Vela e Motore

marzo 2023 | VELA E MOTORE 77 in coppia. Sappiamo bene che nel mercato non è l’unica a essere veloce, ma è una delle pochissime – costruita in serie – che lo fa inmodo naturale, senza il “dramma” di solito legato alla ricerca delle prestazioni e di un equipaggio idoneo. Non serve infatti un team di super professionisti per farlo planare – sì perché il 36 con 9 nodi di vento reale inizia a staccare la scia e a entrare in planata –. Basta una famiglia che vuole divertirsi in vacanza per farlo correre. Una barca che permette di navigare a vela più a lungo, perché cammina anche con vento leggero e invece di sfinire l’equipaggio e costringerlo ad accendere il motore ti invoglia a portarla a vela. Con il risultato di fare meno ore di motore, consumare e inquinare meno e godersela di più. Tutto questo non sarebbe stato possibile senza un lavoro enorme alla ricerca dell’ottimizzazione dei pesi per un dislocamento finale di 4.800 kg abbinato a una superficie velica di 75 mq che permette al 36 di planare con estrema facilità e di spazzare via le complicazioni di solito necessarie sulle altre imbarcazioni per andar forte. Parlando con il progettista Sam Manuard ci ha spiegato che «il punto di forza del 36 è navigare veloce, offrire un buon comfort generale e un minimo di sofisticazione tipiche delle barche da regata». Riguardo alla sua facilità di planata in condizioni normali Manuard ha detto che «i fattori principali che permettono prestazioni del genere sono sostanzialmente tre: la qualità di costruzione e ingegnerizzazione che hanno permesso di risparmiare peso ovunque possibile. Il secondo è non aver fatto compromessi sul pescaggio profondo che dona un’elevata stabilità allo scafo; non è un pescaggio esagerato per una barca da regata pura, ma per una da crociera lo è. Il terzo fattore è la forma molto efficiente delle linee d’acqua alla ricerca di una planata anticipata». La barca è realizzata in sandwich di Corecell con infusione sottovuoto e resina poliestere con paratie in composito. Sottocoperta anche i mobili sono in composito e contribuiscono alla rigidità della barca. Nonostante l’indole sportiva il 36 è una barca per la famiglia e negli interni si è voluto dare un tocco di calore con diversi inserti in legno che richiamano quanto già fatto da Lorenzo Argento nel First 53. Anche l’isola centrale, così rara su queste dimensioni, suggerisce l’anima family cruiser della barca ed è un elemento fortemente voluto da Argento. Il layout prevede tre cabine e un bagno verso prua, proprio questo ambiente è quello più sacrificato, una scelta però consapevole per dare più spazio al salone e non rubare troppi centimetri alla cabina di prua. Con un gruppo di quattro persone, l’assetto migliore vacanza all’insegna del comfort con il 36, una delle due cabine di poppa si trasforma in un enorme spazio di stivaggio mentre un gruppo di giovani saprà come sfruttare al meglio le larghe panche del divano salone per aggiungere altri due posti letto “volanti”. Navighiamo con il 36 a Izola, in Slovenia, base del cantiere Seascape dove la giornata inizia con vento molto leggero. Quando usciamo in mare ci sono appena quattro nodi d’aria, sufficienti però a farci navigare di bolina a 3,5/4 nodi. In rotta verso sud ovest il vento rafforza fino a stabilizzarsi sui 15/16 nodi prima di calare nuovamente. Con il Code 0 navighiamo sempre oltre i 9,3 con la barca in planata. Te ne accorgi subito guardando la scia che stacca e ascoltando il ronzio prodotto dallo scafo. Questo rumore A poppa le cabine degli ospiti hanno volumi modulabili per gestire al meglio lo stivaggio. Apprezzabile la presenza del tavolo da carteggio (foto in alto a destra). La cucina è attrezzata con due fuochi e un box ghiacciaia da 70 litri (foto a fianco).

RkJQdWJsaXNoZXIy MTQ3ODg3Nw==