progettazione per una ditta del comasco di una bicicletta elettrica a pedalata assistita, uscita sulmercato con il nome di Albatros e commercializzata dalla Piaggio. Si chiude più o meno qui l’attività extra ambito nautico. «Nelle imbarcazioni ho cominciato a lavorare quando ero in Pininfarina. Andando a Torino passavo davanti allo stabilimento Cranchi, che si era da poco trasferito lungo lamia strada. Decisi allora di fermarmi, era il 1975. Ad accogliermi c’erano Aldo Cranchi e una ventina di persone, tra fratello, moglie e impiegati. Mi raccontò della sua intenzione di realizzare barche in serie in vetroresina. Sino a quel momento le sole che si vedevano sul lago di Como erano costruzioni in legno non molto grandi: già un Riva Aquarama era considerata una barca di dimensioni importanti. L’avvento della vetroresina rappresentava un’opportunità enorme che non poteva esaurirsi nel ricalcare la barca in legno facendo una stampo suquella, come all’inizio si era portati a fare. Suggerii allora adAldo Cranchi di pensare a forme diverse. Disegnavo per lui la sera, dopo la giornata in Pininfarina, e il sabato gli portavo lemie idee. Iniziai così a conoscere e a confrontarmi anche con limiti e opportunità dello stampaggio (non erano necessari gli stampi costosissimi richiesti in ambito automotive) e dell’assemblaggio nella produzione nautica. Il suo obiettivo era costruire barche come in una perfetta catena di motaggio, tanto che fuuno dei primi ad acquistare la fresa per rifilare lo stampo inuna camera chiusa prima di passare nella zona montaggio. È sempre stato maniaco della pulizia, dell’organizzazione e dell’ordine che dovevano regnare sovrani in tutte le stazioni, anche per non sprecare tempo prezioso in fase di realizzazione e assemblaggio. Riusciva così a fare numeri importanti: sino a 100/120 unità da 39 piedi all’anno. Un risultato anomalo per la nautica di allora, non essendo la maggior parte dei cantieri così avanzati. Il numero di barche è via via aumentato e con esso anche le dimensioni: dai 7/8metri delle prime al 12metri sino al 48 piedi, realizzato anche nella versione con il fly. Per Cranchi, arrivato a costruire sino a 750 barche all’anno, ho curato lo stile esterno e interno dei modelli prodotti dal 1975 al 2005». L’esperienzamaturata in trenta anni di attività inambitonautico lo fa approdare inBénéteau, il cantiere francese dell’omonimoGruppo per il quale continua a essere impegnato dopo aver firmato lo stile di diversi modelli delle gamme a motore Monte Carlo, Flyer, Gran Turismo e Swift Trawler, oltre a quello della sua prima barca a vela, l’Oceanis Yacht 62. Di Pierangelo Andreani sono anche gli studi di design realizzati per i catamarani a motore MY4.S (11 metri), MY5 (12,91 m) e MY6 (14 m) di Fountaine Pajot. Due collaborazioni foriere di prestigiosi riconoscimenti internazionali tributati amolti dei modelli firmati da Andreani, che sottendono la capacità di saper leggere aspettative emercati differenti e di rapportarsi con produttori strutturati come nel caso del Gruppo Bénéteau, su una produzione seriale contraddistinta da un buon rapporto qualità/prezzo. Cosa significa lavorare per un cantiere che fa grandi numeri? «È una sfida perenne, in cui occorremettersi in gioco in continuazione. Ci si confronta con parecchie persone, ognuna animata a ottenere il risultato. Questo significa che prima di iniziare a tracciare una riga si ricevonomolte indicazioni: a quale tipologia deve appartenere la barca, quanto deve misurare, quanto deve pesare, quanti posti letto deve avere e, non ultimo, quanto deve costare la produzione. Per il designer, quella delle limitazioni legate al costo, rappresenta, di fatto una sfida nella sfida. Personalmente faccio fatica a far vedere disegni al cliente, se non sono realizzabili. E questo vale per qualsiasi oggetto. Devo essere sicuro che quello che gli sto mostrando sia fattibile: senza costi folli e realizzabile È del 1998 il progetto della bicicletta elettrica a pedalata assistita venduta sul mercato dalla Piaggio con il nome di Albatros. Il disegno della Ferrari Mondial 8 realizzato da Andreani nel 1976.

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